11 marzo 2014

Grieg, Strauss, Schmidt con Wayne Marshall ed Emanuele Arciuli

Da giovedì 13 a domenica 16 marzo, all’Auditorium di Milano Fondazione Cariplo, per il 25° appuntamento della Stagione Sinfonica de laVerdi


Torna sul palco dell’Auditorium di Milano il maestro Wayne Marshall, particolarmente atteso dal pubblico milanese, che lo riconosce e lo apprezza come uno dei musicisti più versatili ed estrosi della scena internazionale. 

Alla guida dell’Orchestra Sinfonica di Milano Giuseppe Verdi, il conductor britannico di origini caraibiche (che de laVerdi è Direttore Ospite)  propone un programma significativo per intensità e coerenza che – attraverso tre autori topici come Richard Strauss, Edvard Grieg e Franz Schmidt – delinea un vero e proprio affresco musicale di un’Europa in pieno sconvolgimento storico: certamente culturale e musicale così come politico e sociale. Appuntamento dunque a giovedì 13 (ore 20.30), venerdì 14 (ore 20.00) e domenica 16 marzo (ore 16.00), all’Auditorium di Milano in largo Mahler, per ascoltare il bavarese Strauss (Serenata in Mi bemolle maggiore op. 7); il norvegese Grieg (Concerto per pianoforte e orchestra in La minore op. 16), attraverso il pianoforte solista del talentuoso Emanuele Arciuli, che torna graditissimo ospite de laVerdi; infine l’austriaco Schmidt (Sinfonia n. 2 in Mi bemolle maggiore).

Giovedì 13 marzo, nel Foyer del bar dell'Auditorium (ore 18.00, ingresso libero), ci sarà la conferenza La forma-sonata in Beethoven, Schubert e Grieg, relatori Enrico Reggiani, Sara Pantalei, Stefano Villa, in collaborazione con l'Università Cattolica di Milano.

La Seconda sinfonia di Franz Schmidt, datata 1913, appartiene a quello straordinario periodo di evoluzione (e involuzione) musicale che precede la Grande guerra e prelude agli sconvolgimenti artistici dell’intero Novecento. Schmidt è autore oggi poco noto, però la sua musica è rappresentazione perfetta delle contraddizioni di un tempo di cambiamento. Da un lato il rispetto di un concetto di sinfonia proprio dell’Ottocento, la voglia di un ritorno alla razionalità bachiana, il bisogno di chiarezza che porterà alla rivoluzione schönberghiana, il fascino delle ambiguità impressioniste. Il tutto con lussureggiante linguaggio orchestrale e indomabile tensione espressiva. Accanto a Schmidt troviamo due visioni diverse della tradizione passata. Quella nostalgica di Edvard Grieg, norvegese e nostalgico del pianismo di Schumann; quella insofferente del giovane Richard Strauss, tributario delle settecentesche passioni e serenate per strumenti a fiato, ironizzante sulle armonie wagneriane, pronto a gettarsi nei voluttuosi poemi sinfonici prima di trovare la sua dimensione nel teatro musicale. Enzo Beacco

Wayne Marshall. Direttore d’orchestra, pianista e organista, è uno dei musicisti più versatili ed estrosi sulla scena internazionale. Nato vicino a Manchester, dove ha iniziato i proprio studi per poi proseguirli a Londra e Vienna, si è fatto apprezzare all’inizio della sua carriera soprattutto come organista. Determinante è stata la sua partecipazione pianistica alla celebre produzione di Porgy and Bess della Glyndebourne Festival Opera diretta da Simon Rattle, alla successiva incisione discografica con la EMI e alla versione televisiva del musical. Da allora si è dedicato sempre di più al pianoforte e alla direzione d’orchestra, diventando in pochi anni uno dei più rinomati interpreti delle musiche di Gershwin, Ellington, Bernstein e altri autori americani del XX secolo. Come pianista e direttore d’orchestra si è esibito con tutte le principali orchestre britanniche, nonché numerose importanti formazioni di tutto il mondo, tra cui Wiener Symphoniker, Filarmonica di Rotterdam, Sinfonica della Radio Svedese, Orchestra Nazionale del Belgio, Norddeutscher Rundfunk, Berliner Rundfunk Sinfonieorchester, Chicago Symphony, Los Angeles Philarmonic, Berliner Philharmoniker e molte altre. Nel 1998 ha debuttato in Italia come direttore al Teatro La Fenice di Venezia e in questi ultimi anni la sua presenza in Italia si è notevolmente intensificata, portandolo a essere ospite regolare delle nostre principali orchestre: Rai di Torino, Maggio Musicale Fiorentino, Teatro San Carlo di Napoli, Teatro Massimo di Palermo, Orchestra Cherubini, Accademia di Santa Cecilia di Roma sino all’incarico di Direttore Ospite presso l’Orchestra Sinfonica Giuseppe Verdi di Milano. A partire dalla stagione 2014/2015 sarà Chief Conductor della WDR Rundfunkorchester di Colonia. Nel 2001 ha debuttato al Teatro alla Scala di Milano. Nelle ultime stagioni ha partecipato a nuovi allestimenti di Porgy and Bess a Dallas e all’Opera Comique di Parigi e ha diretto concerti da Sidney a Baltimora, da Pechino a Londra. Wayne Marshall è un grande interprete di musical, genere al quale dedica sempre maggiore attenzione: ha diretto più volte West Side Story e nel 2000 ha debuttato a Vienna con Wonderful Town, sempre di Bernstein, che ha poi riproposto nel 2007 all’Accademia di Santa Cecilia di Roma con un incredibile successo di pubblico e di critica. Nel giugno del 2011 ha debuttato alla Staatsoper di Berlino dirigendo un nuovo allestimento di Candide di L. Bernstein, titolo che ha appena segnato anche il suo debutto lirico in Italia al Teatro dell’Opera di Roma. Titolare dell’organo Marcussen della Bridgewater Hall a Manchester dal 1996, Marshall continua a esibirsi come organista e nel 2004 ha inaugurato lo strumento della nuova Disney Hall di Los Angeles, con una nuova composizione di James MacMillan per organo e orchestra, A Scotch Bestiary, brano che ha suonato anche ai BBC Promenade Concerts del 2005. Ha inciso per la Virgin/Emi, vincendo i maggiori premi europei; nel 2004 ha ricevuto una laurea honoris causa dalla Università di Bornemouth ed è recentemente stato nominato Membro Onorario del Royal College of Music di Londra. Wayne Marshall vive a Malta con la moglie, la pianista Jennifer Micallef, e la figlia Martina.

Emanuele Arciuli si è imposto come una delle voci più originali e interessanti della nuova scena concertistica. Il suo repertorio spazia da Bach alla musica d’oggi, di cui – con speciale riferimento agli Stati Uniti – è considerato uno dei più convinti interpreti dagli stessi compositori, con molti dei quali ha stabilito un proficuo rapporto di stima e collaborazione. Suona regolarmente per le maggiori istituzioni, fra cui Teatro alla Scala, Maggio Musicale Fiorentino, Teatro San Carlo di Napoli, Arena di Verona, La Fenice di Venezia, Teatro Comunale di Bologna, Orchestra Sinfonica Nazionale della RAI, Berliner Festwochen, Milano Musica, Settembre Musica di Torino, Festival Internazionale Pianistico di Brescia e Bergamo, Rotterdam Philharmonic, Brussel Philharmonic, Miller Theater di New York, Indianapolis Symphony Orchestra, Tonkünstler Orchestra al Musikverein di Vienna, Saint Paul Chamber Orchestra, Orchestra Filarmonica di San Pietroburgo, Orquestra Sinfonica Brasileira di Rio de Janeiro, RedCat di Los Angeles, Festival Pianistico di Miami e, naturalmente, con l’Orchestra Sinfonica di Milano Giuseppe Verdi. Plurimo di Claudio Ambrosini, per 2 pianoforti e orchestra, eseguito alla Biennale di Venezia (con Libetta, Valade e l’Orchestra della RAI), è stato premiato col Leone d’Oro 2007. Fra i compositori che hanno scritto per lui Michael Nyman (Piano Concerto n. 2), George Crumb (Eine Kleine Mitternachtmusik), numerori autori italiani e americani, con più di quindici prime esecuzioni di lavori per pianoforte e orchestra. Ha suscitato grande interesse da parte della critica internazionale il ciclo delle Round Midnight Variations, gruppo di composizioni espressamente scritte per lui nel 2001 da 16 fra i maggiori autori statunitensi, tra cui Babbitt, Rzewski, Torke, Daugherty, Bolcom, Harbison, che si impone come una delle più significative raccolte pianistiche dei nostri giorni. Un suo concerto per il Santa Fe Chamber Music Festival ha aperto ufficialmente l’Indian Market 2012 con sette nuove opere scritte per lui da importanti compositori americani e ispirate all’arte degli Indiani d’America. Il suo interesse per la cultura amerindia, inoltre, ha ispirato uno speciale progetto eseguito nel novembre 2008 allo Smithsonian Museum di Washington, e continua nella costante e intensa collaborazione con i maggiori musicisti nativi americani. Ha inciso numerosi cd e dvd per Chandos, Bridge, VAI e Stradivarius, tra i quali l'integrale pianistica di Berg e Webern e il Concerto per piano e orchestra di Bruno Maderna in prima mondiale. L'album dedicato a George Crumb, inciso per Bridge, ha ricevuto la nomination per i Grammy Awards mentre il cd Stradivarius contenente musiche di Adams e Rzewski è stato votato dalla critica come miglior disco italiano del 2006. Di prossima uscita un dvd con musiche di Ives, Rzewski, Corea e Hersch pubblicato dal Miami Piano Festival e Vai records. Arciuli ha pubblicato il volume Rifugio intermedio - Il pianoforte contemporaneo tra Italia e Stati Uniti per il Teatro di Monfalcone e di recente Musica per pianoforte negli Stati Uniti per la Edt. Mario Bortolotto gli ha dedicato una delle dieci monografie sugli interpreti italiani di oggi, su RaiRadioTre. Cura un seguito blog per Il Giornale della Musica. È titolare della cattedra di pianoforte principale al Conservatorio di Bari e dal 1998 è frequentemente professore ospite al College Conservatory of Music di Cincinnati e alla UCLA di Los Angeles.Nel 2011 gli è stato conferito il Premio Abbiati come miglior solista.

Biglietti euro 31,00/13,00
Per informazioni e prenotazioni:
Auditorium di Milano fondazione Cariplo, orari apertura: mar – dom, ore 14.30 – 19.00. Tel. 02.83389401/2/3, www.laverdi.org

Adriana Benignetti