In concomitanza con l’opera di Bizet, la scultura di Gloria Pastore in mostra al
Lirico napoletano dal 16 al 25 ottobre 2012
«L’opera
[...] è una metafora del viaggio della vita, del cammino dell’uomo alla ricerca
di se stesso e della perfezione; la perla è la perfezione, da trovare
nell’immenso mare e da strappare al guscio imperfetto e duro che la contiene e
la rete che trascina è il lungo percorso attraverso l’esistenza per raggiungere
quel mistero; i tatuaggi sono codici di antiche culture [...], messaggi di
amore e di magia». Gloria Pastore
In concomitanza
con Les Pêcheurs de perles di Georges
Bizet, in programma da martedì 16 a
giovedì 25 ottobre 2012, presso il Ridotto del Teatro di San Carlo di
Napoli sarà esposta la scultura “Il pescatore di perle” di Gloria Pastore.
Opera del 2010 (parte di un’installazione presentata in una precedente mostra
al Museo Archeologico Nazionale di Napoli), la scultura raffigura un pescatore
di un mondo esotico e lontano, con il corpo segnato da tatuaggi tribali quale
segno della sua antica cultura, metafora della ricerca della perfezione – le perle
– nell'immenso “mare della vita”.
«[Il
pescatore di perle è] uomo/viaggiatore, per i contatti e le vicende e le
scoperte che il viaggiare propone [...]. Lungo il cammino si è coperto infatti
di segni impressi dagli incontri con tante diversità [e il suo corpo] si è
fatto serbatoio di memorie, contiene tempo ed esperienze; ma è tuttora bello e
vigoroso: la stanchezza sembra non stia avendo ancora il sopravvento, la storia
non è riuscita ancora ad avvilirlo. E quindi esso sembra poter sopportare
ancora un futuro: altro cammino, altro tempo di ricerca, altro accumulo di dati
e segni». (Patrizia Di Maggio, Marco De
Gemmis, 2010)
La
scultura, immagine ed espressione della sensibilità contemporanea, esplicita,
tra l’altro, il rapporto tra passato e presente attraverso il viaggio, inteso
come storia, che diventa perciò anche disvelamento della realtà, così come nel
melodramma di Bizet le dinamiche sentimentali tra Nourabad, Léïla e Zurga si
risolvono nel disvelamento della verità narrata nel terzo Atto. Il pescatore di
perle di Gloria Pastore, è parte di una più vasta installazione, ideata nel
2010 per la mostra dallo stesso titolo presentata al Museo Archeologico Nazionale
di Napoli.