Lo spettacolare balletto in scena dall’11 ottobre al 4 novembre 2011, in una ricostruzione filologica
I ballerini Friedemann Vogel e Olesia Novikova (foto: teatroallascala.org) |
Ultimo lavoro del geniale coreografo russo Marius Petipa per i Balletti Imperiali di San Pietroburgo (1898), sulle musiche di Aleksandr Glazunov, Raymonda torna, in una nuova produzione, al Teatro alla Scala. Il balletto sarà una ricostruzione della coreografia, della messa in scena e del fastoso allestimento del 1898; per la coreografia, Sergej Vikharev e Pavel Gershenzon si sono basati su bozzetti, notazioni coreografiche e documenti dell’epoca; per la ricreazione delle scene, Elena Kinkulskaya e Boris Kaminksy hanno, invece, recuperato e ricostruito quelle originali di San Pietroburgo. Grande assente della produzione sarà Massimo Murru, sostituito dallo straordinario Friedemann Vogel, nel ruolo di Jean de Brienne, al fianco della ballerina Olesia Novikova, nel ruolo della contessa Raymonda: i due protagonisti saranno accompagnati dal Corpo di Ballo del Teatro al completo, da una settantina di allievi della Scuola di Ballo dell’Accademia Teatro alla Scala e da una cinquantina di comparse. Alla guida dell’orchestra Michail Jurowski.
Da non perdere giovedì 6 ottobre alle ore 18.00, presso il Ridotto dei palchi “A. Toscanini”, la presentazione del balletto a cura di Alfio Agostini, attraverso video d’archivio e immagini dei grandi interpreti del passato.
Diviso in tre atti, Raymonda, capolavoro della scuola russa, ricco di variazioni classiche, danze esotiche e di carattere, pantomime, passi a due, è un banco di prova per i ballerini (in particolare per la protagonista), ma anche una sfida che pochi teatri al mondo possono permettersi (alla Scala sono stati necessari un anno e mezzo di preparazione e due mesi di prove). Riportiamo, integralmente, il soggetto del balletto che Pavel Gershenzon (traduzione dal russo di Serena Prina) ha preparato per il sito del teatro (teatro alla scala.org).
Atto I
Quadro primo – La fête de Raymonde (La festa di Raymonda)
Una sala nel castello della contessa de Doris
Nel castello dei conti de Doris ci si prepara ai festeggiamenti per l’onomastico della giovane contessa Raymonda (Jeux et danse). La zia, Sybille, austera canonichessa, rimprovera ai paggi e alle fanciulle l’ozio e la passione per le danze, rammentando loro la leggendaria dama Bianca, protettrice del castello, che mette sull’avviso la casa dei Doris ogniqualvolta uno dei membri è minacciato da un pericolo e che punisce quelli che non adempiono i propri doveri. I giovani ridono delle superstizioni della canonichessa e continuano a divertirsi. Si ode il suono di un corno. Sénéchal, siniscalco del castello dei Doris, annuncia l’arrivo di un messo inviato dal cavaliere Jean de Brienne con una lettera per la fidanzata Raymonda. La contessa Sybille va ad avvertire la nipote, mentre le fanciulle cospargono di fiori il percorso lungo il quale dovrà procedere Raymonda. Raymonda entra correndo. Ammira i fiori che le vengono offerti dai paggi (Entrée). Il messo, inginocchiatosi, porge a Raymonda la lettera del fidanzato. Jean de Brienne informa Raymonda che il re Andrea II d’Ungheria, sotto i cui colori aveva combattuto il cavaliere de Brienne, sta facendo ritorno in patria coperto di gloria. Non più tardi dell’indomani lo stesso de Brienne sarebbe dunque giunto al castello dei Doris per il matrimonio con Raymonda. La fanciulla s’abbandona alla gioia. Entrano in scena vassalli e abitanti del luogo, che festeggiano e si congratulano chiassosamente con Raymonda (Valse provençale – Pizzicato). Dopo le danze Raymonda ordina di approntare un sontuoso ricevimento per il fidanzato e di allestire una Cour d’amour in suo onore. I vassalli e gli altri ospiti s’allontanano. Stremata, Raymonda resta in compagnia delle sue amiche più care e dei trovatori (La Romanesque, Une Fantaisie). All’improvviso i presenti cadono preda di un magico torpore. Illuminata dalla luce della luna, la dama Bianca si anima. Con gesto imperioso ordina a Raymonda di seguirla.
Quadro secondo – Visions (Visioni)
Un parco ombroso, in fondo al quale si leva l’alta terrazza del castello della contessa de Doris
La dama Bianca avanza senza fare rumore lungo la terrazza. Raymonda la segue in stato d’incoscienza. A un cenno della dama Bianca il giardino è avvolto dalla nebbia. Un attimo dopo, la nebbia si dissolve e Raymonda si vede accanto a Jean de Brienne. Li circondano La renommée (La Gloria), les chevaliers (i cavalieri) e les filles célestes (le fanciulle del cielo). Il giardino è rischiarato da una luce fantastica (Groupes et danses – visions). Raymonda esprime la propria gioia alla dama Bianca, ma questa interrompe il suo slancio entusiasta: “Guarda e sappi quello che ancora ti attende”. Raymonda vuole tornare dal fidanzato ma s’imbatte in un bellissimo cavaliere saraceno, che ha preso il posto di Jean de Brienne. Lo sconosciuto le dichiara ardentemente il suo amore. Raymonda è confusa e turbata, ma trova la forza di respingerlo con sdegno (Scène dramatique). Da tutte le parti appaiono folletti ed elfi (Danse des farfadets), che si raccolgono in cerchio attorno a Raymonda, la quale supplica la dama Bianca di salvarla. In quel momento il saraceno tenta di impossessarsi di Raymonda con la forza: Raymonda lancia un grido e cade a terra priva di sensi. La spaventosa visione scompare assieme alla dama Bianca.
Atto II – “Cour d’amour” (La corte d’amore)
La corte interna del castello della contessa de Doris
Nel castello è in corso la festa per l’atteso arrivo di Jean de Brienne. Entrano in scena paladini, cavalieri, signori dei castelli vicini, dame eminenti, trovatori, menestrelli e altre persone, invitate ad assistere alla Cour d’amour. Raymonda accoglie gli ospiti. È soddisfatta di come è stata addobbata la corte interna, ma non riesce a nascondere l’inquietudine provocata dal ritardo di Jean de Brienne. Accompagnato da un numeroso seguito chiassoso, fa la sua comparsa Abderahman. Raymonda riconosce immediatamente il saraceno che aveva visto in sogno. È agitata e ordina di impedirgli l’ingresso nella corte del castello, ma la contessa Sybille consiglia alla nipote di offrire ospitalità a chiunque in occasione di quella giornata (Grand Pas d’action). Rapito dalla bellezza di Raymonda, Abderahman le confessa la sua passione ma, rammentando gli ammonimenti della dama Bianca, Raymonda lo respinge con disprezzo. Preferisce le attenzioni di altri cavalieri, di quelli che non le fanno paura. Abderahman diventa sempre più pressante. iama i suoi schiavi e li costringe a ballare danze orientali per divertire Raymonda (Pas des esclaves Sarrasines, Pas de Moriscos, Danse sarrasine, Panadèros). Dopo le danze Abderahman ordina di far entrare i coppieri, che versano nelle coppe un filtro che fa ubriacare tutti i presenti (Danse de échansons). Vedendo che l’unico modo per possedere Raymonda è con la forza, Abderahman ordina ai suoi scudieri di rapirla. Ma in quel momento al castello giunge il cavaliere de Brienne, con il re Andrea II accompagnato dal suo seguito e dall’esercito. Jean de Brienne libera Raymonda dalle mani dei saraceni e si getta su Abderahman, ma il re impone ai due rivali di metter fine alla discordia con un duello, nel corso del quale sulla torre del castello compare il fantasma della dama Bianca. Abderahman viene colto da una sorta di intontimento e in quel momento de Brienne gli assesta il colpo mortale (Dénouement). Il re unisce le mani di Raymonda e Jean de Brienne.
Atto III – Le festival des noces (La festa di nozze)
Il parco nei pressi del castello del cavaliere de Brienne
Il banchetto nuziale
Andrea II, re d’Ungheria, la contessa Sybille e i novelli sposi ricevono le felicitazioni (Cortège hongrois).
In onore dell’ospite di alto rango viene dato un divertissement in stile ungherese:
Rapsodieù
Palotâs
Mazurka
Pas classique hongrois
Galop final
Nell’Apoteosi: un torneo cavalleresco.
Durata spettacolo: 3 ore e 10 minuti
Direzione
Coreografia
Marius Petipa (1898)
Ricostruzione della coreografia e messa in scena
Sergej Vikharev
Musica
Aleksandr Glazunov
Direttore
Michail Jurowski
Scene originali
Orest Allegri, Pëtr Lambin e Konstantin Ivanov
Ricreate da
Elena Kinkulskaya e Boris Kaminsky
Costumi originali
Ivan Vsevoložskij
Ricreati da
Irene Monti
Luci
Marco Filibeck
Ricerche storiche d'archivio e coordinamento
Pavel Gershenzon
Con la partecipazione degli
Allievi della Scuola di Ballo dell'Accademia del Teatro alla Scala
Cast
Artisti ospiti
Olesia Novikova (11, 14, 25, 27s)
Friedemann Vogel (11, 14, 25, 27s)
Friedemann Vogel (11, 14, 25, 27s)
Adriana Benignetti