Opera in 2
atti, 16 scene e un epilogo di Alexander Raskatov su libretto di Cesare
Mazzonis dall’omonimo
racconto di Michail Bulgakov
(Foto: teatroallascala.org) |
PERSONAGGI
Filipp Filippovič, professore basso-baritono
Bormental’, assistente baritono
lirico
Šarikov tenore di coloratura
buffo
Voce “bella” di Šarik,
cane
controtenore
Voce “brutta” di Šarik
/ Dar’ja, cuoca
soprano drammatico (effetti vocali)
Zina, cameriera soprano
leggero di coloratura
Primo paziente /
Provocatore tenore
leggero spinto
Seconda paziente contralto
Primo proletario soprano d’agilità
Secondo proletario /
Vjazemskaja mezzosoprano
Terzo proletario / Švonder
tenore
eroico
Quarto proletario basso
Fëdor, portiere basso
Venditore di giornali
basso
profondo
Segretaria, fidanzata di Šarikov soprano
di coloratura spinto
Il Grande Capo /
Detective parlato
e basso
3 vecchiette soprano,
mezzosoprano, contralto
2 ubriachi 2 bassi
Coro
Prima assoluta: Amsterdam,
De Nederlandse Opera, 7 giugno 2010
Atto I
Scena 1
Negli anni Venti, un cane randagio
sta morendo di freddo e di fame in un vicolo di Mosca e durante la sua agonia
osserva l’umanità che gli passa accanto. Finché un signore elegante gli si
avvicina, lo chiama Šarik e gli dà da mangiare: il cane decide di seguirlo.
Scena 2
A salvare Šarik è stato Filipp
Filippovič. Professore in medicina di fama internazionale impegnato in ricerche
sul ringiovanimento del corpo umano, appassionato melomane, Filipp Filippovič
riceve nel suo studio due pazienti.
Scena 3
Il tenore di vita di Filipp
Filippovič attira le attenzioni del Comitato di Edificio, capeggiato da
Švonder, che chiede al professore di cedere alcune stanze del suo ampio
appartamento. Filipp Filippovič chiama allora al telefono il Grande Capo, suo
paziente, minacciando di smettere di esercitare la professione se costretto a
rinunciare ad alcune stanze: Švonder e compagni sono costretti a prendere atto
che l’appartamento non è soggetto all’ordinaria distribuzione degli spazi.
Scena 4
Filipp Filippovič ha accolto in casa propria il cane Šarik. Servito dalla cameriera Zina, il professore pranza in compagnia del suo assistente, Bormental’, e attacca la politica e la società sovietica.
Filipp Filippovič ha accolto in casa propria il cane Šarik. Servito dalla cameriera Zina, il professore pranza in compagnia del suo assistente, Bormental’, e attacca la politica e la società sovietica.
Scena 5
In casa di Filipp Filippovič, Šarik
ha trovato rifugio e abbondanza di cibo. Mentre s’aggira in cucina, il cane
sorprende la cuoca Dar’ja ad amoreggiare con il portiere dello stabile.
Scena 6
Scena 6
Con l’aiuto di Bormental’, Filipp
Filippovič sottopone Šarik a un esperimento straordinario. Nel corpo del cane
sono trapiantati l’ipofisi e i testicoli di un uomo morto poco prima in una
rissa; Šarik sembra destinato a morte certa.
Scena 7
Contro ogni aspettativa, il cane
sopravvive però all’operazione; soltanto che, tra lo stupore generale, perde la
coda e il pelo, inizia a camminare su due zampe e acquisisce la parola come se
fosse un uomo.
Atto II
Scena 8
A letto nella sua stanza, Filipp Filippovič ha un incubo: i colleghi cui ha chiesto un giudizio sul suo esperimento si mettono a cantare e a ballare la canzonaccia suonata da Šarikov con la balalajka.
A letto nella sua stanza, Filipp Filippovič ha un incubo: i colleghi cui ha chiesto un giudizio sul suo esperimento si mettono a cantare e a ballare la canzonaccia suonata da Šarikov con la balalajka.
Scena 9
Šarikov affronta Filipp Filippovič:
lo accusa di aver compiuto l’operazione senza permesso, lo minaccia e rivendica
il diritto di avere un nome (Poligraf Poligrafovič Šarikov) e documenti
d’identità come tutti gli altri cittadini.
Scena 10
Irrompe Švonder, che intima al
professore di redigere una dichiarazione relativa alla nascita di Šarikov;
questi, tuttavia, quando apprende che i documenti d’identità servono anche per
il servizio militare, dichiara di non volerne sapere di andare a combattere.
All’improvviso, la vista di un gatto scatena l’istinto animalesco di Šarikov in
un trambusto generale. Per inseguire il gatto Šarikov rimane chiuso dentro al
bagno, un rubinetto si rompe e l’acqua allaga l’intero appartamento, mentre di
fuori pazienti e curiosi chiedono di entrare.
Scena 11
Scena 11
Alla presenza di Bormental’, Filipp
Filippovič si dimostra sempre più insofferente nei confronti dei comportamenti
e della retorica sovietica di Šarikov. Rimasto solo, il professore osserva
meditabondo il flacone nel quale galleggia l’ipofisi estratta al cane.
Scena 12
Scena 12
Dopo le ennesime malefatte di
Šarikov, Bormental’ si offre di ucciderlo con l’arsenico. Ma Filipp Filippovič
afferma di non poter permettere un delitto, pur riconoscendo il fallimento
disastroso di un esperimento che ha sfidato le leggi della natura. Nel
frattempo sopraggiungono Dar’ja, Zina e Šarikov: quest’ultimo ha tentato di
violentare la giovane cameriera.
Scena 13
Scena 13
Diventato accalappiatore del Comune
di Mosca, Šarikov dà la caccia ai gatti randagi.
Scena 14
Scena 14
Ora che ha un lavoro, Šarikov
pretende che la sua segretaria viva insieme con lui, a casa del professore. Ma
Filipp Filippovič dissuade la ragazza, rivelandole le menzogne e la vera
origine di Šarikov.
Scena 15
Il Big Boss rivela a Filipp
Filippovič che Šarikov ha presentato una denuncia contro di lui, in cui lo si
accusa di minacce di morte nei confronti di Švonder e propaganda antisovietica.
Tuttavia non sarà dato corso legale alla denuncia: come dice il Grande Capo, il
professore può ritenersi un uomo fortunato.
Scena 16
Filipp Filippovič e Bormental’
vogliono cacciare Šarikov, ma questi estrae una pistola. Bormental’, allora, lo
afferra e lo immobilizza. Filipp Filippovič esegue una seconda operazione:
espianta a Šarikov l’ipofisi umana e la rimpiazza con quella originaria canina.
Epilogo
Nell’appartamento di Filipp Filippovič si presentano alcuni poliziotti, provvisti di mandato di perquisizione e d’arresto. L’accusa nei confronti del professore e dei suoi complici è di omicidio e occultamento di cadavere: in realtà, tuttavia, non è avvenuto alcun omicidio ma soltanto il ritorno di Šarikov alla sua originaria condizione di cane.
Epilogo
Nell’appartamento di Filipp Filippovič si presentano alcuni poliziotti, provvisti di mandato di perquisizione e d’arresto. L’accusa nei confronti del professore e dei suoi complici è di omicidio e occultamento di cadavere: in realtà, tuttavia, non è avvenuto alcun omicidio ma soltanto il ritorno di Šarikov alla sua originaria condizione di cane.
(Soggetto tratto da
www.teatroallascala.org)