Dal 12
novembre il Museo Teatrale alla Scala ospita bozzetti, figurini e costumi delle principali
edizioni storiche del capolavoro pucciniano che aprirà la nuova stagione con la
direzione di Riccardo Chailly. La mostra, curata da Vittoria Crespi Morbio, è
realizzata in collaborazione con l’Archivio Ricordi
In previsione della Madama Butterfly che aprirà la Stagione 2016/2017 con la direzione
di Riccardo Chailly e la regia di Alvis Hermanis, il Teatro alla Scala promuove
un denso programma di iniziative culturali, offrendo alla città molteplici
occasioni di approfondimento che sottolineano il valore culturale della
proposta scaligera e si inseriscono nel quadro delle celebrazioni per i 150
anni delle relazioni diplomatiche tra Italia e Giappone.
Apre il palinsesto il convegno
internazionale di studi “Madama Butterfly” curato da Franco Pulcini che si
terrà il 10 e 11 novembre nel Ridotto dei Palchi del Teatro alla Scala
accompagnando la produzione con un momento pubblico di riflessione musicologica
e culturale.
La mostra Madama Butterfly, l’Oriente ritrovato.
Foujita e Asari per Puccini, allestita al Museo Teatrale alla Scala in
collaborazione con l’Archivio Storico Ricordi e curata da Vittoria Crespi
Morbio, ripercorre le tappe principali della storia scaligera di Madama Butterfly documentando alcuni
allestimenti storici, a partire dal primo del 1904. Le scene firmate da Carlo
Songa e Vittorio Rota, i cui bozzetti e figurini saranno visibili in mostra,
non seppero corrispondere all’entusiasmo di Puccini per un Giappone
“autentico”, limitandosi a un orientalismo generico in cui comparivano anche
vasi Gallé e addirittura una sedia a dondolo per Cio-Cio-San. Una messa in
scena inadeguata che contribuì all’esito infelice della prima, già segnato
dalle contestazioni organizzate dai nemici di Puccini. In mostra, accanto allo
spartito, si potranno però ammirare anche le splendide cartoline disegnate da
Metlicovitz per l’occasione.
Tra
la prima (1904) e la seconda edizione (1925) di Butterfly alla Scala
trascorrono ventʼanni. Per la ripresa Toscanini affida
a Caramba, direttore dellʼallestimento scenico del Teatro ed
estroso costumista, la nuova produzione. Lo spettacolo va in scena il 29
novembre 1925; i costumi appaiono scintillanti per fantasia inventiva: il
Giappone diventa un mezzo per esprimere il genio teatrale di Caramba, incline
allo stile Déco.
Lʼartista
Tsuguharu Foujita (1886-1968) si misura con il capolavoro pucciniano in una
storica edizione rappresentata al Teatro alla Scala il 10 maggio 1951
(direttore Victor de Sabata, protagonista Licia Albanese). Figlio ribelle di un
generale dell’impero, Foujita approda nel 1913 a Parigi dove raggiunge la fama.
Nel 1951 è già un artista al culmine della carriera, e riversa i propri ricordi
in un allestimento leggendario per raffinatezza e coerenza stilistica che verrà
ripreso per ventʼanni, sino al 1971.
Il
20 dicembre 1985 va in scena alla Scala un'inedita Butterfly allestita
da tre giapponesi: Keita Asari (regìa), Ichiro Takada (scene), Hanae Mori
(costumi), direttore Lorin Maazel. LʼOriente di Asari
riscopre le antiche formule del teatro giapponese. Hanae Mori nei costumi
riproduce i motivi giapponesi secondo la moda del primo Novecento, aperta alle
suggestioni dellʼOccidente. Lo spettacolo viene ripreso
sei volte fino al 2007; tra i direttori si succedono Gianandrea Gavazzeni,
Riccardo Chailly, Bruno Bartoletti e Myung-Whun
Chung.
MADAMA BUTTERFLY, L’ORIENTE RITROVATO. FOUJITA E
ASARI PER PUCCINI.
Con la collaborazione dell’Archivio
Storico Ricordi
Catalogo edito da Ricordi & C. e Bertelsmann SE
& Co. KGaA
Museo Teatrale alla Scala, dal 12 novembre 2016 al 28 febbraio
2017
(Comunicato stampa)