Da sabato 16 a martedì 19 febbraio 2013, il celebre
interprete bachiano e il giovane direttore d'orchestra, insieme con l’Orchestra di Santa
Cecilia
(Foto di Ugo Dalla Porta) |
«Bach
mi ha preso per mano, mi ha insegnato ad amare, ad avere dignità, a dialogare,
a essere uomo forte e sensibile, pazzo, razionale, paziente e ansioso e
capriccioso. Bach è tutto questo». Ramin
Bahrami
Di
Bach ha fatto il suo musicista d’elezione, che ama sempre interpretare sia in
recital che in concerto, ma Bach, è soprattutto una “guida spirituale”, per Ramin Bahrami, ospite del prossimo
appuntamento per la Stagione Concertistica 2012/2013 di Santa Cecilia. A Bach
ha dedicato quasi tutta la sua discografia (molto apprezzato il suo ultimo cofanetto
– per la Decca – che racchiude gran parte delle sue interpretazioni bachiane
suddivise in aree tematiche) e di recente anche un libro che ha riscosso
straordinario successo, dall’emblematico titolo Come Bach mi ha salvato la vita (edito da Mondadori): ed è Bach (Concerti in fa minore BWV 1056 e in re minore BWV 1052)
che eseguirà all’Auditorium Parco della Musica sabato 16 febbraio ore 18.00 (e, in replica, lunedì 18 alle ore 21.00 e martedì 19 alle ore 19.30). A dirigere Bahrami e l’Orchestra Nazionale di Santa Cecilia
sarà Andrea Battistoni, giovanissimo
ma già affermato direttore, che torna
all’Accademia e che in apertura leverà la bacchetta sulla Suite per orchestra n. 3 BWV 1068, sempre di Bach, e a conclusione
sui Quadri di un’esposizione di Musorgskij nella celebre
trascrizione per orchestra di Ravel.
Nato
a Teheran il 27 dicembre 1976, nell’allora Persia, da famiglia benestante, Ramin Bahrami rimase folgorato dalla
musica di J.S. Bach fin da giovane. Con l'avvento del regime degli Ayatollah a
seguito della Rivoluzione iraniana, il padre Paviz fu incarcerato, con l'accusa
di essere oppositore del regime e di aver collaborato con lo Scià, e poi ucciso
nel 1991. Ramin fu costretto a emigrare in Europa a 11 anni. L'intenzione era
quella di recarsi in Germania, patria originale della nonna paterna, ma il
primo paese che lo accolse fu l'Italia, grazie ad una borsa di studio donatagli
dall'Italimpianti in seguito all'intervento dell'ambasciata italiana a Teheran.
Bahrami trova rifugio in Italia, dove può studiare il pianoforte e diplomarsi
con Piero Rattalino al Conservatorio “G. Verdi” di Milano. Approfondisce gli
studi all’Accademia Pianistica “Incontri col Maestro” di Imola e con Wolfgang
Bloser alla Hochschule für Musik di Stoccarda. Si perfeziona con Alexis
Weissenberg, Charles Rosen, András Schiff, Robert Levin e in particolare con
Rosalyn Tureck, l’artista che più di altri ha contribuito a far conoscere la
modernità dell’opera pianistica di Bach attraverso i suoi studi e le sue
esecuzioni. Il debutto importante avviene nel 1998 al Teatro Bellini di
Catania: il successo è tale che la città etnea gli conferisce la cittadinanza
onoraria. Da quel momento in poi si susseguono le esibizioni presso le maggiori
istituzioni musicali d’Italia, teatri, stagioni e prestigiosi festival
internazionali. Nel gennaio 2009 Ramin Bahrami è stato insignito del Premio
“Città di Piacenza; Giuseppe Verdi” dedicato ai grandi protagonisti della scena
musicale, riconoscimento assegnato prima di lui a Riccardo Muti, Josè Cura, Leo
Nucci e Pier Luigi Pizzi. Ramin Bahrami è considerato uno tra i più
interessanti interpreti bachiani viventi a livello internazionale. Dopo
l’esecuzione dei Concerti di J.S. Bach a Lipsia nel 2009 con la
Gewandhausorchester diretta da Riccardo Chailly, la critica tedesca lo
considererà: “un mago del suono, un poeta della tastiera; artista straordinario
che ha il coraggio di affrontare Bach su una via veramente personale”
(Leipziger Volkszeitung). La ricerca interpretativa del pianista iraniano è
attualmente rivolta alla monumentale produzione tastieristica di Johann
Sebastian Bach, che Bahrami affronta con il rispetto e la sensibilità
cosmopolita della quale è intrisa la sua cultura e la sua formazione. Le
influenze tedesche, russe, turche e naturalmente persiane che hanno
caratterizzato la sua infanzia, gli permettono di accostarsi alla musica di
Bach esaltandone il senso di universalità che la caratterizza. Bahrami si è
esibito in importanti festival pianistici tra cui “La Roque d’Anthéron”,
Festival di Uzés, il festival “Piano aux Jacobins” di Toulose, il Tallin
Baroque Music Festival in Estonia e il Beijing Piano Festival in Cina. Nel
febbraio 2010 ha
debuttato a Parigi con le Variazioni Goldberg, e nel marzo dello stesso anno ha
tenuto un applaudito tour con i Festival Strings Lucerne. E' del maggio 2010 il
grande successo con Riccardo Chailly al Gewandhaus di Lipsia, che completa
l’integrale dei Concerti bachiani. Bahrami si è esibito in prestigiose sedi
italiane, come il Teatro Comunale di Bologna, il Teatro La Fenice di Venezia,
l’Accademia di Santa Cecilia a Roma, dove è apparso nella prestigiosa rassegna
“Solo Piano” accanto a Maurizio Pollini, Grigory Sokolov, Daniel Barenboim,
Jean-Yves Thibaudet e Evgeny Kissin e dove, nel marzo 2008, è stato invitato a
partecipare alla “Maratona Bach” accanto al violoncellista Mario Brunello. E'
del giugno 2008 la sua apparizione alla Wigmore Hall di Londra, con una grande
accoglienza del pubblico, e della primavera 2009 la presentazione dell’Arte
della Fuga al Festival Pianistico Internazionale “Arturo Benedetti
Michelangeli” di Brescia e Bergamo, di cui è stato protagonista insieme ad
altri nomi celebri del pianoforte quali Andràs Schiff, Lang Lang, Angela
Hewitt, Grigory Sokolov, Alexander Lonquich. Ramin Bahrami è artista in
esclusiva - su Roma - per l'Accademia Santa Cecilia, nonché ideatore e presidente
del World Bach Fest, la cui prima edizione si è svolta a Firenze dal 9 all'11
marzo 2012. Si esibisce regolarmente con i Festival Strings Lucern. Ha suonato
recentemente alla Konzerthaus di Berlino, con una grande eco di pubblico e
critica, al Berlin International Music Festival e al Ravello Festival con la
European Chamber Orchestra. Dal 2012
ha assunto la direzione artistica della Summer School of
Musical Perfomance ideato insieme al produttore RAI Casimiro Lieto nel borgo
dell’antica Caserta. Ramin Bahrami incide esclusivamente per Decca-Universal.
La sua discografia comprende le Variazioni Goldberg (2004), le 7 Partite
(2005), l’Arte della Fuga (2007), la raccolta "Ramin Bahrami plays
Bach" (2009), comprendente anche una selezione di esecuzioni dal vivo, le
Suite Francesi (2010). L’incisione dell’Arte della Fuga sale in testa alle
classifiche, rimanendovi per sette settimane e raggiungendo numeri di vendita
solitamente riservati ai dischi pop. Nel 2009 DECCA pubblica la prima
registrazione su strumento moderno delle Sonate bachiane, ricevendo ancora una
volta una calorosa accoglienza e grandi apprezzamenti da parte di critica e
pubblico. Il disco con i cinque concerti per tastiera di J. S. Bach, registrato
a Lipsia con Riccardo Chailly alla guida della Gewandhausorchester, uscito nel
giugno 2011, ha
meritato le 5 stelle nel mensile Amadeus e il London Times ha decretato che:
“questo CD rende il mondo un posto migliore dove viverci”. Le sue "Suite
Inglesi" (2012) hanno riscosso grande successo di pubblico e critica, e
sono entrate anche nella classifica Nielsen della musica pop. E’ in progetto
l'incisione dei Concerti per due e tre pianoforti di J.S. Bach con Saleem
Aboudd Ashkar e Nareh Aghamanyan e l'orchestra del Gewandhaus sotto la guida di
Riccardo Chailly.
Nato
a Verona nel 1987, Andrea Battistoni
è uno dei giovani emergenti del panorama musicale internazionale. Dal 2006 ha intrapreso una
rapida carriera direttoriale che lo ha portato a esibirsi, con le rispettive
compagini orchestrali, in importanti teatri quali Deutsche Oper di Berlino,
Teatro Mariinsky di San Pietroburgo, Palau de les arts di Valencia, Arena di
Verona, Teatro San Carlo di Napoli, Parco della Musica di Roma, Teatro La
Fenice di Venezia, Teatro Carlo Felice di Genova, Teatro Verdi di
Trieste, Teatro Lirico di Cagliari, Teatro Massimo di Palermo; ha inoltre
diretto formazioni prestigiose quali l'Orchestra dell'Accademia Nazionale di
Santa Cecilia, Orchestra Sinfonica Nazionale della RAI, Tokyo Philarmonic,
Orchestra del Maggio Musicale Fiorentino, St. Petersburg State Symphony
Orchestra, l’Orchestra di Padova e del Veneto, l'Orchestra Filarmonica
Marchigiana, l'Orchestra da Camera di Mantova, l'Orchestra dei Pomeriggi
Musicali di Milano, l'Orchestra Giovanile Italiana, l'Orchestra Haydn di
Bolzano e Trento. Nel
2012 diventa, a soli 24 anni, il più giovane direttore mai salito sul podio del
Teatro alla Scala, con Le Nozze di Figaro di Mozart, cui segue l'acclamato
debutto sinfonico con la Filarmonica della Scala. E' stato Primo direttore
ospite del Teatro Regio di Parma nel biennio 2011-2012, dirigendo i suoi
complessi in numerose produzioni sinfoniche e operistiche, durante il Festival
Verdi e in prestigiose tournée all'estero. Ha al suo attivo diversi titoli
operistici: Il barbiere di Siviglia, Il viaggio a Reims, Il matrimonio segreto,
Nabucco, Attila, Rigoletto, Il Trovatore, La Traviata, Stiffelio,
Falstaff, La Bohème, Tosca, Turandot. Andrea Battistoni ha partecipato a
diversi festival tra cui il Festival Internazionale “A. B. Michelangeli” di
Brescia e Bergamo, Rossini Opera Festival, Festival della Valle d'Itria,
Settimane Musicali di Stresa e del Lago Maggiore; ha collaborato con molti
affermati solisti, tra i quali Ivo Pogorelich, Enrico Dindo, Mariella Devia,
Leo Nucci, Sergej Krylov, Mario Brunello, Luis Lortie. Convinto che l'arte
appartenga a tutti, e debba rivolgersi alle platee più ampie e trasversali, ha
spesso portato la musica in luoghi inconsueti: ha recentemente diretto
l'Orchestra Filarmonica della Scala al Forum Assago di Milano di fronte a 8.000
spettatori; è stato protagonista, con l'Orchestra Sinfonica Nazionale della
RAI, del concerto per i 150 anni dell'Unità d'Italia in piazza Castello a
Torino, per un pubblico di oltre 25.000 persone; ha diretto, per la prima volta
in epoca moderna, un allestimento operistico nel Teatro Farnese di Parma; ha
inaugurato la nuova Opera House di Muscat, in Oman; ogni estate conduce
un'orchestra sinfonica sulle montagne del veronese, per avvicinare un pubblico
di giovani alla grande musica. Nel 2012 è uscito per Rizzoli il suo primo
libro, "Non è musica per vecchi". Andrea Battistoni inizia gli studi
musicali a sette anni con Petra e Zoltan Szabò, proseguendo la propria
preparazione al Conservatorio “Dall'Abaco” della sua città, dove consegue nel
2006 il diploma in violoncello. Si perfeziona poi in Germania con M.Flaksman e
nel 2008 consegue la laurea di Biennio Specialistico. Inizia lo studio della
direzione d'orchestra nel 2004; successivamente si perfeziona con Ennio Nicotra
in Russia, con Gabriele Ferro presso la Scuola di Musica di Fiesole, con
Gianandrea Noseda all'Accademia Musicale di Stresa; è stato inoltre assistente
di Piercarlo Orizio. Nel giugno 2008 ha avuto luogo il suo debutto al Festival
Internazionale “A. B. Michelangeli” di Brescia e Bergamo e nell’ottobre 2008,
grazie a Maurizio Barbacini, del quale è stato assistente, ha luogo il suo
debutto operistico con La bohème di Puccini presso il Teatro di Basilea
Auditorium Parco della Musica (Sala Santa Cecilia), Roma
Sabato 16 febbraio 2013 ore 18 .00
Lunedì 18 febbraio 2013 ore 21.00
Martedì 19
febbraio 2013 ore 19.30
Orchestra dell’Accademia Nazionale di Santa Cecilia
Andrea Battistoni Direttore
Ramin Bahrami Pianoforte
Bach
Suite
per orchestra n.3 BWV 1068
Concerto
in fa minore BWV 1056
Concerto
in re minore BWV 1052
Musorgskij
Quadri
di una esposizione
Biglietti da € 19 a € 52
Per informazioni: www.santacecilia.it - tel. 068082058
Da non perdere:
FAMILY CONCERT
DOMENICA 17 FEBBRAIO ore 11 introduzione, ore
12 concerto
Andrea Battistoni Direttore
Musorgskij Quadri di una esposizione
Biglietti: intero 12€ -
under 30 €