John Barry Steane (Foto: guardian.co.uk) |
12 anni fa ci lasciava John
Barry Steane, prestigiosa voce della critica musicale
Autorevole voce della rivista Gramophone, John Steane, considerato un’autorità nel valutare cantanti e tecniche vocali, ha scritto fino alla fine. Il suo ultimo contributo, pubblicato postumo sul numero di maggio della rivista britannica, riguardava una registrazione storica (1957) de Il Barbiere di Siviglia con Maria Callas e Tito Gobbi. La sua rubrica trimestrale Retrospect, in cui “rivedeva” registrazioni storiche già recensite da altri, era divenuta un appuntamento imperdibile per i numerosi lettori.
Nato a Coventry, centro storico e industriale nella contea West Midlands, laureato in letteratura inglese a Cambridge (1948-1952), nel 1952 Steane divenne insegnante di questa materia presso la Merchant Taylors’ School, nel Northwood (Middlesex). Ma la grande passione di Steane era la musica: aveva cantato in cori e suonato l’organo. Notato dal produttore discografico della EMI, Walter Legge, che rimase affascinato dal suo modo di esprimere opinioni sui cantati, Steane fu segnalato dallo stesso Legge alla rivista Gramophone, con la quale iniziò a collaborare nel 1972.
Apprezzato per le sue eccezionali doti di scrittura, per la conoscenza approfondita del repertorio vocale, per il modo elegante con cui descriveva ogni singolo cantante, per la sua visione, unica, dei registri vocali, per l’attenzione a ogni minimo dettaglio, nel 1980 Steane iniziò a collaborare anche con The Musical Times. Indimenticabili le sue recensioni su cantanti del passato come Enrico Caruso, Beniamino Gigli, Lauritz Melchior, Margare Burke-Sheridan.
Famosa la sua teoria dello sviluppo a V del canto nel XX secolo: l’apice con Enrico Caruso e Feodor Chaliapin (1900-1925); un periodo di declino fra le due guerre; una rinascita nel dopoguerra, coincidente con il periodo d’oro dell’industria discografica.
Collaboratore anche delle riviste Opera (dal 1981), Opera Now (dal 1989), John Steane ha scritto numerosissime voci per il Grove Dictionary of Music, per il New Grove Dictionary of Music e per il New Grove Dictionary of Opera.
Tra i suoi libri ricordiamo:
- The Grand Tradition: Seventy Years of Singing on Record, New York, Scribner 1974; ristampa, Portland, OR, Amadeus Press 1993.
- Voices, Singers and Critics, Portland, OR, Amadeus Press 1993.
- Elisabeth Schwarzkopf: A Career on Record (with Alan Sanders and Elisabeth Schwarzkopf), Portland, OR, Amadeus Press 1995.
- Singers of the Century, Portland, OR, Amadeus Press, Volume 1, 1996, Volume 2, 1999, Volume 3, 2000.
- The Gramophone and the Voice: 25 Years of Quarterly Writings from the Pages of Gramophone, Gramophone 1999.
Nel 2008, in occasione del suo 80° compleanno, è stato festeggiato dalla Worshipful Company of Musicians.
Consapevole dei suoi "quaint old-world tastes", ben lontani dai mutati gusti del nuovo secolo, John Barry Steane, per i suoi lettori semplicemente JBS, ha scritto fino all’ultimo in difesa dei valori estetici e musicali in cui credeva. La morte di Steane, come ha scritto Michael Quinn, Associate Editor di The Classical Review: « […]privando l'industria discografica classica di uno dei suoi commentatori più perspicaci e passionale, si farà sentire tanto quanto la perdita di grandi cantanti, musicisti e direttori d’orchestra».