È
dedicato all’indimenticabile Luciano Pavarotti il prossimo incontro del ciclo
“Grandi voci alla Scala”, sabato 2 aprile alle ore 17 al Ridotto dei Palchi. Parteciperanno
la prima moglie Adua Veroni e l’amica Raina Kabaivanska che con Pavarotti ha
condiviso il palcoscenico scaligero nel 1980 in Tosca.
Il
calendario 2016 del Ciclo prevede altri incontri in omaggio a personaggi che
hanno fatto la storia della Scala: il 14 maggio (ore 17) un ricordo di Romano
Gandolfi, direttore del Coro dal 1971 al 1983; il 4 giugno (ore 16) un omaggio
al baritono Leo Nucci, atteso per Simon
Boccanegra; il 29 ottobre (ore 17) un ricordo del tenore Franco Corelli. Gli
incontri, organizzati in collaborazione con la rivista ‘l’opera’, coordinati da
Sabino Lenoci e Giancarlo Landini, prevedono ascolti, proiezioni video, ospiti
e testimonianze.
La
carriera scaligera di Luciano Pavarotti dura quasi trent’anni, lasciando tracce
memorabili di un percorso denso condiviso con altri giganti del canto, del
podio e della regia. Ricordi indimenticabili di una voce unica, di un
personaggio di grande umanità.
Il
debutto di Pavarotti alla Scala è del 9 dicembre 1965: interpreta il duca di
Mantova nel Rigoletto di Verdi
diretto da Francesco Molinari Pradelli. Nella stessa stagione canta altre due
opere: il 27 gennaio ‘66 è Rodolfo nella Bohème
di Puccini diretta da Nino Sonzogno per la regia di Franco Zeffirelli, accanto
all’amica Mirella Freni; il 26 marzo ’66 è Tebaldo ne I Capuleti e i Montecchi di Bellini al fianco di Renata Scotto e
Giacomo Aragall, direttore Claudio Abbado. Con
Bohème, uno dei suoi cavalli di battaglia, torna tra l’altro nel 1975
diretto da Georges Prêtre e nel 1979 diretto da Carlos Kleiber. Il 26 febbraio
1968 debutta ne La figlia del reggimento
di Donizetti (Tonio) con Mirella Freni, direttore Sonzogno. Il 31 maggio 1969
nella Manon di Massenet (Des Grieux)
con Mirella Freni e Rolando Panerai, direttore Peter Maag. Dell’8 dicembre 1970
è il debutto scaligero nell’Elisir
d’amore di Donizetti (Nemorino), direttore Giuseppe Patanè. Con un’altra
opera di Donizetti è in scena il 28 gennaio 1974: La favorita diretta da Nino Verchi con Fiorenza Cossotto e Piero
Cappuccili. I successivi sono ruoli
verdiani: Rodolfo in Luisa Miller il
12 maggio 1976, direzione di Gianandrea Gavazzeni e regia di Filippo Crivelli,
con Montserrat Caballé e Piero Capuccilli e Riccardo in Un ballo in maschera il 30 dicembre 1977 – direzione di Claudio Abbado
e regia di Franco Zeffirelli, con Shirley Verret, Elena Obraztsova, Piero
Cappuccilli. Il 15 marzo 1980 Pavarotti canta alla Scala per la prima volta la Tosca di Puccini (Cavaradossi), direttore
Seiji Ozawa, con Eva Marton. Torna a Donizetti il 15 marzo 1983 con Lucia di Lammermoor (Edgardo), direttore
Peter Maag, regista Pier Luigi Pizzi, al fianco di Luciana Serra. Il 7 dicembre
1985 apre la stagione con Verdi: è Radamès in Aida, direttore Lorin Maazel e regista Luca Ronconi, con Maria
Chiara, Ghena Dimitrova, Nicolai Ghiaurov e Piero Cappuccilli sostituito nel
corso della serata da Juan Pons. Altra inaugurazione di Stagione con un titolo
verdiano, il 7 dicembre 1992: Don Carlo diretto
da Riccardo Muti con la regia di Franco Zeffirelli, insieme a Daniela Dessì,
Luciana d’Intino, Paolo Coni, Samuel Ramey. Certamente da ricordare le presenze
di Pavarotti nelle esecuzioni della Messa
da Requiem di Verdi: per la prima volta il 16 gennaio 1967, direttore
Herbert von Karajan e solisti Leontyne Price, Fiorenza Cossotto, Nicolai
Ghiaurov. Poi, oltre che in tournée con i complessi scaligeri, alla Basilica di
San Marco a Milano il 6 gennaio 1978 direttore Claudio Abbado, e alla Scala il
26 giugno 1987 direttore Riccardo Muti.
(comunicato
stampa)