Domenica
8 marzo alle ore 20.00 Yuri Temirkanov (che sostituisce Myung-Whun
Chung) dirigerà la Filarmonica della Scala al Teatro
degli Arcimboldi nel primo appuntamento del nuovo ciclo. In programma musiche di Rossini, Mendelssohn e Čajkovskij
Sarà
Yuri Temirkanov a dirigere la Filarmonica della Scala nel concerto di
domenica 8 marzo alle ore 20.00 al Teatro degli
Arcimboldi. L’appuntamento che inaugura Discovery,
il nuovo ciclo di concerti della Filarmonica per l’anno di Expo, segna il
ritorno del direttore russo sul podio degli scaligeri, a dieci anni dall’ultima
presenza in stagione, con un programma di grande fascino in cui dirige la Quarta Sinfonia di Čajkovskij, l’Italiana di Mendelssohn, oltre alla
Sinfonia da Il Barbiere di Siviglia di
Rossini. Temirkanov sostituisce il direttore Myung-Whung Chung, costretto a
rinunciare a causa di problemi di salute.
Il legame della Filarmonica con il
direttore Temirkanov, che vogliamo
ringraziare in questa occasione per la disponibilità e l’affetto, risale
al 1984, anno in cui il Maestro ha debuttato con l’orchestra dirigendo proprio
la Sinfonia n. 4 di Čajkovskij, brano tra i capisaldi del repertorio della Filarmonica
della Scala, eseguito più volte con direttori quali Muti, Mazeel, Ticciati,
Chung. Negli anni Temirkanov ha eseguito con la Filarmonica pagine del grande
repertorio russo, da Rimskij-Korsakov a Musorgskij, da Prokof’ev a Čajkovskij,
ma anche Mendelssohn e Beethoven. L’ultima presenza alla Scala risale a gennaio
2011 per un ciclo di concerti in cui aveva diretto la Quarta di Mahler e Les
Illuminations op. 18 di Britten, con il soprano Mariella Devia.
A
dieci anni dall’ultima stagione al Teatro degli Arcimboldi, la Filarmonica
della Scala, grazie al Main Partner UniCredit e allo sponsor Allianz e in
collaborazione con il Comune di Milano, inaugura così un nuovo ciclo di 5 appuntamenti, in programma da marzo a ottobre, destinati a un
pubblico di appassionati ma anche di giovani, famiglie e turisti che possono
avvicinarsi al grande repertorio sinfonico grazie ai prezzi contenuti e alla
nuova formula di concerti con introduzione e guida all’ascolto.
Sul podio dei cinque concerti, oltre a
Temirkanov, ci sarà Riccardo Chailly
che il 1° giugno guiderà il pubblico
all’ascolto della Sinfonia n. 5 di Šostakovič
con esempi musicali dell’orchestra. Il 21
giugno arriverà a Milano il poliedrico direttore e compositore cinese Tan Dun con un programma di musiche da
lui composte che fonde performance multimediali, tradizioni orientali e
occidentali. Solista è il violoncellista finlandese Anssi Karttunen. L’appuntamento del 20 settembre sarà con il film capolavoro del regista austriaco
Fritz Lang, Metropolis del 1927,
universalmente riconosciuto come il film modello di buona parte del cinema di
fantascienza moderno, e riproposto nella versione completa e restaurata, in
collaborazione con Milano Film Festival, e le musiche della “colonna sonora”
originale di Huppertz eseguite dal vivo sotto la direzione di Frank Strobel. Chiuderà il ciclo Daniele Gatti, il 18 ottobre, con un affascinante programma musicale che
dall’impressionismo francese conduce fino a Broadway: da Daphnis e Chloé di Ravel a Un
Americano a Parigi di Gershwin, dal capolavoro sinfonico di Debussy, La Mer, all’Overture da Candide di Bernstein, ispirata
all’omonima novella di Voltaire.
Il Programma
La Sinfonia da Il barbiere di Siviglia, opera buffa che Rossini scrisse in pochi
mesi tra la fine del 1815 e l’inizio del 1816 quando andò in scena al Teatro
Argentina a Roma, è il brano strumentale forse
più noto di Rossini e tra
quelli che il compositore ha utilizzato più di frequente:
Rossini l’aveva scritto per l’Aureliano
in Palmira, andato in scena a Milano nel 1813 e usato come Sinfonia per Elisabetta Regina d’Inghilterra andata
in scena a Napoli pochi mesi prima del Barbiere.
Il brano ha lo schema formale tradizionale bipartito, alla francese: all’Andante Maestoso iniziale fa seguito l’Allegro
con Brio. Si tratta di un
brano che ricalca il topos definito da Philip Gossett nel 1979:
un’introduzione lenta seguìta da un tempo principale, che è una sorta di
‘forma-sonata’ senza sviluppo. Qui Rossini riesce a raggiungere un equilibrio
formale che pone il brano a eguale distanza sia dalle brevi e leggere sinfonie
delle opere giovanili, sia dal monumentalismo della maturità (Semiramide).
Dopo un’introduzione lenta, dove una distesa melodia di violini e flauto è
preceduta da un incipit melodicamente frammentario e armonicamente
cangiante (quasi una ‘messa in moto’ della macchina musicale), il tempo
principale si apre sul celeberrimo primo tema in mi.
Mendelssohn completò la sua Quarta Sinfonia “Italiana” nel
1833, all’età di 24 anni, ma il primo abbozzo risale a tre anni prima, nel
corso di un viaggio a Roma che fu anche l’occasione per conoscere Berlioz.
Nello stesso tempo lavorava alla Terza “Scozzese” che fu terminata un
decennio più tardi. La prima dell’”Italiana” ebbe luogo presso la
Società Filarmonica di Londra il 13 maggio 1833 per la direzione dell’autore.
La partitura è ricca di riferimenti al folklore italiano (specie nel Saltarello
finale), ma non cede mai alla tentazione del descrittivismo, restando anzi un
modello di eleganza e compiutezza formale.
La Sinfonia n. 4 di Čajkovskij fu eseguita
per la prima volta il 10 febbraio 1878 sotto la direzione di Nikolaj Rubinštein
a Mosca. La composizione della Quarta, contemporanea
all’Onegin, si inserisce in uno snodo
cruciale dell’esistenza del compositore, tra il catastrofico matrimonio con Antonina
Milyukova – celebrato nel luglio 1877 e durato meno di tre mesi – e l’incontro
con la mecenate Nadežda von Meck, cui la sinfonia è, seppur cripticamente,
dedicata. Nelle lettere all’amica Čajkovskij dichiara la Quarta il suo lavoro migliore e ne descrive il programma, al cui
centro è ancora una volta il tema del Fato: nel primo movimento esso appare
invincibile fonte di una tristezza senza scampo; l’andantino che segue
« esprime lo stato malinconico in cui ci si trova la sera quando si è soli
e stanchi dopo il lavoro », mentre lo Scherzo
propone le immagini « capricciose e incoerenti » della
« prima fase dell’ebbrezza ». Il Finale,
rutilante quadro di festa popolare, esprime il tentativo di annegare
l’infelicità nella gioia degli altri. La prima a Mosca fu un deprimente
insuccesso, ma la sinfonia non tardò ad imporsi tra le pagine più eseguite del
compositore.
Dal 1988 Yuri
Temirkanov è Direttore Artistico e Direttore Principale dell’Orchestra Filarmonica di San Pietroburgo, compagine con la quale tiene
regolarmente concerti e tournée internazionali, e Direttore ospite principale
del Teatro Bolshoj. Il legame del direttore Temirkanov con l’Orchestra di San
Pietroburgo è profondo e risale al 1967, al tempo Filarmonica di Leningrado,
quando viene invitato a farne parte in qualità di Assistente direttore di
Evgeny Mravinsky. Nel 1968, è nominato Direttore principale dell’Orchestra
sinfonica di Leningrado, con la quale rimane sino alla nomina nel 1976 di
Direttore musicale del Teatro Kirov, oggi Teatro Mariinskij. Le produzioni
di Evgenij Onegin e di La Dama di picche di quegli anni sono diventate
leggendarie. Da allora Yuri Temirkanov ha intrapreso una carriera
internazionale di grande successo, acclamato sui principali palcoscenici
internazionali e ospitato dalle più grandi orchestre in Europa, Asia e Stati
Uniti. Temirkanov è stato il primo artista russo a esibirsi negli Stati Uniti
dopo la ripresa delle relazioni culturali con l’Unione Sovietica dopo la fine
della guerra in Afghanistan nel 1988. Ha diretto i Berliner e Wiener
Philharmoniker, la Staatskapelle di Dresda, la London Philharmonic, la London
Symphony, il Koninklijk Concertgebouworkest, l’Orchestra di Santa Cecilia e la
Filarmonica della Scala. Ospite fisso negli Stati Uniti, dirige le maggiori
orchestre di New York, Philadelphia, Boston, Chicago, Cleveland, San Francisco
e Los Angeles. Le numerose registrazioni includono collaborazioni con la
Filarmonica di San Pietroburgo, la New York Philharmonic, l’Orchestra Sinfonica
della Radio Nazionale Danese e la Royal Philharmonic Orchestra con la quale ha
inciso tutti i balletti di Stravinsky e le Sinfonie di Čajkovskij. Ha ricevuto molti importanti premi sia in Russia che
all’estero: nel 2003, il presidente Vladimir Putin gli ha conferito la medaglia
del presidente, nel 2002 ha ricevuto il Premio Abbiati come Miglior
Direttore, nel 2003 è stato nominato in Italia Direttore dell’anno e
recentemente è diventato Accademico Onorario di Santa Cecilia.
Teatro degli Arcimboldi, Milano
Domenica
8 marzo 2015, ore 20.00
Filarmonica
della Scala
Yuri
Temirkanov
Rossini, Il Barbiere di Siviglia, Sinfonia
Mendelssohn, Sinfonia n. 4 in la magg.
op. 90 Italiana
Čajkovskij, Sinfonia n. 4 in fa min. op. 36
Biglietti singoli da € 10 a € 45. Abbonamenti in vendita da € 50 a € 225.
Biglietteria: Aragorn, 02 465 467 467,
vivaticket.it, geticket.it
(Comunicato
stampa)