Il teatro veneziano
aprirà la Stagione 2016/2017 con la prima assoluta della nuova opera di Filippo
Perocco, con il basso italiano Andrea Mastroni come protagonista
«Si tratta di un’opera scritta in memoria della tragica
alluvione che colpì Venezia nel 1966, quando si verificò la più elevata acqua
alta mai registrata, ormai 50 anni fa. È accaduto proprio all'inizio di
novembre, mezzo secolo fa, provocando disastrose conseguenze», spiega il basso
italiano Andrea Mastroni,
protagonista di Aquagranda, opera del compositore Filippo Perocco,
che il 4 novembre inaugurerà la stagione del Gran Teatro La Fenice di Venezia.
Periodicamente la città viene colpita dall’innalzamento del livello del mare, ma difficilmente si avvicina ai 194cm, come è avvenuto nel 1966. Con libretto di Roberto Bianchin e Luigi Cerantola, musicalmente diretta da Marco Angius e in una produzione di Damiano Michieletto, Aquagranda è «un vero capolavoro, uscito dalla penna di un giovane compositore, Filippo Perocco, che ammiro molto», dice Andrea Mastroni. «Già alla prima lettura del mio ruolo, Fortunato, rimasi stupefatto dalla totale immedesimazione nella mia vocalità: un vero basso profondo, con accenti estroversi, bizzarri, giochi onomatopeici e drammaticità. Insomma, io. Le mie origini veneziane mi legano ancor di più a questa vicenda».
(© Nicola Garzetti) |
Periodicamente la città viene colpita dall’innalzamento del livello del mare, ma difficilmente si avvicina ai 194cm, come è avvenuto nel 1966. Con libretto di Roberto Bianchin e Luigi Cerantola, musicalmente diretta da Marco Angius e in una produzione di Damiano Michieletto, Aquagranda è «un vero capolavoro, uscito dalla penna di un giovane compositore, Filippo Perocco, che ammiro molto», dice Andrea Mastroni. «Già alla prima lettura del mio ruolo, Fortunato, rimasi stupefatto dalla totale immedesimazione nella mia vocalità: un vero basso profondo, con accenti estroversi, bizzarri, giochi onomatopeici e drammaticità. Insomma, io. Le mie origini veneziane mi legano ancor di più a questa vicenda».
Quest'anteprima mondiale, che sarà in programmazione fino al 13 novembre, ha una «scrittura verace e con molta logica, e
che ritengo entusiasmante sia da un punto di vista musicale che narrativo.
Toccante la terribile constatazione di Fortunato al figlio, Ernesto, al quale
rivela che non vi sarà scampo per nessuno di loro, perché l'acqua
“cresse”. Come evocativo il madrigale “Acque, atroci acque”, un momento
di grande impatto emotivo», dice Andrea Mastroni. Il cantante milanese
sottolinea l’entusiasmo con cui partecipa a questo progetto «in cui la fortuna
di lavorare ad una nuova produzione con il genio di Damiano Michieletto mi
onora ancor più di essere presente a questa serata speciale».
Per maggiori
informazioni:
(comunicato stampa)