Domenica 8 marzo alle ore 17.00, nella Sala dell’Affresco
di San Micheletto, l’ensemble sarà protagonista del penultimo appuntamento
della Stagione cameristica dell’AML. In programma musiche di Mozart, Debussy e
Haydn, in un omaggio a Peter Zadek, celebre regista che
scelse Lucca come città di adozione
Il pathos del Quartetto
in re minore op. 42 di Hydn, la “purezza” e le «dissonanze prive di
crudezze» del Quartetto in sol minore di Claude Debussy, la
sperimentazione armonica di Mozart con il Quartetto in do maggiore K. 465:
sono questi i capolavori che ascolteremo domenica 8 marzo alle ore 17.00 nella Sala dell’Affresco di San Micheletto.
Sul palco il Quartetto Noûs, giovane e premiatissimo ensemble composto
da Tiziano Baviera (violino), Alberto Franchi (violino), Sara Dambruoso (viola)
e Tommaso Tesini (violoncello).
Il concerto, il
penultimo della Stagione Cameristica dell'AML, è dedicato al grande regista
tedesco Peter Zadek (Berlino 1926 – Amburgo 2009), grande appassionato di
musica classica, che aveva scelto di vivere a Lucca parte della sua vita e che
oggi riposa a Vecoli, sotto la torre campanaria della chiesa.
Il Quartetto in re
minore, scritto da Haydn nel
1785, è un lavoro isolato e “intimo”. La composizione inizialmente ha infatti
un carattere introspettivo, sommesso, velato di tristezza che raggiunge l'apice
del pathos nell’Adagio e cantabile (che verrà ripreso da Mozart
nell’introduzione strumentale al II atto del Flauto magico).
Il Quartetto in sol
minore di Claude Debussy,
scritto nel 1893, è un lavoro molto raffinato che nasce dall’intenzione di una
scrittura “pura”, priva di qualsiasi riferimento extramusicale, libera dalle
contaminazioni provenienti dalle frequentazioni del compositore con personaggi,
salotti e circoli del mondo artistico in cui egli gravitava tra Francia e
Italia. Un'opera che fu subito molto apprezzata da musicisti e letterati del
tempo come Manuel de Falla e Marcel Proust.
Il Quartetto K. 465 di
Mozart chiude il ciclo di
sei quartetti dedicati al maestro, “padre e amico” Joseph Haydn. Questo
capolavoro pieno di contrasti e di sperimentazione armonica mostra benissimo
l’intenzione di Mozart di infrangere le regole e gli equilibri dell’armonia
tradizionale.
L’appuntamento musicale
di domenica in qualche modo “introduce” l'omaggio della città a Zadek. A sei
anni dalla sua morte, infatti, Lucca lo ricorderà con la mostra “Sogno un
teatro che dia coraggio: Peter Zadek a Lucca” realizzata dalla Fondazione Banca
del Monte di Lucca, dal Comune di Lucca e dal Teatro del Giglio che sarà
inaugurata il prossimo 9 maggio. In quell’ccasione – nell’ambito del “Lucca
Classica Music Festival” – ci sarà un ulteriore momento musicale dedicato al
regista.
Noûs (nùs) è un termine
greco il cui significato è “mente” e dunque “razionalità”, ma anche
“ispirazione” e “capacità creativa”. Il Quartetto Noûs, formato da
quattro giovani musicisti italiani, nasce nel 2011 all'interno del
"Conservatorio della Svizzera Italiana" di Lugano. Frequenta
l'Accademia "Walter Stauffer" di Cremona nella classe del Quartetto
di Cremona e la “Musik Akademie” di Basilea nella classe del M° Reiner Schmidt
(Hagen Quartett) e si perfeziona con Aldo Campagnari (Quartetto Prometeo),
Hatto Beyerle (Alban Berg Quartett), Heime Müller (Artemis Quartett). Dopo
pochi mesi dalla sua fondazione vince il primo premio al Concorso
Internazionale “Luigi Nono” di Venaria Reale. È inoltre vincitore del XXI
Concorso Internazionale “Anemos” di Roma e nel 2014 gli viene conferita la
menzione d'onore nell'ambito del “Sony Classical Talent Scout” di Madesimo. Nel
2013 è stato quartetto in residence al Festival “Ticino Musica” di Lugano.
All’estero è stato invitato in Germania, Svizzera e Inghilterra e, dopo essere
stato selezionato tra 74 gruppi provenienti da tutto il mondo, ha avuto modo di
esibirsi nell’ambito dell’edizione 2013 del “Monteleón Chamber Music Festival”
di Leòn (Spagna).
(comunicato stampa)
Per
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AML