10 gennaio 2012

Claus Peter Flor tra Haydn e Bruckner, Auditorium di Milano

In programma la “Sinfonia concertante Hob. I: 105 in Si bemolle maggiore op. 84” e la “Sinfonia n. 5 in Si bemolle maggiore”

 
(Foto: resiartist.it)

Inizia, con il concerto di questa settimana, l’esecuzione integrale delle Sinfonie di Anton Bruckner che l’Orchestra Sinfonica Verdi eseguirà sotto la raffinata guida di Claus Peter Flor: ad aprire il ciclo, la Sinfonia n. 5 in Si bemolle maggiore, composta in un periodo particolarmente cupo per il musicista austriaco (che fu accusato di molestie da una studentessa). Accanto a Bruckner, il classicismo di Franz Joseph Haydn, con la Sinfonia concertante, nella quale si esibiranno come solisti alcune prime parti de laVerdi (Luca Stocco all’oboe, Andrea Magnani al fagotto, Luca Santaniello al violino e Mario Shirai Grigolato al violoncello).

Da non perdere, giovedì 12 gennaio ore 18.30, il secondo incontro del ciclo “Mahler-Bruckner” con Enzo Beacco.


Sinfonia concertante Hob. I: 105 in Si bemolle maggiore op. 84 di Franz Joseph Haydn (Rohrau, 1732 – Vienna, 1809)

Organico: violino, violoncello, oboe, fagotto solisti: flauto, oboe, fagotto, 2 corni, 2 trombe, timpani e archi.
Tempi: I. Allegro; II. Andante; III. Allegro con spirito.


Wiener Philharmoniker, dir. Leonard Bernstein (video caricato su YouTube a PapaHaydn il 3 dicembre 2011)


Composta nel 1792 ed eseguita, per la prima volta, a Londra il 9 marzo dello stesso anno – con grandissimo successo di pubblico e critica (verrà eseguita nuovamente due mesi dopo e nel febbraio del 1794) – la Sinfonia Concertante fu commissionata a Franz Joseph Haydn da Johann Peter Salomon, abile impresario nonché virtuoso violinista (durante la prima esecuzione della Sinfonia tra i solisti vi fu anche lui, n.d.r.). Forma ibrida che unisce elementi della sinfonia classica e del concerto solistico, la Sinfonia Concertante ebbe una vasta popolarità tra la fine del ‘700 e la prima metà del secolo successivo (celebri sono le due Sinfonie scritte da Wolfgang Amadeus Mozart).

Quella di Haydn, che costituisce un unicum nel catalogo del compositore, è divisa nei tradizionali tre movimenti (Allegro, Andante, Allegro con spirito) e mostra un dialogo serrato tra solisti e orchestra. Solisti che il compositore valorizza al massimo, mettendo in risalti i diversi timbri, singolarmente, con effetti d’insieme o con combinazioni particolari:
oboe e fagotto sono spesso opposti a violino e violoncello; altre volte, violino e oboe, strumenti più acuti, sono messi in contrapposizione agli altri due, più gravi.
Il violino è, in molte occasioni, prevalente: in particolare, nel secondo movimento, l’Andante – che inizia proprio con una melodia cantabile affidata al violino e, poi, ripresa dagli altri solisti – e nel terzo movimento, l’Allegro con spirito.

Sinfonia n. 5 in Si bemolle maggiore di Anton Bruckner (Ansfelden, 1824 – Vienna, 1896)

Organico: ottavino, 3 flauti, 2 oboi, 2 clarinetti, 2 fagotti, 4 corni, 3 trombe, 3 tromboni, tuba, timpani, percussioni, archi.
Tempi: I. Adagio – Allegro; II. Adagio; III. Scherzo. Molto vivace; IV. Finale. Adagio – Allegro moderato.

Gewandhausorchester Leipzig, dir. Herbert Blomstedt (video caricato su YouTube da ddr37 il 26 luglio 2009)

Dedicata al ministro dell’educazione Karl Ritter von Stremayr, protettore di Anton Bruckner, la “monumentale” Sinfonia n. 5 (della durata di ben 80 minuti), fu iniziata nel 1875 e conclusa solamente 3 anni dopo. Bruckner stesso la definì un “capolavoro contrappuntistico”, ma non la ascoltò mai “dal vivo”: alla prima esecuzione, l’8 aprile del 1894 a Graz, diretta da Franz Schalk il compositore, già gravemente malato, non fu, infatti, presente. Schalk aveva effettuato, in quell’occasione, diverse modifiche e tagli: esistono, inoltre, altre due versioni della Sinfonia, curate da Haas e Nowak, rispettivamente, nel 1939 e 1951. La precisa ricostruzione della gestazione del lavoro permette oggi ai direttori d’orchestra di scegliere, senza dubbio, la versione Nowak, alla quale si attiene anche Claus Peter Flor per questo concerto. Della Sinfonia n. 5  è particolarmente significativo l’ultimo movimento, il maestoso Finale. Adagio – Allegro moderato: in esso si ritrovano citazioni degli altri movimenti e una straordinaria sintesi di forma-sonata e fuga.

Rispettato dai musicisti di tutto il mondo per il grandissimo talento e l'istinto musicale, Claus Peter Flor è attualmente Direttore Musicale della Malaysian Philharmonic Orchestra. Continua la sua carriera ad alti livelli internazionali come ospite regolare della Netherlands Philharmonic, Dallas Symphony, Houston Symphony, Singapore Symphony, Het Residentie Orkest, Orquesta de Valencia, Orchestre Philharmonique du Strasbourg, Orchestre National du Capitole de Toulouse, Sao Paolo Symphony, Orchestra Verdi di Milano e KBS Symphony Orchestra, solo per citarne alcune. I principali impegni della scorsa stagione hanno visto il ritorno di Flor sul podio della Russian National Orchestra, Warsaw Philharmonic, Royal Liverpool Philharmonic, Tokyo Symphony, Osaka Philharmonic, Bilbao Symphony, China Philharmonic e Shanghai Symphony Orchestra. In ambito lirico, Claus Peter Flor continua la sua collaborazione con il Théâtre du Capitole Toulouse. Recenti collaborazioni lo hanno visto dirigere una nuova produzione di Siegfried di Wagner, regia di David McVicar, con l’Opéra de Strasbourg nel 2008 oltre ad altre produzioni con la Staatsoper Berlin, Deutsche Oper Berlin e Bayerische Staatsoper di Monaco, nonché nei Teatri di Dresda, Amburgo e Colonia. Ha diretto Le nozze di Figaro di Mozart e Die Meistersinger di Wagner a La Monnaie di Bruxelles, portando quest’ultima in tournée a Tokyo, Die Zauberflöte di Mozart per la Houston Grand Opera, Euryanthe di Weber per la Netherlands Opera con la Royal Concertgebouw Orchestra e La Bohème per la Dallas Opera. Nella sua vasta discografia spicca un ciclo dedicato a Mendelssohn con i Bamberger Symphoniker, ripubblicato dalla Sony-BMG con grande successo. Più recentemente ha realizzato due registrazioni con la Malaysian Philharmonic per l’etichetta BIS: Asrael Symphony di Suk pubblicato nel 2009 e le Sinfonie n. 7 e 8 di Dvorak che usciranno nel 2011. Nato a Lipsia nel 1953, ha studiato violino a Weimar e Lipsia e successivamente direzione d’orchestra con Rolf Reuter, Rafael Kubelik e Kurt Sanderling. Nominato a 31 anni Direttore Generale Musicale della Konzerthaus Orchester di Berlino, ha diretto nello stesso periodo le principali orchestre della Germania orientale, fra cui il Gewandhaus di Lipsia e la Dresdner Staatskapelle. Nel 1988 ha debuttato sul podio dei Berliner Philharmoniker, che ha successivamente diretto altre due volte. Prima di diventare Direttore Musicale della Malaysian Philharmonic Orchestra, nel periodo 2003-08, su invito di Riccardo Chailly, Claus Peter Flor ha ricoperto il ruolo di Primo Direttore Ospite dell’Orchestra Sinfonica di Milano Giuseppe Verdi, e in questi anni si è prefisso di sviluppare il repertorio centro-europeo dell’Orchestra. Tra il 1999 e il 2008 è stato anche Primo Direttore Ospite della Dallas Symphony Orchestra. Inoltre dal 1991 al 1994 è stato Primo Direttore Ospite della Philharmonia Orchestra di Londra e dal 1991 al 1996 Consulente Artistico della Tonhalle Orchestra di Zurigo.

Auditorium di Milano Fondazione Cariplo
Largo Gustav Mahler, Milano

Giovedì 12 gennaio 2012 ore 20.30
Venerdì 13 gennaio 2012 ore 20.00
Domenica 15 gennaio 2012 ore 16.00

Orchestra Sinfonica di Milano Giuseppe Verdi

Oboe Luca Stocco
Fagotto Andrea Magnani
Violino Luca Santaniello

Violoncello Mario Shirai Grigolato

Direttore Claus Peter Flor

Per informazioni e prenotazioni: 02.83389401/2/3, www.laverdi.org
Adriana Benignetti