10 gennaio 2023

“Red Giselle”: la trama


Red Giselle

Balletto in due atti

Libretto e coreografia: Boris Eifman (Rubcovsk, 22 luglio 1946)

Musica: George Bizet (Parigi, 25 ottobre 1838 – Bougival, 3 giugno 1875), Petr Il’ič Čajkovskij (Votkjnsk, 7 maggio 1840 – San Pietroburgo, 6 novembre 1893) e Alfred Schnittke (Engels, 24 novembre 1934 – Amburgo, 3 agosto 1998)

Prima rappresentazione: 28 gennaio 1997, San Pietroburgo


Il balletto è un tributo a Olga Spessivtseva (Rostov, 1895 – New York, 1991), tra le più celebri danzatrici del ‘900, che terminò la sua vita in una clinica psichiatrica di New York e, nella follia, si identificò con il personaggio di Giselle. 

La trama (il testo è stato cortesemente fornito dal ©Teatro Lirico di Cagliari)

Atto I
Siamo a Pietrogrado, in Russia (oggi San Pietroburgo) negli anni ’10 del 1900. Nel superbo Teatro Imperiale Mariinskij (ex-Kirov) si svolge una lezione: l’esigente e severo maître de ballet sceglie una ballerina (Olga Spesivceva) la cui bellezza, stile enigmatico e fascino lo colpiscono. È lei la sua ballerina ideale ed a partire da questo momento la sua carriera avrà uno sviluppo straordinario. Eccola quindi salutare il pubblico di Pietrogrado che riconosce nel suo puro stile classico i canoni della ballerina russa ideale. È il periodo della rivoluzione. Una sera, in occasione di un suo spettacolo, un agente della Čeka (il vecchio KGB) si complimenta con lei. Nasce una strana relazione tra i due. Con autorità e brutalità, l’uomo conduce Olga in un mondo a lei sconosciuto. Un nuovo e strano potere regna sul teatro. Il pubblico, rappresentato da un gruppo di rivoluzionari, si scatena selvaggiamente. Olga Spesivceva deve danzare nelle serate private per i rappresentanti del nuovo regime. È così che si sviluppa la contrapposizione tra il suo maître de ballet e il suo amante della Čeka. L’uno vuole riportarla verso il mondo della danza e della spiritualità; l’altro vuole farla sprofondare verso un universo nel quale l’autorità del regime la condurrà lentamente al vizio ed alla dissolutezza. La ballerina si lascia conquistare dal suo amante e scivola nel suo mondo crudele. Partecipa a numerose feste dimenticando tutti i valori spirituali appresi dal suo maître. Nel frattempo Olga riprende a lavorare e ritrova il suo insegnante che, a fatica, riesce a sopportare l’idea che la giovane possa sprofondare in un mondo che, secondo lui, non è per lei. Nuovamente quello strano potere si insedia in teatro in modo aggressivo spazzando via tutto ciò che è sul suo cammino. Le ballerine diventano gli strumenti del sistema rivoluzionario. È a questo punto che Olga decide di partire: l’attende un invito all’Opéra de Paris per interpretare Giselle. Straziata, decide di lasciare tutto. Dopo un ultimo addio al suo protettore della Čeka, si unisce al gruppo degli emigranti che lasciano il proprio Paese per non farvi più ritorno.

Atto II

Siamo nuovamente ad una lezione di danza, ma questa volta a Parigi. I ballerini ed il loro insegnante sono alla ricerca di un nuovo stile per la musica di L’Arlesienne di Bizet. Tutti aspettano con ansia l’arrivo della grande ballerina che deve interpretare Giselle sul palcoscenico di questo prestigioso teatro. Entra Olga, disorientata in questo nuovo mondo, e conosce subito il grande ballerino/coreografo che segue la prova. Lo stile richiesto è per lei inusuale, ma la dimensione spirituale dell’opera e la coreografia la seducono. Il ballerino diventa il suo partner; insieme avranno un trionfale successo. La ballerina inizia a sentire dei sentimenti per il suo partner che sembra non ricambiarli. Questo amore non corrisposto e la sua solitudine in terra straniera contribuiscono a creare in lei delle ferite insanabili. La giovane cerca di dimenticare tutto, anche se stessa, nell’atmosfera della Parigi della Belle Epoque. Nelle sue serate parigine cerca di dimenticare ubriacandosi, ma il passato la perseguita. Gli echi della rivoluzione russa non la lasciano in pace. L’agente della Čeka le appare spesso come un incubo. Anche il suo ruolo in Giselle non le è di alcun giovamento; questo ruolo nel quale la ballerina ha sempre affascinato il pubblico, rimarrà il suo più grande successo. È un ruolo che le appartiene, nel quale si identifica. Anche il finale di Giselle sembra appartenerle: il tradimento del suo amore, la follia. Il riflesso della giovane negli specchi tradisce il suo stato d’animo travagliato. È qui che vede la follia come la sua sola salvezza, come l’annuncio del suo viaggio verso questo mondo scintillante, dall’altra parte dello specchio.