11 gennaio 2012

“Debussy. Pour le Piano”, Giuseppe Albanese

Venerdì 13 gennaio il pianista presenterà il CD monografico realizzato per Amadeus presso il Conservatorio di Milano

«Ho sempre tenuto in mente l’immagine icastica del Debussy un po’ polemico, anticonformista, insofferente delle regole e degli ipocriti cliché. Ho impostato l’interpretazione sulla base della libertà, sia in senso agogico – con l’uso del rubato svariate volte raccomandato dallo stesso Debussy – che timbrico, e mi sono sforzato di riattualizzare le caratteristiche poetiche dei brani senza temere i lati edonistici di alcune pagine. Nell’Isle joyeuse, per esempio, vien da pensare al Debussy che esce di casa tranquillamente, per poi fuggire con l’amante sull’isola di Jersey e non tornare più. La presenza di composizioni come Ballade, Nocturne o Suite bergamasque testimonia poi l’attenzione nei confronti del “primo” Debussy, quello in cui si allontana dalla tradizione romantica e ottocentesca e che mi sembra lievemente trascurato».

Con queste parole, rilasciate a Claudia Abbiati, per la rivista Amadeus, Giuseppe Albanese, 32enne pianista calabrese, illustra le scelte compositive alla base della sua incisione del Debussy pianistico. Realizzato in occasione del 150° anniversario della nascita di Claude Debussy (Saint Germain-en-Laye, 1862 – Parigi, 1918) ed allegato al numero di gennaio 2012 di Amadeus, il Cd monografico “Pour le piano” sarà presentato dallo stesso pianista, venerdì 13 gennaio 2012 dalle ore 14.00 alle ore 18.00, presso la Sala Puccini del Conservatorio Verdi di Milano durante una lezione-concerto. Il giorno dopo, sabato 14 gennaio 2012  dalle ore 15,15 alle ore 15,40, Albanese sarà presente, invece, nella trasmissione "Piazza Verdi" su RAI Radio3 con un’intervista e una performance in diretta sempre dedicate all’incisione di Debussy.

Giuseppe Albanese
“Premio Venezia” 1997 all’unanimità (giuria presieduta da Roman Vlad) e “Premio Vendome” 2003 (presidente di giuria Jeffrey Tate), si e diplomato in pianoforte a 17 anni al “G. Rossini” di Pesaro con lode e menzione d’onore; a 23 anni consegue il Master all’Accademia di Imola e, dopo la maturità classica (60/60), si laurea in Filosofia con lode e dignità di stampa (tesi sull’Estetica di Liszt), mentre a 25 anni e docente universitario di Metodologia della comunicazione musicale. Si esibisce presso prestigiose ribalte internazionali quali il Metropolitan Museum, la Rockefeller University e la Steinway Hall di New York, il Cenart di Mexico City, l’Auditorium Amijai di Buenos Aires, il Konzerthaus di Berlino, la Laeiszhalle di Amburgo, la Philharmonie di Essen, il Mozarteum di Salisburgo, St Martin-in-the-fields e Steinway Hall di Londra, la Salle Cortot di Parigi, la Filharmonia Narodowa di Varsavia, la Filarmonica Slovena di Lubiana, la Gulbenkian di Lisbona. Collabora con direttori del calibro di Christian Arming, James Conlon, Lawrence Foster, Will Humburg, Dmitri Jurowski, Julian Kovatchev, Alain Lombard, Nicola Luisotti, Othmar Maga, Tomas Netopil, George Pehlivanian, Donato Renzetti, Hubert Soudant, Pinchas Steinberg, Michel Tabachnik, Juraj Valčuha, Alberto Veronesi e Jonathan Webb. In Italia, oltre che dai maggiori teatri quali l’Auditorium Parco della Musica di Roma, gli Arcimboldi, l’Auditorium Verdi e il Dal Verme di Milano, l’Auditorium Toscanini della RAI e il Lingotto di Torino, si e distinto per essere stato l’unico pianista della sua generazione a essere invitato da ben dieci Fondazioni Liriche: il Petruzzelli di Bari, il Comunale di Bologna, il Maggio Musicale Fiorentino, il Carlo Felice di Genova, il San Carlo di Napoli, il Massimo di Palermo, l’Opera di Roma, il Verdi di Trieste, la Fenice di Venezia e l’Arena di Verona.

Adriana Benignetti