22 novembre 2011

Oleg Caetani torna alla guida de "laVerdi"

In programma la “Pastorale” di Beethoven e il “Manfred” di Čajkovskij

 

(Foto: olegcaetani.com)

Un rapporto lungo e consolidato lega Oleg Caetani all’Orchestra Verdi di Milano: è dal 1999, infatti, che il direttore d’orchestra torna regolarmente a dirigerla a Milano, in tournée (una, lunga, in Sud America; una, più recente, in Spagna) e in occasioni particolari come nell’aprile del 2008 in un concerto in onore del papa Benedetto XVI, alla presenza del Presidente della Repubblica Napolitano, trasmesso in eurovisione.
Un rapporto duraturo e privilegiato è anche quello tra Caetani e Pëtr Il’ič Čajkovskij (Votkinsk, 1840 – San Pietroburgo, 1893): dal 1981, anno in cui diresse Eugene Onegin, a soli 24 anni, il compositore russo è stato sempre più presente nel suo repertorio. Dopo la sua incisione di tutte le Sinfonie di Čajkovskij il Financial Times scrisse: «Avevamo bisogno di un’altra incisione di Čajkovskij? Dopo aver ascoltato e riascoltato queste registrazioni live, la risposta è un enfatico ‘sì’. Caetani non è un ciaikovskiano indulgente; lascia parlare Čajkovskij da solo: il rigore contrappuntistico, l’emozione, l’allusione occasionale all’isteria in una struttura classica…un tesoro prezioso». Questa settimana in Auditorium Caetani ci guiderà alla scoperta della Sinfonia Manfred in Si minore op. 58, accostata alla Sinfonia n. 6 di Ludwig van Beethoven (Bonn, 1770 – Vienna, 1827).

Da non perdere giovedì 24 novembre, ore 18.30, nel Foyer dell’Auditorium il quarto incontro del ciclo “Storia della musica russa” con Fausto Malcovati e Enzo Beacco (ingresso libero).


Ludwig van Beethoven, Sinfonia n. 6 in Fa maggiore op. 68, Allegro ma non troppo, Deutsche Kammerphilharmonie Bremen,  dir. Paavo Jarvi (video caricato su YouTube da giannibodoar il 19/02/2011)

La Sinfonia n. 6 di Beethoven, che nella prima edizione della partitura, pubblicata da Breitkopf nel 1826, riportava il sottotitolo di Sinfonia Pastorale o rimembranze della vita in campagna, fu composta tra il 1805 e il 1808. Sempre nella prima edizione a stampa ognuno dei cinque movimenti è descritto da una “illustrazione”: 1) Risveglio da impressioni gioiose all’arrivo in campagna; 2) Scena al ruscello; 3) Riunione gioiosa di contadini; 4) Temporale e tempesta; 5) Canto pastorale. Considerata come uno dei capolavori di Beethoven, la Sinfonia è vista anche come un’importante espressione musicale del rapporto tra uomo e natura: rapporto fortemente sentito da filosofi e scrittori romantici che il compositore ben conosceva come Kant, Rousseau e Schelling.

Pëtr Il’ič Čajkovskij, Sinfonia Manfred op. 58Vivace con spiritoLondon Symphony Orchestra, dir. André Previn (video caricato su YouTubeda Polednice WP il 19/09/2011)

Composta nel 1886, la Sinfonia Manfred in si minore op. 58 è una composizione a programma basata sull’omonimo dramma in versi del 1817 di George Gordon Byron: il soggetto venne proposto a Čajkovskij da Mili Balakirev, al quale l’opera fu poi dedicata. Manfred è ossessionato da cupi ricordi che lo portano a viaggiare smarrito e confuso attraverso le Alpi, in cerca di una tranquillità interiore; il tutto è descritto con temi lugubri alternati a momenti di serenità che il musicista ci propone nel primo movimento. Il protagonista conosce, poi, la Fata delle Alpi, descritta nel secondo movimento, Vivace con spirito, in cui questa appare uscendo da una cascata d’acqua zampillante. Nel corso del viaggio Manfred conosce i tipici abitanti del luogo, genuini, allegri, pieni di gioia di vivere, descritti nell’Andante con moto. La scena finale si conclude in modo tragico, con una scatenata orgia degli spiriti apparsi nel castello infernale di Arimane e con l’invocazione dello spirito della donna amata in vita dal protagonista, Astarde, che gli predice la sua imminente fine terrena. Il dramma si conclude con la morte di Manfred, l’eroe che prima di uscire definitivamente dalla scena, assapora finalmente nel suo solitario cammino quella pace e quella serenità che per lungo tempo aveva rincorso in vita.


Oleg Caetani è direttore d’opera e di concerto e reputa egualmente importanti questi due aspetti del suo lavoro. Il maestro considera Nadia Boulanger l’ispiratrice della sua carriera: ha scoperto il suo talento, lo ha iniziato alla musica e gli ha insegnato un approccio filosofico all’esistenza legato a Montaigne, stile di vita cui si ispira tutt’oggi. Al Conservatorio di Santa Cecilia ha frequentato la classe di direzione d’orchestra di Franco Ferrara e ha studiato composizione con Irma Ravinale. A diciassette anni, ha debuttato a teatro con Il combattimento di Tancredi e Clorinda di Monteverdi. Dopo aver studiato le Sinfonie di Šostakovič con Kondrashin al Conservatorio di Mosca, si è diplomato con Ilya Mussin al Conservatorio di San Pietroburgo con il massimo dei voti, dirigendo la Quinta sinfonia di Šostakovič. Vincitore del concorso alla Rai di Torino, di quello “Karajan” a Berlino, ha dato inizio alla sua carriera al Berlin State Opera “Unter den Linden” come assistente di Otmar Suitner. L’esperienza in un grande teatro d’opera con tutte le opere di Wagner e Strauss ha dato una svolta decisiva al suo repertorio. La profonda esperienza di Caetani, ora ormai trentennale, nel repertorio operistico da Verdi a Musorgskij e Wagner (incluse alcune produzioni del Ring) ha influenzato il suo approccio alle grandi composizioni sinfoniche del ventesimo secolo (in particolare Bartòk, la seconda scuola di Vienna e l’impressionismo francese). La prima opera da lui diretta a 24 anni è stata Eugene Onegin nel 1981, appena diplomato al Conservatorio di San Pietroburgo. Da allora, Čajkovskij ha rappresentato un ruolo via via sempre più importante nel suo repertorio: del genio russo, Caetani ha tra l’altro inciso tutte le Sinfonie, compresa Manfred (2008). Caetani si è dedicato anche alla registrazione e alla direzione di opere di compositori meno noti del ventesimo secolo quali Mosolov, Pizzetti, Gerhard e altri. Le sue incisioni delle Sinfonie di Tansman, con etichetta Chandos, hanno vinto il Diapason d’Or nel 2006 e nel 2008. Ha inoltre inciso il primo ciclo completo delle Sinfonie di Šostakovič con l’Orchestra Sinfonica di Milano Giuseppe Verdi. Lo lega un rapporto profondo con la Sydney Symphony, la Staastkapelle Dresden, il Maggio Musicale Fiorentino e – naturalmente - l’Orchestra Sinfonica di Milano Giuseppe Verdi, che dirige regolarmente dal ’99 e che ha portato sia in una estesa tournée sudamericana, sia in una, più recente, in Spagna. Nell’aprile 2008 ha diretto la Verdi in Vaticano in un concerto in onore di Sua Santità Benedetto XVI, alla presenza del Presidente della Repubblica Napolitano, e trasmesso in eurovisione. Dirige regolarmente orchestre quali Staatskapelle Dresden, Munich Philharmonic, Symphonieorchester des Bayerischen Rundfunks, Gewandhausorchester, Wiener. Futuri impegni prevedono, tra l’altro, Madama Butterfly a Berlino, all’ENO a Londra e a Tokyo e performance con la Sydney Symphony, la Tchaikovsky Symphony Orchestra, la Konzerthaus Orchester Berlin, l’Orchestra Nazionale della RAI a Torino, Metropolitan Orchestra di Tokyo, l’Orchestra Nazionale di Spagna.

Auditorium di Milano Fondazione Cariplo
Largo Gustav Mahler

Giovedì 24 novembre 2011 ore 20.30
Venerdì 25 novembre 2011 ore 20.00
Domenica 27 novembre 2011 ore 16.00


Orchestra Sinfonica di Milano Giuseppe Verdi
Direttore Oleg Caetani

Ludwig van Beethoven
Sinfonia n. 6 in Fa maggiore op. 68 Pastorale (durata 40 minuti circa)
Pëtr Il’ič Čajkovskij
Manfred op. 58 (durata 50 minuti circa)
Adriana Benignetti