Alla scoperta di un giovane compositore
Pugliese, classe 1983,
musicista con solidi studi classici alle spalle, compositore, fondatore e
direttore della Bidonsteelband (fomazione di Steel Drums che
ha già vinto numerosi premi), autore di opere didattiche – tra le quali
il Nuovo metodo di avviamento alla batteria per bambini, destinato
a bambini tra i 5 e i 9 anni, con un sistema di notazione unico al mondo –,
appassionato insegnante di batteria e percussioni da diversi anni: Stefano
Ottomano è tutto questo. E altro ancora.
Il suo amore totale per la musica lo ha portato ha percorrere strade consuete e, allo stesso tempo, strade non scontate, in una ricerca musicale continua e interrotta. Difficile etichettare le sue composizioni, anche se il suo nome è stato spesso affiancato a quello di compositori come Philip Glass, Win Mertens e Ludovico Einaudi: lui stesso ama definire la sua musica minimale («Il perché della scelta della musica minimale è semplice: è quella che mi permette un’intesa, una sintesi, fra quelle che sono le mie emozioni e quelle che sono le creazioni che ho in mente»). E tra i musicisti che lo hanno ispirato cita Steve Reich, Philippe Glass, Daniel Elfman, ma anche Stockhousen e Tchaikovsky. Numerose le composizioni per vibrafono, marimba, tamburi a percussioni; molte quelle per piano, voce e sintetizzatore, dove viene alla luce l’anima più profonda di Stefano che traduce in suono emozioni, ricordi e sensazioni, una composizione per 50 arpe (Poker per 50 Arpe), ma anche colonne sonore per cortometraggi e lungometraggi, musiche per il teatro, per archi e multipercussioni.
Il suo amore totale per la musica lo ha portato ha percorrere strade consuete e, allo stesso tempo, strade non scontate, in una ricerca musicale continua e interrotta. Difficile etichettare le sue composizioni, anche se il suo nome è stato spesso affiancato a quello di compositori come Philip Glass, Win Mertens e Ludovico Einaudi: lui stesso ama definire la sua musica minimale («Il perché della scelta della musica minimale è semplice: è quella che mi permette un’intesa, una sintesi, fra quelle che sono le mie emozioni e quelle che sono le creazioni che ho in mente»). E tra i musicisti che lo hanno ispirato cita Steve Reich, Philippe Glass, Daniel Elfman, ma anche Stockhousen e Tchaikovsky. Numerose le composizioni per vibrafono, marimba, tamburi a percussioni; molte quelle per piano, voce e sintetizzatore, dove viene alla luce l’anima più profonda di Stefano che traduce in suono emozioni, ricordi e sensazioni, una composizione per 50 arpe (Poker per 50 Arpe), ma anche colonne sonore per cortometraggi e lungometraggi, musiche per il teatro, per archi e multipercussioni.
"Potokwo" per marimba
"Per Cajon 1"
"Spazi di Calabi" per vibrafono
Due gli album già pubblicati – Spazi e Come trascinate dal vento (doppio cd) – che hanno riscosso successo di pubblico e critica. Da ascoltare e seguire, nella convinzione che la sua ricerca porterà ancora nuovi frutti.
Per ulteriori informazioni: stefanoottomano.com
Adriana Benignetti