10 gennaio 2012

Addio a Stefano Scodanibbio

Straordinario contrabbassista e fecondo compositore, si è spento in Messico, a 57 anni, dopo una lunga malattia
  
(Foto di Eva Soltes)
                            
«Ha deciso di venire a morire qui perché era innamorato del Messico, Paese che visitava tutti gli anni da almeno trent’anni. Infatti le ceneri di Stefano saranno sparse in Messico, una parte nel giardino del compositore Julio Estrada e un’altra nel mio».
Ana Lara

«Sono senza parole, ci conoscevamo fin da giovani quando viveva in via Sforza e insieme portammo la rassegna Nuova Musica dall’Abbadia di Fiastra al teatro Lauro Rossi. Era un musicista apprezzato e amato in tutto il mondo, era stimato dai più grandi compositori. Una figura di grandissimo rilievo che ci lascia una perdita enorme e un dolore incommensurabile». Claudio Orazi (ex Sovrintendente di Macerata Opera)

«Stefano Scodanibbio è straordinario. Non ho mai sentito suonare il contrabasso come lo suona lui. Sono rimasto stupefatto. Penso che chiunque lo abbia ascoltato sia rimasto stupefatto. Lui è veramente straordinario e i suoi concerti assolutamente magici». John Cage

«Stefano Scodanibbio, un giovane e già famoso solista di contrabbasso dalle qualità davvero eccezionali». Paolo Petazzi (1987, L’Unità)

«Al Politecnico Scodanibbio suonava il contrabbasso come un angelo liberatore. I Sei Studi dello stesso Scodanibbio, dei piccoli capolavori, non solo di musica, ma di tecnica: non sfigurerebbe accanto ad alcuni Capricci di Paganini». Pietro Gallina (1993, Il Manifesto)

«Stefano Scodanibbio fa del contrabbasso la leva capace di sollevare il mondo». Erasmo Valente (1998, L’Unità)

« […] musicista di gran razza […] ». Mario Bortolotto (2006, Amadeus)


 (Video caricato su YouTube da artvideotv il 9 marzo 2010)

Si è spento a Cuernavaca, in Messico, Paese che amava profondamente e nel quale ritornava regolarmente da diversi anni: Stefano Scodanibbio contrabbassista straordinario e brillante compositore è morto, dopo una lunga malattia (due anni fa gli era stata diagnosticata la sclerosi laterale amiotrofica), a soli 57 anni.


Nato a Macerata il 18 giugno del 1956, Scodanibbio aveva studiato contrabbasso con Fernando Grillo, composizione con Fausto Razzi e Salvatore Sciarrino, musica elettronica con Walter Branchi. Fondatore, nel 1983, della “Rassegna di Nuova Musica” di Macerata, ha avuto il grande merito di portare a una “riscoperta” del contrabbasso: moltissimi i compositori, tra i quali Bussotti, Donatoni, Estrada, Ferneyhough,Frith, Globokar, Sciarrino, Xenakis, che hanno scritto appositamente per lui. Feconde le collaborazioni con Luigi Nono (che ha scritto, nella partitura del Prometeo, “arco mobile à la Stefano Scodanibbio”), Giacinto Scelsi, Rohan de Saram e Markus Stockhausen.

Celebre, la maratona che tenne nel 1987 a Roma, suonando per 4 ore, ininterrottamente,
28 brani per contrabbasso solo. Insegnante di contrabbasso ai “Darmstadt Ferienkurse” nel 1996, Scodanibbio ha tenuto Masterclasses in tutto il mondo. Nel giugno 2004 ha eseguito, in prima assoluta, la Sequenza XIVb di Luciano Berio, una propria versione per contrabbasso dall’originale Sequenza XIV per violoncello. Ha lavorato, inoltre, con coreografi e danzatori come Virgilio Sieni, Hervé Diasnas e Patricia Kuypers e con il regista Rodrigo García: il suo lavoro Il cielo sulla terra, con le scene di Gianni Dessì e la drammaturgia di Giorgio Agamben, è stata eseguito a Stoccarda nel giugno 2006, replicato a Tolentino nel luglio dello stesso anno e ripreso a Città del Messico nell’autunno del 2008. Ha registrato per Montaigne Auvidis, col legno, Mode, New Albion, Dischi di Angelica, Ricordi, Stradivarius, Wergo. Di particolare rilievo le sue collaborazioni con Terry Riley e con Edoardo Sanguineti.

Scodanibbio è stato, però, anche un fecondo compositore: più di 50 i suoi pezzi, molti dei quali scritti per strumenti ad arco principalmente per strumenti ad arco e per quattro volte le sue composizioni sono state selezionate dalla SIMC, Società Internazionale di Musica Contemporanea (Oslo 1990, Città del Messico 1993, Hong Kong 2002, Stoccarda 2006).

Adriana Benignetti