02 marzo 2015

Al via Discovery, il nuovo ciclo di concerti della Filarmonica

Domenica 8 marzo alle ore 20.00 Yuri Temirkanov (che sostituisce Myung-Whun Chung) dirigerà  la Filarmonica della Scala al Teatro degli Arcimboldi nel primo appuntamento del nuovo ciclo. In programma musiche di Rossini, Mendelssohn e Čajkovskij



Sarà Yuri Temirkanov a dirigere la Filarmonica della Scala nel concerto di domenica 8 marzo alle ore 20.00 al Teatro degli Arcimboldi. L’appuntamento che inaugura Discovery, il nuovo ciclo di concerti della Filarmonica per l’anno di Expo, segna il ritorno del direttore russo sul podio degli scaligeri, a dieci anni dall’ultima presenza in stagione, con un programma di grande fascino in cui dirige la Quarta Sinfonia di Čajkovskij, l’Italiana di Mendelssohn, oltre alla Sinfonia da Il Barbiere di Siviglia di Rossini. Temirkanov sostituisce il direttore Myung-Whung Chung, costretto a rinunciare a causa di problemi di salute.

Il legame della Filarmonica con il direttore Temirkanov, che vogliamo ringraziare in questa occasione per la disponibilità e l’affetto, risale al 1984, anno in cui il Maestro ha debuttato con l’orchestra dirigendo proprio la Sinfonia n. 4 di Čajkovskij, brano tra i capisaldi del repertorio della Filarmonica della Scala, eseguito più volte con direttori quali Muti, Mazeel, Ticciati, Chung. Negli anni Temirkanov ha eseguito con la Filarmonica pagine del grande repertorio russo, da Rimskij-Korsakov a Musorgskij, da Prokof’ev a Čajkovskij, ma anche Mendelssohn e Beethoven. L’ultima presenza alla Scala risale a gennaio 2011 per un ciclo di concerti in cui aveva diretto la Quarta di Mahler e Les Illuminations op. 18 di Britten, con il soprano Mariella Devia.

A dieci anni dall’ultima stagione al Teatro degli Arcimboldi, la Filarmonica della Scala, grazie al Main Partner UniCredit e allo sponsor Allianz e in collaborazione con il Comune di Milano, inaugura così un nuovo ciclo di 5 appuntamenti, in programma da marzo a ottobre, destinati a un pubblico di appassionati ma anche di giovani, famiglie e turisti che possono avvicinarsi al grande repertorio sinfonico grazie ai prezzi contenuti e alla nuova formula di concerti con introduzione e guida all’ascolto.

Sul podio dei cinque concerti, oltre a Temirkanov, ci sarà Riccardo Chailly che il 1° giugno guiderà il pubblico all’ascolto della Sinfonia n. 5 di Šostakovič con esempi musicali dell’orchestra. Il 21 giugno arriverà a Milano il poliedrico direttore e compositore cinese Tan Dun con un programma di musiche da lui composte che fonde performance multimediali, tradizioni orientali e occidentali. Solista è il violoncellista finlandese Anssi Karttunen. L’appuntamento del 20 settembre sarà con il film capolavoro del regista austriaco Fritz Lang, Metropolis del 1927, universalmente riconosciuto come il film modello di buona parte del cinema di fantascienza moderno, e riproposto nella versione completa e restaurata, in collaborazione con Milano Film Festival, e le musiche della “colonna sonora” originale di Huppertz eseguite dal vivo sotto la direzione di Frank Strobel. Chiuderà il ciclo Daniele Gatti, il 18 ottobre, con un affascinante programma musicale che dall’impressionismo francese conduce fino a Broadway: da Daphnis e Chloé di Ravel a Un Americano a Parigi di Gershwin, dal capolavoro sinfonico di Debussy, La Mer, all’Overture da Candide di Bernstein, ispirata all’omonima novella di Voltaire.

Il Programma
La Sinfonia da Il barbiere di Siviglia, opera buffa che Rossini scrisse in pochi mesi tra la fine del 1815 e l’inizio del 1816 quando andò in scena al Teatro Argentina a Roma, è il brano strumentale forse più noto di Rossini e tra quelli che il compositore ha utilizzato più di frequente: Rossini l’aveva scritto per l’Aureliano in Palmira, andato in scena a Milano nel 1813 e usato come Sinfonia per Elisabetta Regina d’Inghilterra andata in scena a Napoli pochi mesi prima del Barbiere. Il brano ha lo schema formale tradizionale bipartito, alla francese: all’Andante Maestoso iniziale fa seguito l’Allegro con Brio. Si tratta di un brano che ricalca il topos definito da Philip Gossett nel 1979: un’introduzione lenta seguìta da un tempo principale, che è una sorta di ‘forma-sonata’ senza sviluppo. Qui Rossini riesce a raggiungere un equilibrio formale che pone il brano a eguale distanza sia dalle brevi e leggere sinfonie delle opere giovanili, sia dal monumentalismo della maturità (Semiramide). Dopo un’introduzione lenta, dove una distesa melodia di violini e flauto è preceduta da un incipit melodicamente frammentario e armonicamente cangiante (quasi una ‘messa in moto’ della macchina musicale), il tempo principale si apre sul celeberrimo primo tema in mi.

Mendelssohn completò la sua Quarta Sinfonia “Italiana” nel 1833, all’età di 24 anni, ma il primo abbozzo risale a tre anni prima, nel corso di un viaggio a Roma che fu anche l’occasione per conoscere Berlioz. Nello stesso tempo lavorava alla Terza “Scozzese” che fu terminata un decennio più tardi. La prima dell’”Italiana” ebbe luogo presso la Società Filarmonica di Londra il 13 maggio 1833 per la direzione dell’autore. La partitura è ricca di riferimenti al folklore italiano (specie nel Saltarello finale), ma non cede mai alla tentazione del descrittivismo, restando anzi un modello di eleganza e compiutezza formale.

La Sinfonia n. 4 di Čajkovskij fu eseguita per la prima volta il 10 febbraio 1878 sotto la direzione di Nikolaj Rubinštein a Mosca. La composizione della Quarta, contemporanea all’Onegin, si inserisce in uno snodo cruciale dell’esistenza del compositore, tra il catastrofico matrimonio con Antonina Milyukova – celebrato nel luglio 1877 e durato meno di tre mesi – e l’incontro con la mecenate Nadežda von Meck, cui la sinfonia è, seppur cripticamente, dedicata. Nelle lettere all’amica Čajkovskij dichiara la Quarta il suo lavoro migliore e ne descrive il programma, al cui centro è ancora una volta il tema del Fato: nel primo movimento esso appare invincibile fonte di una tristezza senza scampo; l’andantino che segue « esprime lo stato malinconico in cui ci si trova la sera quando si è soli e stanchi dopo il lavoro », mentre lo Scherzo propone le immagini « capricciose e incoerenti » della « prima fase dell’ebbrezza ». Il Finale, rutilante quadro di festa popolare, esprime il tentativo di annegare l’infelicità nella gioia degli altri. La prima a Mosca fu un deprimente insuccesso, ma la sinfonia non tardò ad imporsi tra le pagine più eseguite del compositore.

Dal 1988 Yuri Temirkanov è Direttore Artistico e Direttore Principale dell’Orchestra Filarmonica di San Pietroburgo, compagine con la quale tiene regolarmente concerti e tournée internazionali, e Direttore ospite principale del Teatro Bolshoj. Il legame del direttore Temirkanov con l’Orchestra di San Pietroburgo è profondo e risale al 1967, al tempo Filarmonica di Leningrado, quando viene invitato a farne parte in qualità di Assistente direttore di Evgeny Mravinsky. Nel 1968, è nominato Direttore principale dell’Orchestra sinfonica di Leningrado, con la quale rimane sino alla nomina nel 1976 di Direttore musicale del Teatro Kirov, oggi Teatro Mariinskij. Le produzioni di Evgenij Onegin e di La Dama di picche di quegli anni sono diventate leggendarie. Da allora Yuri Temirkanov ha intrapreso una carriera internazionale di grande successo, acclamato sui principali palcoscenici internazionali e ospitato dalle più grandi orchestre in Europa, Asia e Stati Uniti. Temirkanov è stato il primo artista russo a esibirsi negli Stati Uniti dopo la ripresa delle relazioni culturali con l’Unione Sovietica dopo la fine della guerra in Afghanistan nel 1988. Ha diretto i Berliner e Wiener Philharmoniker, la Staatskapelle di Dresda, la London Philharmonic, la London Symphony, il Koninklijk Concertgebouworkest, l’Orchestra di Santa Cecilia e la Filarmonica della Scala. Ospite fisso negli Stati Uniti, dirige le maggiori orchestre di New York, Philadelphia, Boston, Chicago, Cleveland, San Francisco e Los Angeles. Le numerose registrazioni includono collaborazioni con la Filarmonica di San Pietroburgo, la New York Philharmonic, l’Orchestra Sinfonica della Radio Nazionale Danese e la Royal Philharmonic Orchestra con la quale ha inciso tutti i balletti di Stravinsky e le Sinfonie di Čajkovskij. Ha ricevuto molti importanti premi sia in Russia che all’estero: nel 2003, il presidente Vladimir Putin gli ha conferito la medaglia del presidente, nel 2002 ha ricevuto il Premio Abbiati come Miglior Direttore, nel 2003 è stato nominato in Italia Direttore dell’anno e recentemente è diventato Accademico Onorario di Santa Cecilia.

Teatro degli Arcimboldi, Milano
Domenica 8 marzo 2015, ore 20.00

Filarmonica della Scala
Yuri Temirkanov
Rossini, Il Barbiere di Siviglia, Sinfonia
Mendelssohn, Sinfonia n. 4 in la magg. op. 90 Italiana
Čajkovskij, Sinfonia n. 4 in fa min. op. 36

Biglietti singoli da € 10 a € 45. Abbonamenti in vendita da € 50 a € 225.
Biglietteria: Aragorn, 02 465 467 467, vivaticket.it, geticket.it



(Comunicato stampa)