13 maggio 2014

Stagione 2014/2015 dell’Accademia Nazionale di Santa Cecilia

Presentata la nuova Stagione di Santa Cecilia. Inaugurazione sabato 25 ottobre con il pianista Evgeny Kissin, per la prima volta sul palco con Antonio Pappano

Anche quest’anno l’Accademia Nazionale di Santa Cecilia offre una Stagione di ampio respiro: interpreti di prestigio della scena mondiale, tra giovani promesse e “Grandi Padri”, repertori variegati e aperti in tutte le direzioni, affidati a un’Orchestra e un Coro che, per unicità di suono, duttilità e originalità interpretativa, sono oggi considerate tra le migliori compagini del panorama nazionale e internazionale, guidate da un direttore del calibro di Sir Antonio Pappano.


Antonio Pappano, L’Orchestra e il Coro: l’eccellenza di un lungo connubio

Uno dei più celebri pianisti sarà tra i protagonisti del concerto di inaugurazione del 25 ottobre: Evgeny Kissin, che per la prima volta sarà diretto da Antonio Pappano sul podio dell’Orchestra e del Coro dell’Accademia Nazionale di Santa Cecilia. Il grande pianista russo è interprete del Concerto per pianoforte n. 2 di Rachmaninoff. In apertura, Una notte sul Monte Calvo di Musorgkij eseguita nella versione per Basso, Coro, Coro di Bambini e Orchestra che il compositore russo scrisse come intermezzo per l’opera “La Fiera di Soročincy”. Nella seconda parte, invece, campeggerà l’ampia Sinfonia delle Alpi di Richard Strauss di cui quest’anno si celebrano i 150 anni dalla nascita. La stessa Sinfonia farà parte dei programmi che il Maestro Pappano, con la “sua” Orchestra porterà in una lunga e importante tournèe in Cina e Giappone, dove saranno toccate le più grandi città quali Pechino, Shanghai (per la prima volta) Kyoto, Tokyo, Miyazaki e Nagoya.

Numerose saranno le presenze di celebri solisti nei concerti diretti da Antonio Pappano a partire dal 20 dicembre quando arriverà il grande soprano russo Anna Netrebko con alcune celebri arie tratte dal verdiano Macbeth. A gennaio, invece, arriva la giovane e talentuosa violinista Lisa Batiashvili con il Concerto per violino di Jean Sibelius, che sarà celebrato per i 150 anni dalla nascita insieme al coevo Paul Dukas del quale Pappano dirigerà L’apprendista stregone. Ancora un’avvenente violinista per il terzo appuntamento: Janine Jansen interprete del Concerto per violino di Brahms. Lo stesso concerto vedrà impegnato Antonio Pappano nella sua passione per il Novecento italiano con la direzione dei Concerti per Orchestra di Gian Francesco Malipiero. Così come la passione lo spinge ad essere sempre strenuo promotore e divulgatore della musica contemporanea. Infatti a marzo, il Maestro anglo-italiano salirà sul podio dell’Orchestra e del Coro per dirigere – in prima mondialeLa nuova Euridice secondo Rilke, cantata in due tempi di Salvatore Sciarrino (Commissione dell’Accademia Nazionale di Santa Cecilia). Ispirato alla splendida poesia “Orfeo. Euridice. Ermete” di Rilke, il nuovo lavoro di Salvatore Sciarrino avrà come interprete Barbara Hannigan, il celebre soprano canadese che lo scorso anno il pubblico romano ha potuto apprezzare anche nelle vesti di direttore, dedicataria della composizione. Un altro “amore” di Antonio Pappano si potrà ascoltare in questo concerto: il grandioso Magnificat di Johann Sebastian Bach, dopo i successi unanimi raccolti per le intense esecuzioni de La Passione secondo Matteo e La Messa in si minore.

Il 27 febbraio, invece, lo si potrà ascoltare – in un appuntamento straordinario rispetto alla Stagione – nella direzione (in forma di concerto) di Aida di Giuseppe Verdi, che verrà registrata dalla Warner Classics per la realizzazione di un CD  di prossima uscita. Cast d’eccezione con Anja Harteros (Aida) Jonas Kaufmann (Radames) Ambrogio Maestri (Amonasro), Ekaterina Semenchuk (Amneris), Giacomo Prestia (Ramfis) Marco Spotti (Re). Per i grandi interpreti che lo affiancheranno, un concerto con il pianista Alexander Romanovsky e a maggio, per il grande sinfonismo, Pappano dirige la maestosa Sinfonia n. 8 di Anton Bruckner.

I direttori e i solisti: celebri ritorni e i debutti

L’Accademia di Santa Cecilia è divenuta ribalta importantissima per le nuove generazioni sia di direttori che di interpreti, che anche quest’anno, si alterneranno numerosi nella Stagione. Monografico sarà il concerto diretto da Fabio Biondi che con la sua Europa Galante a novembre – mentre l’Orchestra di Santa Cecilia è in tournèe tra Cina e Giappone – dirigerà un raffinato programma dedicato ad Antonio Vivaldi.

Un omaggio a Strauss sarà quello di Jonathan Nott che tra gli altri, dirigerà anche il Concerto per oboe, nell’interpretazione di Francesco di Rosa, Primo Oboe dell’Orchestra di Santa Cecilia, mentre il ritorno di Juraj Valčuha, attuale valentissimo direttore musicale dell’Orchestra Nazionale della RAI di Torino, sarà caratterizzato da un programma che sottende il filo alla più alta e colta tradizione della musica sinfonica di folklore, ovvero dalla ‘scuola’ slava di Smetana e Dvořák alla complessità creativa dell’ungherese Béla Bartók. Ospite solista per Dvořák il violoncellista Enrico Dindo.

La presenza di Kent Nagano, invece, vedrà il debutto di Benjamin Grosvenor, ventiduenne pianista inglese enfat prodige (ha debuttato a soli 11 anni) che sarà diretto da Nagano nel Concerto n. 2 per pianoforte di Liszt.

Valery Gergiev-Leonidas Kavakos sarà l’unione d’eccellenza per una residenza di quindici giorni - a dicembre - dei due celebri Maestri che proporranno un “monumentale” programma monografico tutto dedicato a Prokof’ev. Il progetto vedrà impegnate sia l’Orchestra del Teatro Mariinskij di San Pietroburgo che l’Orchestra e il Coro dell’Accademia Nazionale di Santa Cecilia. Ancora una pianista giovanissima, questa volta diretta da Andres Orozco-Estrada, maestro colombiano già apprezzato dal pubblico di Santa Cecilia: si tratta di Beatrice Rana, classe 1993, che interpreterà il Concerto n. 1 di Čajkovskij. Tornano Nicola Luisotti con lo Stabat Mater di Rossini nell’interpretazione di Maria Agresta, Isabel Leonrd, René Barbera e Ildebrando D’Arcangelo e Semyon Bychkov con il violinista Renaud Capuçon; in apertura Bychkov dirigerà Brahms-Fantasie una pagina del compositore contemporaneo tedesco Detlev Glanert per concludere il concerto con la desueta esecuzione della Sinfonia n. 2 di Schmidt. Tornano ancora Marc Albrecht con un altro grandissimo virtuoso del violino Joshua Bell, Myung-Whun Chung con l’Orchestra Filarmonica della Scala, e a maggio sul podio dell’Orchestra di Santa Cecilia per Mahler e Beethoven; Manfred Honeck con Ein Deutsches Requiem di Brahms (con Christiane Karg e Matthias Goerne), Gianandrea Noseda, dopo dieci anni di assenza dal podio di Santa Cecilia, con Ravel e la Sinfonia n. 2 di Alfredo Casella. Memorabile sarà il connubio Yuri Temirkanov - Martha Argerich per il Concerto n. 1 per pianoforte, tromba e orchestra op. 35 di Šostakovič, incastonato tra la Sinfonia n. 94 di Haydn e la Sinfonia n. 8 di Dvořák.

Peter Eötvös e Martin Grubinger insieme: originalità stilistica della scrittura, funambolismo tecnico, bellezza dei suoni. Il compositore e direttore ungherese salirà sul podio dell’Orchestra di Santa Cecilia per dirigere il percussionista austriaco nel suo Speaking Drums, sette poemi per percussioni e orchestra, scritto tra il 2012 e il 2013 e eseguito per la prima volta nel settembre 2013 dalla Montecarlo Philharmonic Orchestra. Gli strumenti percussivi sono una peculiarità del gesto creativo di Eötvös e come non mai in Speaking Drums fa diventare le percussioni strumento intimamente connesso al pensiero e alla parola. Infatti, scritto su un poema dello scrittore ungherese Sándor  Weöres, il pezzo (in tre movimenti) inizia con il percussionista che pronuncia dei non-sense, scanditi dal ritmo del suo strumento che, senza soluzione di continuità, dà corpo alle parole, parole che diventano frasi, frasi che danno corpo alla narrazione. Il concerto diretto da Eötvös, che sarà eseguito anche alla Scala di Milano (il 2 febbraio, a Roma il 31 gennaio, 1 e 3 febbraio), si apre con Melodien di Ligeti, cui fanno seguito Three Places in New England di Ives e Un Americano a Parigi di Gershwin.

Molta attenzione è sempre riservata alle Prime Parti Soliste dell’Orchestra che dopo il già citato Francesco di Rosa, vedrà impegnati nel concerto diretto da Christoph Eschenbach, Roberto Gonzalez-Monjas Primo Violino di recente nomina e Simone Briatore Prima Viola.
Un debutto sarà quello del giovane chitarrista montenegrino Milos Karadaglic che a soli 30 anni è ormai una vera star. Diretto da Pablo Heras-Casado, Karadaglic sarà interprete del Concierto de Aranjuez di Joaquín Rodrigo. Arriva per la prima volta a Santa Cecilia Mikko Franck, che dirigerà uno dei più celebri e celebrati pianisti: Krystian Zimerman superbo interprete in questa occasione del Concerto n. 1 di Brahms. Conclude la Sinfonia n. 6 “Patetica” di Čajkovskij.
Chiude la lunga Stagione 2014-2015 un concerto dedicato a Gershwin diretto da William Eddins, al suo debutto a Santa Cecilia. Il direttore americano sarà impegnato anche come pianista.

La Stagione di Musica da Camera
Santa Cecilia è sempre stata scena d’elezione dei massimi pianisti e, come da tradizione, le punte di diamante del pianismo mondiale brilleranno anche nella Stagione di Musica da Camera 2014-2015. Apre il 31 ottobre Ramin Bahrami, che dedica il concerto al compositore da lui più amato: Johan Sebastian Bach.

Torna il giovanissimo e strabiliante Daniil Trifonov con un programma che non solo metterà in evidenza la tecnica “trascendentale”, ma anche la già raggiunta maturità interpretativa nonostante l’età: di Stravinskij la Serenata, alcune pagine tratte dai raveliani Miroirs e i 12 Studi d’esecuzione trascendentale di Liszt.

Torna Lang Lang. Ancora memorabile resta il concerto di questo anno che il pianista cinese ha affrontato con l’Orchestra di Santa Cecilia, diretto da Antonio Pappano, in uno spericolato Concerto n. 3 di Prokof’ev. Ora il suo pubblico numeroso e appassionato lo potrà seguire in un programma di tutt’altro registro, ovvero nelle cristalline, magnifiche Sonate di Mozart (le n. 4 K 282, n. 5 K 283, n. 8 K. 310) e nelle impervie Quattro Ballate di Chopin, compositore che ha accompagnato il suo debutto.

La vetrina dei grandi del pianismo mondiale si arricchisce con il ritorno di Mikhail Pletnev in un programma dedicato a Beethoven, Schubert e Scriabin, della funambolica Yuja Wang con un impaginato che da Chopin arriva ad Albeniz, della francese Heléne Grimaud con un progetto dedicato all’Acqua e ancora i grandissimi Krystian Zimerman, Grigory Sokolov, Rafal Blechacz e Arcadi Volodos.

L’Orchestra di Santa Cecilia si scompone per modularsi nelle formazioni cameristiche confermando quella duttilità di suono e di interpretazione che l’ha sempre caratterizzata e che si potrà ascoltare in diversi momenti nella Stagione da Camera. Ecco quindi a dicembre i Fiati dell’Accademia Nazionale di Santa Cecilia con un omaggio a Richard Strauss, l’Orchestra d’Archi diretta Luigi Piovano, Primo violoncello di Santa Cecilia, ma anche valente direttore.

L’Accademia Barocca di Santa Cecilia, propone una “nuova” ed originale versione del vivaldiano Orlando Furioso, diretto da Federico Maria Sardelli che ne ha curato la revisione e la “ricostruzione”. Dice Sardelli: “… Abbiamo una nuova opera di Vivaldi, un nuovo Orlando Furioso più vecchio di quindici anni rispetto a quell’Orlando a noi già noto (RV 728) che, solo adesso, si rivela chiaramente come la rielaborazione di quella prima versione fino a oggi ignota. Questa nuova opera getta luce sul primissimo periodo teatrale di Vivaldi: è la terza opera da lui composta, dopo l’Ottone e l’Orlando finto pazzo, in uno stretto periodo di lavoro testimoniato dai travasi dall’una all’altra. Purtroppo, l’unicum manoscritto che trasmette l’Orlando 1714 è giunto a noi incompleto, ossia preservato solo nel I e II atto. Al suo interno, diverse arie sono a loro volta frammentarie. Per riascoltare questa nuova opera è stato dunque necessario un minuzioso lavoro di restauro, che ho eseguito per lungo tempo in stretto contatto con i massimi studiosi vivaldiani come Reinhard Strohm, Michael Talbot e altri…”.

Il Coro di Santa Cecilia, invece, diretto da Ciro Visco, sarà protagonista di una serata dal titolo Schubertiade con il pianista Alexander Lonquich.

Ritroviamo il Maestro Pappano anche nella Stagione da Camera, questa volta nelle vesti di pianista che accompagnerà Alessandro Carbonare, Primo Clarinetto di Santa Cecilia, nonché musicista di acclarata fama internazionale.

Particolarmente originale sarà la performance di Uri Caine e Mario Brunello insieme per Bach Network, in cui i due musicisti al rigore dell’esecuzione di capolavori bachiani alterneranno le libere ma mai anarchiche improvvisazioni del geniale pianista americano. Sempre per le formazioni a due strumenti, debutto “a due” della giovane violinista Anna Tifu accompagnata al pianoforte dalla coetanea Gloria Campaner e del mezzosoprano Marie Nicole Lemieux accompagnata da Roger Vignoles al pianoforte.

Tornano The King’s Singers per Volare e ancora una pagina di contemporanea completamente declinata in italiano con l’ensemble Sentieri Selvaggi diretto da Carlo Boccadoro. Alcune novità tra cui quella di Mauro Montalbetti e Lucio Gregoretti, e ancora musiche di Taccani, Donatoni, Boccadoro, Galante, Colasanti, Del Corno.


(comunicato stampa)