Le nozze di Figaro
Commedia
per musica in quattro atti
Musica
Wolfgang
Amadeus Mozart (Salisburgo, 27 gennaio 1756 – Vienna, 5 dicembre 1791)
Libretto
Lorenzo
Da Ponte, nato Emanuele Conegliano (Ceneda, 10 marzo 1749 – New York, 17 agosto
1838), dalla commedia Le Mariage de
Figaro di Pierre-Augustin Caron de Beaumarchais (Parigi, 24 gennaio 1732 –
Ivi, 18 maggio 1799)
Prima
rappresentazione
Vienna,
Burgtheater, 1° maggio 1786
Personaggi
Il conte di
Almaviva, grande di Spagna (basso)
La contessa di
Almaviva, sua moglie (soprano)
Susanna, cameriera della
contessa (soprano)
Figaro,
cameriere del conte (basso)
Cherubino, paggio del conte (soprano)
Marcellina,
governante (mezzosoprano)
Bartolo, medico di Siviglia (basso)
Basilio, maestro di musica (tenore)
Don Curzio, giudice (tenore)
Antonio, giardiniere del conte
e zio di Susanna ( basso)
Barbarina, sua figlia (soprano)
Paesani e
contadinelle
La trama (per gentile
concessione del ©Teatro
Lirico di Cagliari)
Atto I
Camera non affatto
ammobiliata
Il
mattino del suo giorno di nozze. Figaro misura la stanza che il Conte di
Almaviva ha messo “generosamente” a disposizione dei giovani sposi. Susanna
però si dimostra molto meno riconoscente dei futuro marito: il Conte la sta
infatti insidiando e la sua generosità è tutt’altro che disinteressata. Messo
al corrente delle brame del Conte su Susanna - brame che Don Basilio, il
maestro di musica cerca di caldeggiare a ogni occasione - Figaro non si dà per
vinto: se il “signor contino” vuol ballare, troverà pane per i suoi denti.
Anche la non più giovane Marcellina è intenzionata a mandare all’aria i
progetti di matrimonio di Figaro; ella reclama con Don Bartolo il diritto di
sposare Figaro in virtù di un prestito concessogli in passato e mai restituito.
Bartolo gode all’idea di vendicarsi del valletto del Conte. Entra il paggio
Cherubino per chiedere a Susanna di intercedere in suo favore presso la
Contessa: il giorno prima il Conte, trovandolo solo con Barbarina (la figlia
appena dodicenne del giardiniere Antonio), lo ha cacciato dal palazzo. L’arrivo
improvviso del Conte lo costringe però a nascondersi e ad assistere suo
malgrado alle proposte galanti che quest’ultimo rivolge alla cameriera. Ma
anche il Conte deve celarsi a Don Basilio, il quale è sopraggiunto per
raccontare a Susanna le attenzioni rivolte dal paggio alla Contessa. Allora,
spinto dalla gelosia, il Conte esce dal suo nascondiglio e, nel parapiglia che
ne segue, scopre il paggio montando su tutte le furie. Entra il coro dei
contadini che, istruito da Figaro, ringrazia il Conte per aver abolito il
famigerato ius primae noctis. Il Conte, con un banale pretesto, rimanda il
giorno delle nozze ed ordina la partenza immediata di Cherubino per Siviglia,
dove dovrà arruolarsi come ufficiale del suo reggimento.
Atto II
Camera ricca con
alcova
Susanna
rivela all’addolorata Contessa le impertinenze del Conte nei suoi confronti.
Entra Figaro e racconta il suo piano di battaglia. Intanto, per confondere il
Conte, Figaro gli ha fatto pervenire un biglietto anonimo in cui si afferma che
la Contessa ha dato un appuntamento ad un suo ammiratore per quella sera.
Quindi, propone che Susanna finga di accettare di incontrare il Conte:
Cherubino (che non è ancora partito) andrà al posto di lei vestito da donna, la
Contessa smaschererà il marito, cogliendolo in fallo, e gli interessi di tutti
verranno soddisfatti. Tuttavia, mentre il travestimento del paggio è in corso,
il Conte sopraggiunge e, insospettito da alcuni rumori provenienti dalla stanza
attigua (dove la Contessa ha rinchiuso Cherubino), decide, di forzare la porta.
Ma Susanna riesce a far fuggire Cherubino dalla finestra ed a prenderne il
posto. Quando dal guardaroba esce Susanna invece di Cherubino, il Conte è
costretto a chiedere perdono alla moglie. Entra Figaro che spera di poter ora
affrettare la cerimonia nuziale. Irrompe però anche Antonio che dice di aver
visto qualcuno saltare dalla finestra della camera della Contessa. Figaro cerca
di parare il colpo sostenendo di essere stato lui a compiere il salto. Ma lo
stato di confusione raggiunge il culmine quando arriva Marcellina per reclamare
i suoi diritti: ella è ormai in possesso di tutti i documenti necessari per
costringere Figaro a sposarla.
Atto III
Sala ricca con due
troni
La
Contessa spinge Susanna a concedere un appuntamento galante al Conte, il quale
però si accorge dell’inganno e promette di vendicarsi. Don Curzio, l’avvocato,
entra con le parti contendenti e dispone che Figaro debba o restituire il suo
debito o sposare Marcellina. Ma da un segno che porta impresso sul braccio si
scopre inopinatamente che Figaro è il frutto di una vecchia relazione tra
Marcellina e Bartolo. Madre e figlio si abbracciano. La Contessa intanto
esprime il suo dolore e la sua determinazione a riconquistare il cuore del
marito. Poi detta a Susanna un bigliettino con l’appuntamento notturno da far
avere al Conte, bigliettino che viene sigillato con una spilla. Le due donne,
agendo da sole, hanno deciso di perfezionare il piano di Figaro: sarà la stessa
Contessa e non Cherubino ad incontrare il Conte al posto di Susanna. Mentre il
coro delle giovani contadine entra recando ghirlande per la Contessa, Susanna
consegna il biglietto galante al Conte che si punge il dito con la spilla.
Figaro è divertito: non ha visto, infatti, chi ha dato il bigliettino al Conte.
Quindi si festeggiano le due coppie di sposi: Susanna e Figaro, Marcellina e
Bartolo.
Atto IV
Folto giardino
È
ormai notte e, nell’oscurità, Barbarina sta cercando la spilla che il Conte le
ha detto di restituire a Susanna. Figaro capisce che il biglietto ricevuto dal
Conte, nella scena precedente, gli era stato consegnato dalla sua promessa
sposa. Credendosi tradito, si nasconde nel giardino per sorprendere i due
amanti. Susanna, che ha sentito non vista le rampogne di Figaro, si sente
offesa dalla sua mancanza di fiducia e decide di farlo stare sulle spine. Ha
dunque inizio il finale. Entra il Conte con colei che crede essere Susanna e
che invece è la Contessa travestita. Tutti si perdono nell’oscurità. Anche
Cherubino importuna la Contessa credendo di avere a che fare con Susanna. Il
Conte poi s’infuria credendo di vedere Figaro corteggiare sua moglie, ovvero
Susanna travestita da Contessa. Alla fine si scopre l’equivoco: Figaro chiede
scusa a Susanna per aver dubitato della sua fedeltà e il Conte implora il
perdono della Contessa. Le nozze tra Figaro e Susanna possono finalmente avere
luogo e la “folle giornata” si chiude con il giubilo generale.