Dal 15 febbraio al 15
marzo, l’opera in 4 atti di Verdi, su libretto di Antonio Ghislanzoni, sarà in
scena in una nuova produzione che porta la firma di Peter Stein, per la regia,
e di Zubin Mehta per la direzione. Nel cast vocale: Kristin Lewis, Anita
Rachvelishvili, Fabio Sartori e George Gagnidze
(Foto: Brescia/Amisano ©Teatro alla Scala)
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Il nuovo allestimento di Aida
di Giuseppe Verdi che sarà in scena dal 15 febbraio unisce sotto la volta
del Piermarini due protagonisti assoluti della musica e del teatro del nostro
tempo, Zubin Mehta e Peter Stein.
(Foto: Brescia/Amisano ©Teatro alla Scala)
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Il Maestro Mehta, che ha
generosamente accettato di dirigere il capolavoro verdiano dopo la scomparsa di
Lorin Maazel, sta dirigendo le prove in teatro dopo essere tornato da una serie
di recite di Aida a Pechino e sarà
impegnato anche nel concerto per la Fondazione Negri-Weizmann lunedì 9 febbraio
e nel concerto straordinario dell’11 febbraio. In entrambe le serate sono in programma
l’Ouverture Egmont e le Sinfonie n° 3
e 4 di Beethoven.
(Foto: Brescia/Amisano ©Teatro alla Scala)
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Peter Stein ha firmato negli ultimi anni numerose importanti regie
di opere di Verdi, concentrandosi in particolare sui titoli shakespeariani e
schilleriani. L’approccio a Aida è
avvenuto innanzitutto attraverso lo studio della partitura e dei documenti
relativi alla prima edizione scaligera, curata da Verdi stesso nel febbraio
1872, poche settimane dopo la prima assoluta avvenuta al Cairo nel dicembre
1871. La partitura di Aida, stesa da
Verdi con cameristica cura, reca per la maggior parte l’indicazione “piano”, né
mancano insistiti “pppp”; e la vicenda narrata è una storia di amori
impossibili sui cui grava dal principio l’ombra della morte. Insomma tutto il contrario
del kolossal verso il quale l’immensità delle rovine egizie e il “bataclàn”
della scena del trionfo hanno spinto gli autori di tante produzioni. Proprio
dalla partitura muove la lettura di Stein: movimenti scenici in corrispondenza
delle indicazioni dinamiche, rispetto della dimensione cameristica e dello
scavo psicologico. “Verdi chiamava attori i suoi cantanti” ricorda Stein:
lavorare sulla partitura significa allora anche approfondire la grandezza di
Verdi come uomo di teatro. Nella scena del trionfo la banda sarà in scena, come
da indicazione del compositore, e le “sei trombe diritte” (per la prima Verdi
se le fece costruire appositamente da una fabbrica di Milano) sfileranno in
corteo come strumenti di un drappello militare invece di essere relegate negli
angoli in veste di araldi. Ma il lavoro di Stein si concentra soprattutto sui rapporti
tra i personaggi. In una scena essenziale, in cui troveranno posto solo oggetti
destinati a essere utilizzati, i cantanti-attori e la loro interazione anche
fisica saranno protagonisti assoluti. “Purificare, ridurre al necessario, questo
è il mio stile” sottolinea Stein. L’orientalismo che innerva la partitura è
presente in scena ma, come nella musica, occupa una posizione secondaria
rispetto al dramma umano e universale dei protagonisti, perché proprio lo
spessore dei personaggi fa emergere Aida
al di sopra dell’immensa produzione operistica riconducibile all’esotismo
musicale.
Lo spettacolo, che riprende una produzione del Teatro
Stanislavskij di Mosca, è stato completamente ricreato nei magazzini del Teatro
alla Scala all’Ansaldo; due scene sono interamente di nuova concezione.
Il cast vede in scena Kirstin Lewis, che aveva debuttato alla
Scala il 6 marzo 2014 come Leonora in Trovatore
e che si è imposta nel ruolo nei maggiori teatri. Accanto a lei Fabio Sartori,
recentemente applaudito nel Simon Boccanegra
diretto da Daniel Barenboim come Gabriele Adorno a fianco di Plácido Domingo
che lo ha definito “il miglior tenore verdiano oggi”. Amneris è Anita
Rachvelishvili che da allieva dell’Accademia di Arti e Mestieri del Teatro alla
Scala è stata scelta da Daniel Barenboim come protagonista della Carmen di apertura della stagione
2009/2010 e da allora ha sviluppato un’intensa carriera internazionale. Il
ruolo di Amonasro è affidato a George Gagnidze – già affermatosi nei maggiori
teatri internazionali oltre che a Milano (Traviata,
Rigoletto, Tosca) – e a Ambrogio Maestri, baritono verdiano di casa alla
Scala.
Stagione d’Opera e
Balletto 2014~2015
15, 18, 21, 24
febbraio ~ 1, 11, 15 marzo 2015
AIDA
Opera in quattro atti
di GIUSEPPE VERDI
su libretto di Antonio Ghislanzoni
(Edizioni Universal Music Publishing Ricordi srl, Milano)
Prima rappresentazione: Il Cairo, Teatro dell’Opera, 24
dicembre 1871
Prima rappresentazione al Teatro alla Scala (e
in Italia): 8 febbraio 1872
messa in scena da Giuseppe Verdi
Direttore ZUBIN MEHTA
Regia PETER STEIN
Scene FERDINAND WOEGERBAUER
Costumi NANÀ CECCHI
Luci JOACHIM BARTH
Coreografia MASSIMILIANO VOLPINI
Personaggi e interpreti principali
Aida
Kristin Lewis
Amneris
Anita Rachvelishvili
Radamès
Fabio
Sartori
Ramfis
Matti
Salminen
Il
Re Carlo Colombara
Amonasro
George Gagnidze / Ambrogio Maestri
Sacerdotessa Chiara Isotton
Coro e Orchestra del Teatro alla Scala
Allievi della Scuola di Ballo dell’Accademia Teatro alla
Scala
Maestro del Coro BRUNO CASONI
Date:
domenica 15 febbraio
2015 ore 20 ~ prima rappresentazione
mercoledì 18 febbraio
2015 ore 20 ~ turno A
sabato 21 febbraio
2015 ore 20 ~ turno B
martedì 24 febbraio
2015 ore 20 ~ turno C
domenica 1 marzo
2015 ore 11 ~ fuori abbonamento
mercoledì 11 marzo
2015 ore 20 ~ turno E
domenica 15 marzo
2015 ore 17 ~ turno D
Prezzi: da 250 a 15 euro
Per informazioni: 02 72 00 37 44, www.teatroallascala.org
(comunicato stampa)
Per la trama di Aida vai QUI