Dramma
per musica in tre atti KV 135
Musica
Wolfgang
Amadeus Mozart (Salisburgo, 27 gennaio 1756 – Vienna, 5 dicembre 1791)
Libretto
Giovanni
De Gamerra (Livorno, 26 dicembre 1742 – Vicenza, 29 agosto 1803)
Prima
rappresentazione
Milano,
Teatro Regio Ducale, 26 dicembre 1772
Personaggi
Lucio
Silla, dittatore romano (tenore)
Celia,
sua sorella (contralto)
Cecilio,
senatore proscritto da Silla (soprano)
Giunia,
sua amata, figlio di Mario (soprano)
Lucio
Cinna, patrizio, amico di Cecilio (soprano)
Audifio,
tribuno, amico di Silla (tenore)
Senatori,
ufficiali, soldati, guardie, popolo
La
trama
Atto
I
Lucio Silla, dittatore romano, è innamorato di Giunia, figlia
del defunto avversario
Caio Mario; per cercare di conquistare la donna Silla ha mandato in esilio
Cecilio, suo amante, spargendo la voce della sua morte. Cecilio riesce, però, a
tornare in segreto a Roma e, grazie all’amico Lucio Sinna, scopre l’inganno
tramato da Silla. Nel frattempo, quest’ultimo, cerca di vincere anche con l’aiuto
della sorella Celia la resistenza di Giunia nei suoi confronti: arriva, perfino, a
minacciare la donna e a prometterle vendetta.
Quando Giunia si reca, però, al mausoleo degli eroi di Roma per piangere il
padre, viene raggiunta da Cecilio che si è nascosto tra le tombe: i due
innamorati si abbracciano, in un clima di felicità, commozione e speranza.
Atto
II
Lucio
Silla, su consiglio dell’amico Aufidio, decide di procedere a doppie nozze: egli sposerà Giunia, mentre sua
sorella Celia si unirà in matrimonio con Cinna. Nel frattempo, Cecilioprepara
un piano per uccidere Silla e Cinna chiede a Giunia di sposare il
dittatore e poi di ucciderlo. La donna, spaventata e preoccupata anche per le
sorti di Cecilio, si rifiuta: anche Celia cerca, senza successo,
di convincere Giunia a sposare Silla.
In
Campidoglio Lucio Silla chiede ai senatori di acconsentire alle sue nozze con
Giunia: nessuno si oppone e Giunia sta per uccidersi quando irrompono Cecilio
e Cinna per attentare alla vita del dittatore. Fallito l’attentato, Cinna
dichiara di aver voluto proteggere la vita del dittatore: Cecilio viene,
invece, condotto in carcere. Silla è profondamento commosso dall’amore
sincero che lega profondamente Giunia e Cecilio.
Atto
III
Cinna cerca di persuadere Celia a
intercedere presso il fratello perché questi rinunci a sposare Giunia: in
cambio, le promette la sua mano. Poi, l’uomo si reca in carcere per confortare
Cecilio e per tentare di giustificare il suo pavido
comportamento nell’attentato alla vita di Silla. In carcere arriva anche
Giunia: alla donna è stato, infatti, concesso un ultimo incontro con Cecilio. I
due innamorati sono pronti a morire entrambi: se Cecilio sarà condannato
alla pena capitale, infatti, anche Giunia seguirà l’amato nella tomba.
Quando Cecilio è portato in giudizio
avviene, però, l’inaspettato colpo di scena. Silla decide di perdonare
Cecilio e consente a Giunia di divenire sua sposa; revoca poi il bando a tutti
i proscritti, permettendo loro di ritornare a casa. Silla perdona anche Cinna,
che nel frattempo ha confessato i suoi piano. Infine, il dittatore si
dimette restituendo a Roma la libertà.
Adriana Benignetti