08 novembre 2016

“L’Oriente ritrovato”: una mostra per raccontare Madama Butterfly

Dal 12 novembre il Museo Teatrale alla Scala ospita bozzetti, figurini e costumi delle principali edizioni storiche del capolavoro pucciniano che aprirà la nuova stagione con la direzione di Riccardo Chailly. La mostra, curata da Vittoria Crespi Morbio, è realizzata in collaborazione con l’Archivio Ricordi



In previsione della Madama Butterfly che aprirà la Stagione 2016/2017 con la direzione di Riccardo Chailly e la regia di Alvis Hermanis, il Teatro alla Scala promuove un denso programma di iniziative culturali, offrendo alla città molteplici occasioni di approfondimento che sottolineano il valore culturale della proposta scaligera e si inseriscono nel quadro delle celebrazioni per i 150 anni delle relazioni diplomatiche tra Italia e Giappone. 

Apre il palinsesto il convegno internazionale di studi “Madama Butterfly” curato da Franco Pulcini che si terrà il 10 e 11 novembre nel Ridotto dei Palchi del Teatro alla Scala accompagnando la produzione con un momento pubblico di riflessione musicologica e culturale.

La mostra Madama Butterfly, l’Oriente ritrovato. Foujita e Asari per Puccini, allestita al Museo Teatrale alla Scala in collaborazione con l’Archivio Storico Ricordi e curata da Vittoria Crespi Morbio, ripercorre le tappe principali della storia scaligera di Madama Butterfly documentando alcuni allestimenti storici, a partire dal primo del 1904. Le scene firmate da Carlo Songa e Vittorio Rota, i cui bozzetti e figurini saranno visibili in mostra, non seppero corrispondere all’entusiasmo di Puccini per un Giappone “autentico”, limitandosi a un orientalismo generico in cui comparivano anche vasi Gallé e addirittura una sedia a dondolo per Cio-Cio-San. Una messa in scena inadeguata che contribuì all’esito infelice della prima, già segnato dalle contestazioni organizzate dai nemici di Puccini. In mostra, accanto allo spartito, si potranno però ammirare anche le splendide cartoline disegnate da Metlicovitz per l’occasione.

Tra la prima (1904) e la seconda edizione (1925) di Butterfly alla Scala trascorrono ventʼanni. Per la ripresa Toscanini affida a Caramba, direttore dellʼallestimento scenico del Teatro ed estroso costumista, la nuova produzione. Lo spettacolo va in scena il 29 novembre 1925; i costumi appaiono scintillanti per fantasia inventiva: il Giappone diventa un mezzo per esprimere il genio teatrale di Caramba, incline allo stile Déco.

Lʼartista Tsuguharu Foujita (1886-1968) si misura con il capolavoro pucciniano in una storica edizione rappresentata al Teatro alla Scala il 10 maggio 1951 (direttore Victor de Sabata, protagonista Licia Albanese). Figlio ribelle di un generale dell’impero, Foujita approda nel 1913 a Parigi dove raggiunge la fama. Nel 1951 è già un artista al culmine della carriera, e riversa i propri ricordi in un allestimento leggendario per raffinatezza e coerenza stilistica che verrà ripreso per ventʼanni, sino al 1971.

Il 20 dicembre 1985 va in scena alla Scala un'inedita Butterfly allestita da tre giapponesi: Keita Asari (regìa), Ichiro Takada (scene), Hanae Mori (costumi), direttore Lorin Maazel. LʼOriente di Asari riscopre le antiche formule del teatro giapponese. Hanae Mori nei costumi riproduce i motivi giapponesi secondo la moda del primo Novecento, aperta alle suggestioni dellʼOccidente. Lo spettacolo viene ripreso sei volte fino al 2007; tra i direttori si succedono Gianandrea Gavazzeni, Riccardo Chailly, Bruno Bartoletti e Myung-Whun Chung.

MADAMA BUTTERFLY, L’ORIENTE RITROVATO. FOUJITA E ASARI PER PUCCINI.
Con la collaborazione dell’Archivio Storico Ricordi
Catalogo edito da Ricordi & C. e Bertelsmann SE & Co. KGaA
Museo Teatrale alla Scala, dal 12 novembre 2016 al 28 febbraio 2017


(Comunicato stampa)