21 marzo 2013

Tutto Brahms con un trio d’assi all’Auditorium Parco della Musica, Roma

Leonidas Kavakos, Patrick Demenga e Denis Kozhukhin per la Stagione di Musica da Camera di Santa Cecilia, venerdì 22 marzo 2013 ore 20.30

(foto di Yannis Bournias)


(Foto di Paul Marc Mitchell)







La produzione cameristica di Johannes Brahms occupa un posto di rilievo all’interno del suo catalogo compositivo e rivela aspetti fondamentali della sua poetica; a darne un magistrale saggio venerdì 22 marzo (Sala Sinopoli ore 20,30) per la Stagione di Musica da Camera dell’Accademia Nazionale di Santa Cecilia, tre straordinari solisti come Leonidas Kavakos al violino, Patrick Demenga al violoncello e Denis Kozhukhin al pianoforte. 



In programma, tre Trii di Brahms che si collocano in momenti diversi della sua attività creativa: il Trio n. 1 op. 8 (1853-54) è la prima composizione da camera dell’autore che ci è giunta completa, un’opera che riveste, dunque, una notevole importanza permettendo di entrare nella fucina del giovane compositore (Brahms aveva all’epoca poco più di vent’anni) che destinerà ai generi cameristici una parte fondamentale della sua produzione; di questa attenzione ne è testimonianza anche l’interesse nutrito nel tempo da Brahms verso questa sua prima opera; interesse che si concretizzò - secondo una prassi del tutto inconsueta per Brahms - in una complessiva revisione di essa, realizzata dal compositore nel suo estremo periodo creativo. Dopo il fortunato esordio nella musica da camera ottenuto con la prima versione dell’op. 8, passeranno circa trent’anni prima che Brahms si dedichi nuovamente al trio nel suo organico tradizionale; il Trio n. 2 op. 87, a volte criticato per una certa freddezza espressiva e un eccessivo tecnicismo costruttivo, è in realtà uno splendido esempio della maestria compositiva di Brahms, capace di far germogliare scarni frammenti tematici in un intreccio solido ed essenziale. Scritto nel 1882 esso si colloca tra la Seconda e la Terza Sinfonia; e se da un lato prefigura quel felice ritorno alla musica cameristica che avrebbe caratterizzato l’estrema età brahmsiana, quasi un ripensamento in chiave intimamente poetica delle sue più importanti esperienze compositive, dall’altro si pone come "ponte" tra le due Sinfonie citate. Capolavoro assoluto, il Trio n. 3 op. 101, composto nel 1886 si staglia con i contorni netti e definiti di contenuti musicali potenti ed efficaci, e al tempo stesso concisi e compatti. L’originalità dell’invenzione, il piglio energico di stampo beethoveniano lo struggente lirismo di alcuni passaggi fecero così commentare Clara Schumann nel suo diario: «[...] Che lavoro! Assolutamente geniale per passione, forza di idee, grazia e poesia! Prima d’ora nessun’altra opera di Brahms mi ha tanto trascinato... Stasera sono felice come non lo ero da tempo». Il violinista Joseph Joachim di rincalzo aggiunse, in una lettera dello stesso periodo: «Caro Johannes, raramente hai scritto una cosa più bella di questo Trio». In effetti i quattro movimenti dell’op. 101 rivelano il temperamento schiettamente romantico del musicista e la sua abilità nel saper valorizzare la voce dei vari strumenti in una salda unità stilistica.


Leonidas Kavakos si è affermato sulla scena internazionale come artista di raro talento, virtuosismo e completezza. La consacrazione a livello internazionale è arrivata quando, ancora adolescente, ha vinto il ‘Concorso Sibelius’ nel 1985 e poi il ‘Premio Paganini’  tre anni dopo. Leonidas Kavakos si esibisce  in concerto con i direttori d’orchestra più importanti e le orchestre più prestigiose del mondo: la Filarmonica di Vienna, la Filarmonica di Berlino, l’Orchestra della Gewandhaus di Lipsia, l’Orchestra del Concertgebouw, la Sinfonica di Londra, l’Orchestre de Paris, l’Orchestra del Festival di Budapest, la Filarmonica della Scala, l’Orchestra dell’Accademia Nazionale di Santa Cecilia, l’Orchestra del Teatro Mariinsky di San Pietroburgo, la Filarmonica di New York, la Sinfonica di Boston, l’Orchestra di Filadelfia e la Filarmonica di Los Angeles. Inoltre è stato invitato in tournée con l’Orchestra della Gewandhaus di Lipsia e la Filarmonica di Vienna, entrambe dirette da Riccardo Chailly e con l’Orchestra del Concertgebouw diretta da Mariss Jansons. Leonidas Kavakos è il protagonista per la stagione 2012/2013 dell’Artist Portrait dell’Orchestra Sinfonica di Londra e ‘Artist in Residence’ della Filarmonica di Berlino. Grazie ad un approccio attento e analitico, abbinato a uno straordinario virtuosismo, Leonidas Kavakos riesce a donare autorità e profondità ai grandi Concerti del XIX e del XX secolo che rappresentano il nucleo fondante del suo repertorio. Tuttavia è celebre anche per le interpretazioni di Bach e Mozart, così come delle opere contemporanee quali L’Arbre des Songes di Dutilleux e Concerto Funèbre di Hartmann. Il violinista greco si divide tra i molteplici impegni di musica da camera e recital ed è ospite fisso ai Festival di Verbier, Montreux-Vevey, Bad Kissingen, Edimburgo e al Festival di Salisburgo dove, nell’agosto del 2012, ha interpretato le Sonate complete per violino di Beethoven insieme a Enrico Pace. Sempre insieme al pianista italiano, Leonidas Kavakos ha inciso le Sonate per l’etichetta discografica Decca Classics la cui pubblicazione è prevista nel 2013. Il ciclo di Sonate è stato registrato anche come parte di un documentario televisivo sul violinista greco per la Bayerischer Rundfunk che verrà trasmesso in autunno. Durante la stagione 2012/2013, insieme al pianista Emanuel Ax, Leonidas Kavakos eseguirà un ciclo di Sonate di Beethoven al Musikverein di Vienna e a Berlino. Inoltre suonerà lo stesso ciclo, ma insieme a Enrico Pace, al Concertgebouw di Amsterdam. Per quanto riguarda la musica da camera, Leonidas Kavakos si è esibito e tutt’ora si esibisce con artisti importanti quali Gautier e Renaud Capuçon, Antoine Tamestit, Denis Kozhukhin e Yuja Wang, con cui è in programma una serie di recital europei per la stagione 2013/2014. Leonidas Kavakos si sta imponendo sempre più anche come direttore d’orchestra di grande talento.  Ha collaborato come direttore/solista con le Orchestre Sinfoniche di Boston, Atlanta e Berlino, l’Orchestra del Festival di Budapest, le Filarmoniche di Rotterdam e Stoccolma, la Sinfonica di Goteborg, l’Orchestra Filarmonica della Scala, l’Orchestra del Maggio Musicale Fiorentino e l’Orchestra dell’Accademia Nazionale di Santa Cecilia. Nell’ottobre del 2012 l’Accademia Nazionale di Santa Cecilia gli ha dedicato il Focus Kavakos, una serie speciale di concerti a lui dedicata. Leonidas Kavakos registra in esclusiva per Decca: il suo album di debutto con l’etichetta discografica britannica contiene l’intergale delle Sonate per violino di Beethoven eseguite insieme a Enrico Pace. L’artista greco ha già al suo attivo una nutrita discografia che include registrazioni che hanno ricevuto premi importanti: l’incisione del Concerto per violino di Mendelssohn per Sony Classical nel 2009 è stata nominata ‘Miglior Registrazione di Concerto’ da ECHO Klassik; sempre per Sony ha registrato dal vivo i cinque Concerti per violino e la Sinfonia n. 39 di Mozart insieme alla Camerata Salzburg. Nel 1991, poco dopo aver vinto il ‘Concorso Sibelius’, Leonidas Kavakos si è aggiudicato un ‘Gramophone Award’ in qualità di primo artista nella storia ad aver registrato (per l’etichetta BIS) la versione originale del Concerto per violino di Sibelius del 1903/04. Inoltre, insieme al pianista Péter Nagy, ha registrato le Sonate di Enescu e Ravel e una raccolta di opere di Bach e Stravinsky. Leonidas Kavakos suona il violino Stradivari “Abergavenny” del 1724.

Nato nel 1962, Patrick Demenga ha studiato al Conservatorio di Berna, a Colonia con Boris Pergamenschikow e a New York con Harvey Shapiro. Attualmente Patrick Demenga è uno dei violoncellisti più richiesti al mondo e si esibisce regolarmente per i più importanti festival e sale concertistiche d’Europa, Sud Africa, Stati Uniti, Canada, Sud America, Australia e Asia. Collabora frequentemente con musicisti del calibro di Heinz Holliger, Mario Venzago, Dennis Russell Davies, Leif Segerstam, Jesus Lopez Cobos, Howard Griffith, Christoph Poppen, Leonidas Kavakos, Alexander Lonquich, Isabelle Faust, Natalia Gutman e molti altri, così come con orchestre quali la Tonhalle Orchester di Zurigo, la Symphonieorchester di Basilea, la RSO di Vienna, la Camerata di Berna, la Münchner Kammerorchester, Romanda, l’Orchestra da Camera di Losanna, la Kremerata Baltica, l’Ensemble Modern. Le sue numerose registrazioni radiofoniche e televisive, così come i suoi numerosi CD (Novalis, Accord Musicdisc, ECM, Sony Classical) lo hanno reso celebre al grande pubblico internazionale. Ha suonato per la prima volta al mondo brani di compositori quali Isang Yun, Gerhard Schedl, Heinz Holliger e molti altri. Patrick Demenga tiene un corso di concertistica presso il Conservatorio di Losanna e insegna in numerosi altri corsi di specializzazione a livello internazionale. Per molti anni ha diretto il Festival di violoncello Viva Cello a Liestal/Basilea. È direttore artistico del Vier Jahreszeiten-Konzerte di Blumenstein vicino a Berna e del Musikfestwoche Meiringen. Nel 2001 ha ottenuto il premio “Der Goldene Bogene” (Archetto d’Oro). Patrick Demenga spazia dalle opere più celebri dei grandi compositori alla musica contemporanea, ed è proprio in tale contesto che trae la sua maggiore ispirazione e forza espressiva.

Denis Kozhukhin si è imposto sul panorama musicale internazionale con la vittoria del Primo Premio al Concorso “Queen Elisabeth” di Bruxelles nel 2010. Nel 2009 si era già classificato al primo posto al “Premio Vendome” di Lisbona e si era contraddistinto al Concorso Pianistico Internazionale di Leeds nel 2006. Nato nel 1986 in Russia, a Nizhni Novgorod, in una famiglia di musicisti, Denis Kozhukhin ha iniziato lo studio del pianoforte a quattro anni con la madre. Da ragazzo ha frequentato la Scuola di musica Balakirev dove ha avuto come insegnante Natalia Fish. Tra il 2000 e il 2007 ha studiato presso la Scuola di musica Reina Sofía di Madrid con Dimitri Bashkirov e Claudio Martinez-Mehner. Conclusi gli studi, ha ricevuto il diploma direttamente dalla regina di Spagna ed è stato nominato miglior studente del suo corso, inoltre il Trio Cervantes, di cui fa parte, è stato nominato due volte miglior gruppo di musica da camera. Dopo Madrid, Denis Kozhukhin è stato invitato a studiare presso l’Accademia Internazionale di Pianoforte del Lago di Como dove ha avuto professori di altissimo livello tra cui: Fou Ts’ong, Stanislav Yudenitch, Peter Frankl, Boris Berman, Charles Rosen e Andreas Staier. Denis Kozhukhin si è esibito nelle sale concertistiche e per i festival più prestigiosi del mondo: il Festival di Verbier (dove ha vinto il Prix d’Honneur nel 2003) il Progetto Martha Argerich di Lugano, il Festival Pianistico della Ruhr, il Festival di Rheingau, il Festival Internazionale di Musica da camera di Gerusalemme, presso la Carnegie Hall, l’Auditorio Nacional di Madrid, l’Accademia Nazionale di Santa Cecilia di Roma, il Palau de la Musica di Valencia, il Théâtre du Châtelet e l’Auditorium du Louvre di Parigi. Tra gli appuntamenti principali della stagione 2010/2011 di Denis Kozhukhin ci sono stati quattro concerti al Concertgebouw di Amsterdam con la Filarmonica dei Paesi Bassi diretta da Kirill Karabits, un concerto trasmesso in diretta al Palais de Beaux Arts di Bruxelles con l’Orchestra Nazionale del Belgio sotto la direzione di Andrey Boreyko e con l’Orchestra Filarmonica di Praga diretta da Jakub Hrusa. Il Premio LOTTO-Förderpreis al Festival di Rheingau nel 2010 gli è valso l’invito a tornare l’anno successivo con l’Orchestra Les Siècles diretta da François-Xavier Roth. Ha inoltre debuttato in tournée di grande successo in Giappone e Brasile, oltre che alla Herkulessaal di Monaco di Baviera, alla De Doelen di Rotterdam, al Festival di Montpellier, al Festival Klavierfieber di Berlino e all’apertura del Festival di Musica da Camera di Oslo. La stagione 2011/2012 lo ha visto impegnato nel ciclo completo dei Concerti di Prokof’ev con l’Orchestra Sinfonica Scozzese della BBC in collaborazione con Jun Märkl, Xian Zhang, Lan Shui, Ludovic Morlot e Martyn Brabbins. Altri importanti impegni e appuntamenti sono con la Sinfonica di Vienna diretta da Marin Alsop, la Filarmonica di San Pietroburgo diretta da Emmanuel Krivine, la Sinfonica di Baltimora diretta da Marin Alsop, la Sinfonica di Seattle diretta da Ludovic Morlot e la Filarmonica del Lussemburgo diretta da Vassily Sinaisky. Nella primavera del 2013 tornerà in Giappone per eseguire il ciclo completo delle Sonate di Prokof’ev alla Musashino Hall di Tokyo. Denis Kozhukhin è molto impegnato anche in esibizioni di musica da camera e ha collaborato con artisti quali Leonidas Kavakos, Renaud e Gautier Capucon, Radivan Vlatkovic, Dora Schwarzberg, Alisa Weilerstein, Jacob Koranyi e Alissa Margulis. Attualmente studia presso l’Università di Musica e Arti Interpretative di Stoccarda con Kirill Gerstein. Si avvale del supporto della Fondazione Solti dalla quale ha ricevuto un premio nel 2010.

Auditorium Parco della Musica, Sala Sinopoli, Roma
Venerdì 22 marzo 2013 ore 20.30

Leonidas Kavakos violino
Patrick Demenga   violoncello
Denis Kozhukhin   pianoforte

Brahms         Trio n. 3 op. 101
Trio n. 2 op. 87
Trio n. 1 op. 8

Biglietti da 18 a 38 Euro.
Per maggiori informazioni: www.santacecilia.it, 068082058.