Il basso italiano presenta
in un breve video questo popolare Lied di
Schubert, mostrando il suo particolare punto di vista di questo gioiello del
romanticismo
©Andrea Mastroni |
«Ho scelto di cantare grazie alla musica di Schubert. Interpretare i suoi capolavori significa affrontare un conflitto che ti insegue a ogni frase musicale. È affascinante». Andrea Mastroni
Si tratta di uno dei Lieder più popolari di Franz Schubert, quasi una piccola scena operistica per la sua forza drammatica. Il basso italiano Andrea Mastroni, innamorato delle opere musicali di Franz Schubert, ha registrato a marzo 2016 un videoclip di Erlkönig per mostrare il suo particolare punto di vista di questo gioiello schubertiano con la complicità del regista Nicola Garzetti, del pianista Mattia Ometto e dell’attore Salvatore Aversano. «L’idea è esattamente quella del videoclip pop, traslato su un’opera di Schubert. Un esperimento che ci ha resi molto soddisfatti». Mastroni confessa che la sua carriera nel mondo del canto – dopo la sua formazione come filosofo e clarinettista – deve molto al compositore tedesco.
Schubert ha
creato una scuola – in tutto il mondo si organizzano “Schubertiadi” che
programmano le sue opere – con molti seguaci. I più di 600 Lieder
che ha composto durante la sua vita – a cui si sommano anche le sue opere –
riflettono un modo di vivere la vita tipica del Romanticismo. «Se si fa una
piccola ricerca in qualsiasi periodo dei suoi Lieder, – continua
Andrea Mastroni – si trova almeno una di queste canzoni in cui i problemi
vitali ti inseguono. Erlkönig é teatralità allo stato puro,
elettricità narrativa all’ennesima potenza, perché è molto moderno. Da qui è
nata la “tentazione” di tradurre questo Lied in un linguaggio
attuale, audiovisivo» Ho scelto di
volermi calare nelle diverse voci dei personaggi di questa fiaba di tradizione
tedesca e l’esperienza artistica è stata travolgente. Lavorare con il
videomaker Nicola Garzetti ci ha permesso di immergerci in un’atmosfera
indefinita tra il barocco e il gotico. Il risultato ne è stato una sintesi
forte tra linguaggi di arti differenti per dire l’infernale cavalcata delle
pagine schubertiane».
Per maggiori informazioni:
(comunicato
stampa)