Inaugurazione
affidata a Emma Dante e Gabriele Ferro. Molti gli artisti siciliani impegnati: da
Emma Dante a Desirée Rancatore, a Eleonora Abbagnato, Gabriele Ferro, Francesco
Zito e Vincenzo Taormina. 3 nuove produzioni interne sui 9 titoli proposti
«Grazie
al nuovo piano artistico e gestionale e all’impegno collettivo di tutti i
lavoratori il Teatro Massimo oggi può presentare nel dettaglio il programma del
2014, un programma che comprende un’ampia parentesi storica del repertorio
operistico, da Mozart a Strauss, passando per Bellini, Donizetti e gli
immancabili Verdi e Puccini, e due classici della danza, “Romeo e Giulietta” e
“Carmen”, opere e balletti messi in scena con artisti di rilievo internazionale
e allestimenti che faranno scoprire al pubblico anche nuove letture di grandi
classici, come nel caso di “Norma”, o la sontuosità della tradizione italiana
nel caso di “Tosca”.
Il Massimo non rinuncia a una sua caratteristica
peculiare, cioè la proposta di titoli meno usuali come l’inaugurazione con
“Feuersnot” di Richard Strauss (del quale nel 2014 si celebrano i 150 anni
dalla nascita), in prima per Palermo, affidata alla regia di Emma Dante e alla
bacchetta di Gabriele Ferro, e la prima italiana di “Švanda, dudák” di Jaromír
Weinberger, compositore ceco-americano vissuto nella prima metà del XX secolo.
Per la danza siamo felici che Eleonora Abbagnato abbia accettato di debuttare
un nuovo ruolo per noi e quindi sarà Carmen nella coreografia di Amedeo Amodio;
a fine anno proporremo poi “Romeo e Giulietta” nella versione di Massimo
Moricone, che la scorsa estate ha raccolto un grande successo a Roma. Desidero
infine sottolineare come sia stata assai positiva la prima tranche di rinnovo
abbonamenti, fra luglio e agosto, sui soli titoli annunciati: un segnale di
fiducia nell’istituzione e di forte attaccamento del pubblico che ci ha
incoraggiato in un periodo non facile. Il Teatro Massimo si conferma quindi il
più importante palcoscenico siciliano e va sostenuto sia dalle istituzioni
pubbliche che dalle realtà imprenditoriali, una eccellenza che rappresenta al
meglio la regione e la città, un luogo d’arte e di produzione, ma anche di
riflessione, di incontri, di emozioni e anche di formazione per i tanti giovani
che lo animano, come i nuovi Ambasciatori del Teatro Massimo, i 19 studenti
dell’Università di Palermo che seguiranno da vicino tutte le nostre prossime
attività, entusiasti mediatori fra noi e il mondo dei giovani. Prossima tappa
del progetto complessivo di riorganizzazione della funzionalità del Teatro
Massimo sarà l’apertura del Caffè letterario, uno spazio fruibile anche
dall’esterno in cui sarà possibile bere un caffè o un bicchiere di vino mentre
si “gusta” una novità letteraria: abbiamo pensato di affidare a uno scenografo
palermitano fra i più raffinati di oggi, Francesco Zito, l’allestimento dello
spazio; mentre il 30 settembre scade il termine per la presentazione delle
offerte relative alla gara per l’affidamento della gestione del caffè
letterario».
Fabio Carapezza
Guttuso
La
Stagione 2014 si inaugurerà il 18
gennaio con una nuova produzione del Massimo affidata a una delle registe
più interessanti del panorama teatrale internazionale, Emma Dante che, dopo i
successi al Teatro alla Scala di Milano e all’Opéra Comique di Parigi, debutta
nel teatro lirico della sua città con “Feuersnot”
(18-26 gennaio), secondo lavoro teatrale di Richard Strauss (1901), pochissimo
eseguito in Italia (soltanto 3 volte, alla Scala nel 1912, al Carlo Felice di
Genova nel 1938, alla Rai di Torino nel 1973). Su libretto del poeta satirico
Ernst von Wolzogen, l’opera narra con leggerezza una storia d’amore e di magia
in una Monaco di Baviera medievale durante la festa di mezza estate, la festa
dei fuochi di San Giovanni. Personaggi e tono ricordano gli ambienti popolareschi
delle novelle di Boccaccio, «è una parabola sull’amore e sull’infanzia –
afferma Emma Dante – che si svolge per il solstizio d’estate in una Monaco
senza tempo, che da capitale del sud della Germania, diventerà il prototipo di
ogni città del sud». Un ruolo di rilievo è affidato al coro di voci bianche;
accanto al numeroso cast di interpreti, il coro degli adulti e una trentina di
attori e mimi che faranno un lungo laboratorio di preparazione con la regista.
Sul podio ritorna un altro illustre musicista palermitano, Gabriele Ferro, che
a Strauss ha dedicato molte importanti tappe della sua carriera. Protagonista
femminile Nicola Beller Carbone, anche lei specialista straussiana, interprete
affascinante e molto apprezzata dal pubblico di Palermo.
A febbraio debutterà un nuovo
allestimento di “Otello” di Giuseppe
Verdi (21 febbraio - 4 marzo) – opera assente da Palermo dal 1999 - realizzato
in coproduzione con il San Carlo di Napoli, scene di Nicola Rubertelli e
costumi di Patrizia Toffolutti, regia di Henning Brockhaus che sui personaggi
del capolavoro verdiano ha affermato: «Jago è l’arido, il politico, il regista,
il grande attore. Non vi è nessuno che porti la maschera con altrettanta
naturalezza, nessuno capace di tanto odio con tanta disinvoltura; alla fine
Otello penderà dalle sue labbra. Desdemona è una giovane donna dalla
straordinaria capacità d’ amare e nell’opera non vi è uomo che non sia attratto
o innamorato di lei. La sua unica colpa è la giovinezza, l’inesperienza che le
impedisce di capire che qualcosa di grave è successo e la riguarda». La
direzione è affidata a Renato Palumbo che negli ultimi anni si è affermato come
uno dei migliori interpreti verdiani. Protagonisti saranno il tenore Stuart
Neill (Otello), il soprano Julianna Di Giacomo (Desdemona) e il baritono
Giovanni Meoni (Jago).
A marzo la danza con “Carmen” (19-25 marzo) nella
coreografia di Amedeo Amodio sulle musiche dell’opera di Georges Bizet, scene e
costumi di Luisa Spinatelli: protagonista l’étoile dell’Opéra de Paris Eleonora
Abbagnato che debutta nel ruolo con al suo fianco Nicolas Le Riche (Don José) e
Benjamin Pech (Escamillo). Una coreografia nata nel 1995 per Aterballetto, poi
riproposta in numerosi teatri nel mondo fra cui la Scala: «Ah, Carmen! Ma
Carmen adorée!» – ricorda Amedeo Amodio – «Sulle ultime note dell’opera si
chiude il sipario. In palcoscenico inizia lo smontaggio delle scene. A poco a
poco tutti coloro che hanno partecipato allo spettacolo, coristi, ballerini,
musicisti, sarte, macchinisti vengono catturati dai fantasmi del dramma appena
trascorso e man mano, un gesto, uno sguardo, un oggetto, li spinge ad
immedesimarsi in ognuno dei personaggi; ciò avverrà per puro caso. Sarà per
puro caso che Don José incontra Carmen, che rappresenterà per lui l’unico
momento di vita autentica, intensa, ma anche quello della morte. Ma per Carmen
il destino è scritto nelle carte. Da qui la storia della bella sigaraia
riprende vita. A questo punto tutto è stabilito, meno il percorso o il labirinto
dei due destini ormai indissolubilmente legati e così la scenografia creerà di
volta in volta ambienti imprevedibili e surreali seguendo lo svolgimento degli
avvenimenti. Sarà comunque Carmen a condurre il gioco trasgressivo ed eversivo,
in un impossibile tentativo di sfuggire alla sua sorte. La scena, come la
musica, si svuota durante lo svolgimento del racconto, fino a rimanere, nel
momento finale, completa- mente scarna, desolata ad esprimere la “solitudine
tragica e selvaggia” di una donna nel tentativo di affermare il proprio diritto
alla diversità».
Nuova produzione anche per il “Don Giovanni” di Wolfgang Amadeus
Mozart (16-22 maggio), opera assente da molti anni da Palermo e che andrà in
scena nella versione della prima a Vienna 1788, che si differenzia da quella
per il debutto a Praga nel 1787 soprattutto perché si chiude con la discesa
agli inferi di Don Giovanni e non con il concertato degli altri personaggi. Sul
podio Stefano Ranzani, la regia invece è di Lorenzo Amato, scene di Angelo Canu
e costumi di Marja Hoffmann: nel ruolo del protagonista Carlos Álvarez, mentre
Leporello sarà Marco Vinco. Al loro fianco un cast di interpreti di fama
internazionale. «Don Giovanni è un mito che attraversa la musica – dichiara
Lorenzo Amato – comincia e finisce con la morte. Il movimento, il caos,
l’affastellamento, la rapidità sono i tratti distintivi del personaggio e così
desideriamo, metterlo in scena, senza tempo e senza luoghi: Don Giovanni attraversa
i secoli e il mondo».
A giugno ritorna la più amata
delle opere di Vincenzo Bellini: “Norma”
(17-25 giugno) diretta da Will Humburg, in un allestimento del 2002 che arriva
in Italia da Stoccarda, con la regia di una coppia famosa, Jossi Wieler e Sergio
Morabito che ambientano la vicenda durante la Resistenza, in una chiesa abbandonata
dove si ritrova un gruppo di partigiani dei quali Norma e Oroveso sono i capi.
Protagonista il soprano ungherese Csilla Boross già applaudita interprete del
Nabucco diretto da Muti a Roma nel 2011, mentre il tenore Aquiles Machado –
noto al pubblico del Massimo – sarà Pollione.
Dopo
l’estate, a settembre, “La fille du régiment” di Gaetano
Donizetti (17-24 settembre) nello storico allestimento firmato da Franco Zeffirelli
per il Teatro Massimo nel 1959 con la regia di Filippo Crivelli che ha girato
il mondo: ispirato alle stampe di soggetto militare realizzate ad Épinal in
epoca napoleonica, mantiene immutato il suo fascino che lo impone tra i
classici dell’allestimento scenico del Novecento, con le scene dipinte, i
siparietti, i costumi dai colori sgargianti adatti al clima musicale della
partitura di Donizetti che alterna al rataplan militare momenti più lirici e
sentimentali e una vena di ironia. Nel ruolo della protagonista Marie debutta a
Palermo Desirée Rancatore con al suo fianco il suo partner ideale, il tenore
Celso Albelo (Tonio), mentre Sulpice sarà il baritono palermitano Vincenzo
Taormina, completano il cast Francesca Franci (Marquise de Berkenfield) e Filippo
Luna nel ruolo en travesti della Duchesse de Crakentorp.
A ottobre la prima italiana di
“Švanda, dudák” (19-26 ottobre),
Volksoper del compositore ceco-americano Jaromír Weinberger (1896-1967),
libretto di Miloš Kareš, in una colorata e fantasiosa produzione della
Semperoper di Dresda: allievo di Max Reger, Weinberger – costretto a fuggire
negli Stati Uniti durante le persecuzioni naziste – scrive quest’opera nel 1926
su solide basi tardo romantiche aperte alle suggestioni internazionali e alle
mode del tempo. Opera molto celebre nella prima metà del Novecento, tanto che
alcuni brani vennero addirittura incisi indipendentemente da celebri direttori
e cantanti, entrando nel repertorio concertistico. Švanda, celebre zampognaro,
giusto una settimana dopo il matrimonio con Dorotka, viene trascinato da Babinský
a cercare fortuna nel mondo: incontrerà la regina dei ghiacci e an- che il
diavolo, ma il potere della sua musica sconfiggerà ogni male e tornerà dalla
moglie fedele e pronta a perdonarlo. Ultimo titolo d’opera a novembre “Tosca”
di Giacomo Puccini (18-26 novem- bre) in un elegante allestimento del Maggio
Musicale fiorentino con la regia di Mario Pontiggia e le scene e i costumi di
Francesco Zito. Particolarità dell’allestimento sono le scenografie realistiche
ma con punti di vista sugge- stivi: nel primo atto la cupola della chiesa di
Sant’Andrea della Valle appare deformata per simboleggiare il potere oppressivo
della chiesa; nel secondo atto la ricostruzione fedele di un salone di Palazzo
Farnese da cui si intravede l’ambiente attiguo dove viene torturato
Cavaradossi, che poi verrà giustiziato sugli spalti di Castel Sant’Angelo,
prigione particolarmente opprimente e terrifica. Protagonista il soprano Hui He
(Tosca), con il tenore Stefano Secco (Cavaradossi) e il baritono Ionut Pascu
(Scarpia). Sul podio l’atteso ritorno dopo il concerto inaugurale del 2013 di
Daniel Oren, interprete di elezione delle opere di Puccini.
Tradizionale
appuntamento natalizio con la danza, “Romeo
e Giulietta” di Prokof’ev dal 18 al
23 dicembre. Lo spettacolo, con Pavel Bubelnikov sul podio e la coreografia
di Massimo Moricone (studi al Centro Sperimentale di Danza Contemporanea di
Roma, quindi con Maurice Bejart a Bruxelles, e al Centre Internationale de la
Danse di Cannes), è stato applaudito la scorsa estate al Globe Theatre di Villa
Borghese a Roma e definito dal pubblico e dalla critica come uno dei più
interessanti degli ultimi decenni. «L’unica protagonista – afferma Moricone – è
Giulietta e la conoscenza dell’amore, che la svezza, e la scaglia in un mondo
in nulla più uguale a quello conosciuto fino all’attimo in cui le è apparso
Romeo. In virtù di quell’amore si trova costretta all’odio, improvviso e
inspiegabile. Da fanciulla, diventa adulta, in una crescita esponenziale tutta
risolta nella ricerca di un aiuto che la disperazione del suo stesso amore non
le consentirà di trovare. Da lì in poi è una rapida corsa verso il solo destino
possibile. Giulietta è sola nel suo letto che trasforma in palco funebre,
inscenando una finta morte che, crede, la renderà libera ma che beffarda le
consegnerà tra le braccia il corpo senza vita del suo amato. L’amore le rivela
una infinita sequenza di morte. Per primo Mercuzio amico devoto di Romeo, poi
Tebaldo il collerico cugino, e ancora Paride suo promesso, infine Romeo stesso,
il prescelto. Questa schiera di corpi senza vita, di morti ammazzati, vanno a
formare tutti insieme, la costellazione funerea che le indica la via. Sono
ormai lontani i giorni felici di adolescente, sono solo un ricordo sbiadito
nella follia del presente, adulto e crudele». Nel ruolo dei due sfortunati
amanti di Verona, Anbeta Toromani e Alessandro Macario.
Rinnovo abbonamenti ai Turni Prime, B,
C, D, F, S1 dal 14 settembre al 6 ottobre 2013 (con diritto di prelazione ed
esclusivamente presso la biglietteria del Teatro). Nuovi abbonamenti dal 13 ottobre al 17 novembre 2013, vendita anche
online. Il costo degli abbonamenti va da un minimo di euro 40 a un massimo di
635 euro. Turni Prime, B, C, D, F: 9 spettacoli (tutti). Turno S1 (5
spettacoli): Feuersnot, Otello, Carmen, Norma, La fille du régiment. Turno S2
riservato alle scuole (5 spettacoli): Otello, Don Giovanni, Švanda, Tosca,
Romeo e Giulietta. Prenotazioni dal 7 al 31 ottobre: fax 0916053342 •
scuole@teatromassimo Nuovi abbonamenti per gruppi (associazioni, Cral e circoli
convenzionati): prenotazioni dal 16 settembre: fax 0916053342 •
marketing@teatromassimo.it Vendita biglietti dal 24 novembre. Il pubblico
noterà un ampliamento della gamma di prezzi per le diverse tipologie di
biglietto nei vari turni, con l’inserimento di nuovi prezzi per i Turni F e S e
per i Fuori abbonamento. Si amplia anche l’offerta per gli studenti, con prezzi
speciali anche nel Turno F e nei Fuori abbonamento. Inoltre alcuni posti a
ridotta visibilità nei palchi laterali di quarto e quinto ordine sono passati
al settore 8 come posti d’ascolto e saranno venduti esclusivamente il giorno
dello spettacolo. I prezzi dei biglietti vanno da un minimo di 10 euro a un
massimo di 125 euro.
La
biglietteria del Teatro Massimo è
aperta dal martedì alla domenica, dalle ore 9:30 alle ore 17:00 e nei giorni di
spettacolo da un’ora prima dell’inizio: tel. 0916053580 • fax 0916053391 •
biglietteria@teatromassimo.it • Vivaticket dal lunedì al venerdì dalle ore 9:00
alle ore 19:00; sabato dalle ore 9:00 alle ore 14:00 (informazioni e acquisto
telefonico dei biglietti con carta di credito) • numero verde nazionale
800907080 • per le chiamate dall’estero e dai cellulari: tel. +39 0412719003 •
www.vivaticket.it e presso i punti vendita autorizzati del circuito in tutta
Italia. Biglietteria online su www.teatromassimo.it
(comunicato stampa)