27 marzo 2015

Brahms, Wagner e Skrjabin con Gergiev e la Filarmonica

Lunedì 30 marzo alle ore 20.00, al Teatro alla Scala, il grande direttore celebrerà Skrjabin, nel centenario della nascita, con “Pòeme de l’exstase”. Yefim Bronfman sarà, invece, protagonista del Secondo concerto per pianoforte di Brahms

(Foto di Luca Piva)

(Foto di Dario Acosta)
Socio onorario della Filarmonica della Scala Valery Gergiev torna sul podio lunedì 30 marzo alle ore 20.00 con un programma che guarda agli esiti del pensiero musicale post beethoveniano: da una parte Brahms con il secondo concerto per pianoforte eseguito dal pianista Yefim Bronfman; dall’altra, Wagner con il Preludio Atto I e il Preludio Atto III da Die Meistersinger von Nürnberg

Su tutto, il Pòeme de l’exstase di Skrjabin, omaggio al compositore russo nel centenario della scomparsa, con uno dei lavori sinfonici che tra mistiscismo e sensualità mostra chiari i tratti della sua grande vitalità creativa. Il pianista Yefim Bronfman debutta nella stagione Filarmonica dopo la residenza nel 2013 presso la New York Philarmonic, durante la quale ha eseguito il ciclo completo dei concerti di Beethoven sotto la direzione di Alan Gilbert, e un'intensa attività concertistica con le principali orchestre americane e con Berliner, Wiener e Koninklijk Concertgebouworkest.

Il programma

«Sto scrivendo un piccolo concerto per pianoforte con un piccolo scherzo molto grazioso. È in si bemolle; e benché questa sia un'ottima tonalità, temo di averla utilizzata troppo spesso» scriveva Brahms in una lettera del 7 luglio 1881 al suo amico Herzogenberg. Questo "piccolo concerto" era il secondo dei due concerti per pianoforte e orchestra scritti da Brahms e in realtà una delle opere più ampie e imponenti da lui composte, su idee tracciate tre anni prima a Pörtschach, all'epoca del Concerto per violino e orchestra op. 77 (nell'ambito di questi lavori di grosso respiro seguiranno le due ultime sinfonie nel 1883 e '85 e il Doppio concerto per violino, violoncello e orchestra nel 1887). Il Secondo concerto op. 83 venne eseguito per la prima volta a Budapest il 9 novembre 1881 sotto la direzione d'orchestra di Sandor Erkel e con lo stesso Brahms al pianoforte: non mancò il successo di pubblico, che successivamente si estese nei paesi di lingua e cultura tedesca, anche se alcuni critici dissero che si trattava di una sinfonia con pianoforte per la densità e la robustezza del discorso orchestrale, tematicamente molto ricco e vario nel gioco timbrico e ritmico.

Nel Preludio dell’Atto I di Die Meistersinger von Nürnberg si riversano i principali gruppi tematici dell’opera, che rappresentano da una parte il mondo dei Maestri Cantori e dall’altra la figura del cavaliere Walther von Stolzing. Due nuclei intorno ai quali Wagner costruisce non solo la forma musicale, attraverso il loro intrecciato sviluppo contrappuntistico, ma anche il contenuto simbolico della vicenda drammatica. Questa pagina orchestrale rappresenta una sintesi della complessità dei processi compositivi dell’opera e del suo significato concettuale. Il Preludio dell’Atto III invece è legato al rilievo assunto dalla figura di Hans Sachs negli sviluppi dell’opera: l’autoironia e la proverbiale arguzia per mascherare la profonda malinconia del personaggio, che troviamo in meditazione all’inizio dell’Atto III. La musica del Preludio esprime in maniera sintetica i sentimenti, consegnati alle riflessioni notturne del semplice e bonario ciabattino Hans Sachs, ma vero artista dell’opera.

La composizione del Poema dell'estasi, che prese gli anni dal 1905 al 1908, fu preceduta da un breve poemetto che Skrjabin fece pubblicare a sue spese nel 1905 e distribuì solo agli amici e ai collaboratori più stretti. I versi del poema sono un inno alla forza invincibile dell'animo umano; Tutto è pervaso da una cocente visionarietà, da un'estatica esaltazione. Lontano da qualunque volontà di dare vita a un'opera di "musica a programma", ebbe spesso a sottolineare che un direttore d'orchestra desideroso di eseguire il Poema dell'estasi non avrebbe dovuto conoscere lo scritto (anche se poi chiese al direttore Modest Altschuler di pubblicarne una sintesi nel programma della prima americana a New York, il 10 dicembre 1908). La macrostruttura del Poema è in fondo una gigante 'forma sonata' in cui si susseguono un'introduzione, l'esposizione dei temi, il loro sviluppo, la ripresa variata e la coda finale. La mastodontica orchestra mette a disposizione del compositore risorse coloristiche enormi, che insieme alla fervida immaginazione ritmica e melodica costituiscono il vero elemento di interesse dell'opera.

Valery Gergiev nasce a Mosca nel 1953 ma cresce a Vladikavkaz, in Ossezia. Dal 1972 studia con Ilya Musin al Conservatorio di Leningrado e nel 1977 vince il premio Karajan e diventa assistente di Temirkanov al teatro Kirov. Dopo undici anni gli succede e nel 1989 guida la prima tournée internazionale del teatro. Nel 1991 debutta come direttore d’opera in Europa (Bayerische Staatsoper) e negli USA (San Francisco). Nel 1992 Leningrado diventa San Pietroburgo e il Kirov diventa Teatro Mariinskj: l’anno seguente Gergiev debutta al Covent Garden e al Met. Nel 1992 ha fondato il Festival “Stelle delle Notti Bianche” a San Pietroburgo, che è oggi uno degli appuntamenti di maggior rilievo nel panorama estivo internazionale Nel 1995 è nominato direttore principale della Rotterdam Philharmonic e nel 1997 direttore ospite principale del Met. Nello stesso anno debutta al Festival di Salisburgo, dove è tornato con Turandot con il finale di Luciano Berio nel 2003. Nel 2003 ha celebrato i trecento anni dalla fondazione di San Pietroburgo, i suoi 25 anni al Mariinskj e il suo 50° compleanno con una nuova produzione del Ring. Il 29 novembre 2006 il Mariinskij ha inaugurato la sua nuova sala da concerto, la più innovativa della Russia, mentre nel 2013 è stato inaugurato il New Mariinsky, una seconda sala operistica a pochi metri dal teatro storico. San Pietroburgo ha così riaffermato la sua centralità tra le capitali internazionali della musica, anche grazie all’attivissima etichetta discografica del teatro. Alla Scala Gergiev ha diretto Il giocatore, Khovanščina, Guerra e Pace, Boris Godunov (nell’edizione 1869) Turandot e Macbeth. E’ stato regolarmente ospite della Filarmonica dal 1990.

Considerato uno dei più grandi talenti pianistici di oggi, Yefim Bronfman è ospite regolare dei maggiori Festival internazionali e delle principali stagioni di concerti. Bronfman ha iniziato la stagione 2014/2015 con partecipazioni ai festival estivi di Aspen, Tanglewood, Vail, e La Jolla, e una residenza al Santa Fe Chamber Music Festival. Tra i numerosi impegni si segnalano i concerti con le principali orchestre sinfoniche americane quali Chicago, Saint Louis, Dallas, Seattle, Atlanta, New York e Los Angeles Philharmonic e con i Berliner Philharmoniker. Con l'Orchestra di Cleveland e Franz Welser-Möst ha eseguito e registrato i concerti per pianoforte di Brahms; è tornato di recente in Giappone per recital e concerti con la London Philarmonic e tenuto concerti a Berlino con la Staatskapelle. A Londra ha eseguito il Secondo Concerto di Magnus Lindberg, di cui è dedicatario, con la London Philharmonic. In primavera terrà una tournée americana con Anne-Sophie Mutter e Lynn Harrell. Nella stagione 2013/2014 Bronfman è stato artista in residenza della New York Philharmonic con la quale ha eseguito il ciclo completo dei Concerti per pianoforte di Beethoven a conclusione della intera stagione di concerti. Si è esibito con Zubin Mehta e i Berliner Philharmoniker al Festival di Baden-Baden e ha tenuto una tournée in Australia con la Koninklijk Concertgebouworkest. Nelle ultime stagioni ha collaborato con direttori quali Simon Rattle, David Zinman, Mariss Jansons, Christian Thielemann, Michael Tilson Thomas, Fabio Luisi, Daniel Barenboim, Lorin Maazel. Numerosi i riconoscimenti: nel 1991 ha suonato con Isaac Stern in Russia, dove tornava per la prima volta dall’emigrazione verso Israele all’età di 15 anni. Nello stesso anno gli è stato assegnato l’Avery Fisher Prize e nel 2010 ha ricevuto il Jean Gimbel Lane Prize. Particolarmente apprezzato per le incisioni discografiche, Bronfman è stato nominato ai Grammy Awards nel 2009 per l’incisione del Concerto di Esa-Pekka Salonen, sul podio il compositore stesso, con il quale aveva già vinto il Grammy nel 1997 per i Concerti di Bartók incisi con la Los Angeles Symphony Orchestra. Le più recenti incisioni comprendono il Concerto n. 2 di Lindberg (nominato ai Grammy 2014) con la New York Philhrmonic e Alan Gilbert. Nato a Tashkent nel 1958 e emigrato con la famiglia in Israele nel 1973, Bronfman ha studiato con Arie Vardi alla Rubin Academy di Tel Aviv e poi alla Julliard School, al Marlboro e al Curtis Institute con Rudolf Serkin, Leon Fleisher  e Rudolf Firkusny. È diventato cittadino americano nel 1989.

Teatro alla Scala, Milano
Lunedì 30 marzo 2015 ore 20.00

Valery Gergiev, direttore
Yefim Bronfman, pianoforte
Brahms, Concerto n. 2 in si bemolle maggiore per pianoforte e orchestra op. 83
Wagner, Die Meistersinger von Nürnberg, Vorspiel zum Akt I
Wagner, Die Meistersinger von Nürnberg, Vorspiel zum Akt III
Skrjabin, Poème de l’Extase

Informazioni
I biglietti sono in vendita da un mese prima sul sito www.geticket.it
La vendita diretta avrà luogo dal giovedì precedente il concerto presso l’Associazione Orchestra Filarmonica della Scala, Piazza Diaz, 6, dalle ore 10.00 alle ore 17.00 fino ad esaurimento posti.
Prezzi: Posto unico Platea € 105,00; Palco € 85,00/65,00; I Galleria € 25,00; II Galleria € 15,00; Ingressi € 5,00.


(Comunicato stampa)