14 settembre 2014

“Battono alla porta” alla Fondazione Corrente di Milano

Martedì 16 settembre alle ore 17.00, proiezione dell’opera radiotelevisiva in un atto di Riccardo Malipiero su libretto di Dino Buzzati: introduce Maurizio Corbella. Ingresso gratuito  

                                                         


Omaggio a
Riccardo Malipiero

100 anni che attraversano un secolo

Martedì 16 settembre 2014 – ore 17.00
Fondazione Corrente, via Carlo Porta, 5
ingresso libero fino a esaurimento dei posti

Battono alla porta
Opera radiotelevisiva in un atto su libretto di Dino Buzzati.
Musica di Riccardo Malipiero.
1° rappresentazione televisiva Rai Radiotelevisione Italiana 12 febbraio 1962
Maestro concertatore e direttore Nino Sanzogno,
regia di Sandro Bolchi,

Introduce Maurizio Corbella


Presentazione

Battono alla porta è una ‘opera musicale televisiva’, cioè una drammaturgia musicale concepita esplicitamente per il mezzo televisivo. Fu composta per il Premio Italia nel 1961 da Riccardo Malipiero su libretto di Dino Buzzati – quest’ultimo autore del racconto Eppure battono alla porta (1940) da cui è tratto il soggetto. Si tratta di un lavoro sperimentale che raccoglie la sfida di costruire un linguaggio nuovo adatto alla televisione. Si servì persino dell’avanzata strumentazione tecnologica dello Studio di Fonologia Musicale di Milano della Rai aperto sei anni prima da Luciano Berio e Bruno Maderna. La regia televisiva fu affidata a Sandro Bolchi, la concertazione e direzione d’orchestra a Nino Sanzogno con l’Orchestra Sinfonica di Roma della Radiotelevisione Italiana.

Maurizio Corbella è musicologo ricercatore presso l’Università degli Studi di Milano, dove si occupa di musica e linguaggi audiovisivi. Ha compiuto ricerche sulla musica elettronica nel cinema e nella televisione e ha pubblicato saggi e articoli in riviste italiane e internazionali su compositori di musica per film. Per il 2014 è prevista l’uscita di un numero monografico della rivista Musica/Tecnologia, intitolato “Musica, suono e processi produttivi nel cinema italiano”, da lui curato insieme al collega Ilario Meandri. Dal 2013 fa parte dell’associazione culturale NoMus in qualità di socio e vice-presidente.


Sinossi

La vicenda narra di un gruppo di personaggi capeggiati dalla contessa Matilde, col marito Ernesto, il figlio Fedri e la figlia Leonora, che attendono ospiti per il pranzo, mentre fuori piove a dirotto. Con grande fatica giungono alla villa il dottor Martora, amico di famiglia e fidanzato di Leonora, Massigher, e il fattore Gaspare. D’un tratto giunge la notizia che il maltempo si sta facendo allarmante: fuori tutto è allagato, la strada è interrotta, il ponte sta per crollare e persino i topi stanno abbandonando la casa. Alcuni oggetti della casa iniziano ad animarsi; la contessa non accenna a preoccuparsi, anzi tende a minimizzare la situazione e invita la figlia ad intrattenere gli ospiti suonando il pianoforte. Quando sta per cominciare il pranzo, da sotto una tenda si nota un’infiltrazione d’acqua che presto si espande. Il terrore invade dunque tutti i presenti, che decidono di fuggire, tranne Matilde. Il vento e la pioggia irrompono nella casa, le luci si spengono, ma la contessa non si muove. Gradualmente ogni cosa crolla intorno a lei, ma lei, sola, immobile, con una candela in mano, continua a ripetere di non voler abbandonare la sua casa.

In perfetto stile buzzatiano, il montare di un’inquietudine oscura è rappresentato lasciando volutamente ambigua la natura della minaccia. L’acqua che si prepara a invadere l’elegante dimora della contessa Matilde può essere intesa come il sintomo della fine di un mondo, una sorta di ‘Titanic’ che sta lentamente affondando mentre in superficie si cercano di mantenere tutte le formalità e i cerimoniali di una famiglia ‘per bene’: un semplice evento atmosferico diventa metafora dell’inesorabile fragilità delle ‘fondamenta’ del mondo borghese.

La musica di Malipiero si costruisce intorno a due piani: il linguaggio dodecafonico e l’elemento elettronico. Il secondo si innesta sul primo, un po’ come l’acqua che si infiltra dalle fondamenta, ed è infatti associato agli agenti atmosferici, agli oggetti della casa che si animano e al “battere alla porta” di presenze inquietanti. Lo stesso suono del pianoforte, emblema del salotto borghese che Leonora suona ripetutamente, è manipolato per ottenerne sonorità perturbanti.


Battono alla porta

Opera televisiva in un atto su libretto di Dino Buzzati. 
Musica di Riccardo Malipiero.
1 rappresentazione televisiva Rai Radiotelevisione Italiana 12 febbraio 1962
Maestro concertatore e direttore Nino Sanzogno, 
regia di Sandro Bolchi, 
Edizioni Suvini Zerboni.

Personaggi e interpreti
La Contessa Matilde - Jolanda Gardino
Leonora, sua figlia -  Aureliana Beltrami
Ernesto, suo marito - Mario Carlin
Fedri, suo figlio - Antonio Boyer
Il dottor Martora - Ezio De Giorgi
Massigher, fidanzato di Leonora - Giulio Fioravanti
Giovanni, domestico - Bruno Cioni
Gaspare, fattore - Teodoro Rovetta

Orchestra Sinfonica di Roma della Radiotelevisione Italiana
Maestro concertatore e direttore Nino Sanzogno
Effetti speciali dello Studio di Fonologia Rai di Milano
Scene di Filippo Corradi Cervi
Costumi di Maud Strudthoff
Arredamento di Romana Beltrachini
Luci di Davide Altschüler
Assistente di studio Giampiero Greco
Segretaria di Produzione Livia Eusebio
Regia di Sandro Bolchi



 (comunicato stampa)