17 febbraio 2015

“Lucia di Lammermoor” al Teatro Carlo Felice

Dal 21 febbraio al 1° marzo 2015, il dramma tragico in due atti di Gaetano Donizetti su libretto di Salvatore Cammarano sarà in scena con la regia di Dario Argento e la direzione di Giampaolo Bisanti. Desirée Rancatore nel ruolo di Lucia

«L’atmosfera cupa e tetra che pervade tutta l’opera, il carattere fremente e inquieto di Lucia, la stessa trama ispira sogni inquietanti. Ho intenzione di trasportare l’ambientazione fin verso il 1850 cioè vicino agli anni di Donizetti, in un’epoca imprecisata e in un luogo non riconoscibile. 

Con l’aiuto del costumista Falaschi, poi, vorrei immergere la vicenda in un’atmosfera simbolista e per quanto riguarda le donne, preraffaelita, riscoprendo così le ossessioni, gli incubi che segnarono quest’epoca nella storia dell’arte. Non immagino, come alcuni sostengono, che Lucia sia pazza già dall’inizio dell’opera, ma la vedo scendere nel gorgo della follia lentamente nel corso della vicenda. Il suo personaggio, uno dei più intensi della storia del melodramma, ispira sentimenti di pietà, di amore, di partecipazione emotiva, è uno di quei caratteri che ogni regista vorrebbe incontrare una volta nella vita». Dario Argento

Da sabato 21 febbraio 2015 alle ore 20.30 al Teatro Carlo Felice va in scena Lucia di Lammermoor, dramma tragico in due atti di Salvatore Cammarano, tratto dal romanzo The bride of Lammermoor di Sir Walter Scott, su musiche di Gaetano Donizetti.

Sul podio a dirigere l’Orchestra  e il Coro del Teatro Carlo Felice, Giampaolo Bisanti. A curare la regia della nuova Lucia allestita dal Teatro Carlo Felice, un regista cinematografico di culto che indaga da sempre il lato oscuro dell’animo umano: Dario Argento.  

L’eroina fragile, debole di nervi, consumata dalla follia, è una figura ricorrente nel teatro lirico. Ma nessuna delle tante “scene della pazzia” che attraversano il mondo dell’opera è realistica e toccante come quella del terzo atto della Lucia di Lammermoor di Gaetano Donizetti. La musica e il teatro, questa volta, vanno ben oltre la convenzione, dando voce a quel disagio psichico che la psicoanalisi, poco più di mezzo secolo dopo (Lucia debutta al San Carlo di Napoli il 26 settembre 1835), cercherà di comprendere e guarire. E che, per un terribile scherzo del destino, colpirà lo stesso Donizetti, morto nel 1848 ormai privo di ragione. Una vicenda di amore contrastato ambientata nella Scozia del XVI secolo: la costrizione a rinunciare al vero amore su pressione del fratello porta Lucia alla follia, ad assassinare il marito e a morire di dolore. Un tragedia romantica, che Donizetti mette in musica con mano magistrale: la vena melodica è fluente e inesauribile, l’armonia (a partire dalle prime battute del Preludio) pensosa e intensa, la strumentazione ricca di sorprese timbriche e di invenzioni originali. Come il lungo solo di arpa che introduce la prima apparizione in scena di Lucia: una cascata di note che già prefigura il dilagare imminente  della sua follia. Perché quella di Lucia non è la pazzia “maschile” di Orlando, amplificazione dell’ira, fatta di sguardi infuocati, di urla animalesche e di capelli strappati con le proprie mani, eroica a suo modo. È una follia al femminile, che si manifesta in insistiti gorgheggi esili e filiformi. La voce della pazzia di Lucia, come ha scritto Alberto Savinio, «è il soffio più sottile, più leggero, più aereo che si possa dare, e il più gelido, pure.»

L’opera si avvale di due cast prestigiosi che si alterneranno nelle recite: Desirée Rancatore, Natalia Roman (Lucia), Gianluca Terranova, Enea Scala (Edgardo), Stefano Antonucci, Mansoo Kim (Enrico), Orlin Anastassov (Raimondo), Giovanni Battista Parodi, Alessandro Fantoni (Arturo), Marina Ogii (Alisa), Enrico Cossutta (Normanno) e Fabiola Di Blasi (nella parte mimata del fantasma di Lucia). Le scene sono di Enrico Musenich che anche per questa produzione, come per Rigoletto del 2013, ha sapientemente utilizzato materiale proveniente dai magazzini del Teatro. Preziosa la collaborazione di Gianluca Falaschi nella realizzazione dei costumi, creati in parte dalla sartoria del Teatro Carlo Felice, che ha saputo rispondere alle esigenza dell’Opera, rese ancor più complesse dalla particolare regia. Le luci sono di Luciano Novelli mentre Eugenio Pini ha realizzato le video proiezioni.

LUCIA DI LAMMERMOOR
Dramma tragico in due parti di Salvatore Cammarano
Musica di Gaetano Donizetti

Sabato 21 febbraio ore 20.30
Domenica 22 febbraio ore 15.30
   Martedì 24 febbraio ore 20.30
   Venerdì 27 febbraio ore 20.30
   Sabato 28 febbraio ore 15.30
Domenica 1° marzo ore 15.30

Direttore
Giampaolo Bisanti
Giorgio Bruzzone (24/2)

Regia Dario Argento
Scene Enrico Musenich
Costumi Gianluca Falaschi
Luci Luciano Novelli
Video Design Eugenio Pini

Personaggi e interpreti principali:

Lucia
Desirée Rancatore
Natalia Roman 22,24,28/2

Edgardo
Gianluca Terranova
Enea Scala 22,24,28/2
Enrico
Stefano Antonucci
Mansoo Kim 22,24,28/2

Raimondo
Orlin Anastassov
Giovanni Battista Parodi 22, 24, 28/2

Arturo
Alessandro Fantoni

Alisa
Marina Ogii

Normanno
Enrico Cossutta

Mimo
Fabiola Di Blasi

Nuovo allestimento del Teatro Carlo Felice di Genova
Orchestra e Coro del Teatro Carlo Felice
Maestro del Coro Pablo Assante

(comunicato stampa)

Per la trama di Lucia di Lammermoor vai QUI