Martedì 18 marzo alle ore 1.35 la puntata della trasmissione sarà
dedicata all’opera di Gaetano Donizetti andata in scena ad Ancona al Teatro
delle Muse a fine gennaio scorso. Regia e luci di Anraud Bernard; direzione di
Jader Bignamini
«Credo che il mondo contadino raccontato ne ‘L’elisir d’amore’ si
presti bene ad essere traslato nell’Italia degli anni ’50. Così ho pensato ad
una società pre-televisiva che però subisce il fascino della televisione che
arriva nelle case degli italiani proprio in quegli anni. Visto che festeggiamo
i 60 anni dalla prima messa in onda della Rai Tv mi è sembrato divertente
presentare quel mondo contadino che viene invaso e conquistato da questo nuovo
elettrodomestico». Arnaud Bernard
La troupe di
Prima della prima è rimasta in città
e al Teatro delle Muse per tre giorni e, come di consueto, ha intervistato i
protagonisti in scena e ha ripreso la prova generale. Sarà quindi anche un’occasione
per il pubblico di Ancona di poter ascoltare Francesco Meli nel brano più noto: la romanza cantata dal
protagonista Nemorino, ‘Una furtiva lagrima’, brano entrato – come del
resto l'intera opera – nel cosiddetto repertorio, non avendo poi, il tenore, potuto cantare durante le repliche, per un’indisposizione.
Rosaria Bronzetti quindi ci porta dietro le quinte del Teatro
delle Muse di Ancona per L’elisir
d’amore di Gaetano Donizetti. La regia televisiva della puntata è di
Christian Angeli. A dirigere l’Orchestra Filarmonica
Marchigiana e il Coro Lirico Marchigiano “V.Bellini”, Jader
Bignamini. Regia e luci sono di Arnaud Bernard. Nel cast: Francesco
Meli (Nemorino), Serena Gamberoni (Adina), Bruno
Praticò (Il dottor Dulcamara), Alexey Bogdanchikov (Belcore),
Marta Torbidoni (Giannetta).
L'elisir
d'amore
è un'opera in due atti di Gaetano Donizetti su libretto di Felice Romani.
Definita in partitura «melodramma giocoso», rientra a pieno titolo nella
tradizione dell'opera comica, anche se in essa trova ampio spazio l'elemento
patetico. Fin dal suo apparire, l'Elisir ebbe un grande successo con
trentadue repliche consecutive. A farlo immediatamente amare dagli appassionati
della lirica è in particolare la tipica melodia donizettiana che anche in
questo caso accompagna motivi piacevoli che bene mettono in risalto la vena
buffa del compositore bergamasco, capace di trasformare con agile inventiva la
risata in sorriso, sia pure talvolta velato di malinconia.
(comunicato stampa)