16 ottobre 2011

“La Musica è un gioco da bambini”

Titolo: La musica è un gioco da bambini
Autore: François Delalande
Edizione italiana: a cura di Maurizio Disoteo (Titolo originale: La musique est un jeu d’enfante, Institut National de l’Audiovisuel & Buchet/Chastel, Paris 1984)
Editore: FrancoAngeli
Collana: Idee e materiali musicali
Pagine: 192
Ristampa: 52011
Prezzo: € 21, 00
Codice ISBN: 88-464-3093-X




Quanti bambini, desiderosi di avvicinarsi a uno strumento musicale, si sono ritirati “impauriti” dalle prime, noiose, lezioni di solfeggio? E quanti musicisti, educati per anni alla sola musica tonale, hanno difficoltà, ancora da adulti, a rapportarsi con musiche extraeuropee o con la musica contemporanea? Forse, ipotizza François Delalande, è sbagliato l’approccio musica e bisognerebbe riformare il ruolo dell’educatore: comprendere che il loro compito potrebbe essere molto più agevole e immediato. Si tratta, infatti, di «incitare i bambini a fare ciò che già fanno, cioè ad interessarsi agli oggetti che producono rumore (che già li affascinano), poi ad agire su questi oggetti per agire sui suoi (ma è quello che fanno da soli), a prolungare questa esplorazione sonora (basta non ostacolarli) in modo da realizzare delle sequenze musicali. In poche parole, si tratta di scoprire e incoraggiare comportamenti spontanei e di guidarli tanto da consentire lo sviluppo di un’autentica invenzione musicale». Perché, come dice lo stesso titolo del libro: La musica è un gioco da bambini. Un cambiamento,  profondo, per certi versi totale, della concezione di insegnamento che si avvicina molto all’idea socratica della maieutica: non inculcare nozioni, ma “risvegliare” attitudini e condotte naturalmente insite nel bambino. Un percorso a ritroso, basato su tre assunti – che i comportamenti musicali anche nell’adulto, sono molto vicini ai comportamenti di gioco del bambino; che la musica ha molto ha che edere con il gesto e che il ritmo non è così universale né fisiologico come si crede – che trova spontaneo e logico fare attraversare la storia della musica partendo da quella contemporanea e, via via, andando indietro nei secoli e che parte dal fare musica.


Punti di riferimento di Delalande sono: la musica concreta, in auge in Francia negli anni Sessanta e Settanta, e che l’autore considera molto vicina alla sensibilità dei bambini; l’antropologia della musica, in particolare le teorie di Schaeffer che propugnava un “ritorno alle origini” nella definizione dell’attività musicale; l’epistemologia genetica di Jean Piaget. Con quest’ultimo Delalande ritrova profonde corrispondenze: la definizione dello sviluppo del gioco infantile e la classificazione in tre grandi fasi (senso-motorio o d’esercizio, simbolica e di regole) si presta perfettamente a descrivere lo sviluppo del gioco musicale nei bambini.

Scritto in forma di dieci dialoghi perché, come spiega Delalande, «questi temi sono stati effettivamente trattati in dieci colloqui radiofonici con l’aiuto di Jack Vidal e diffusi su France Culture nel 1976», il libro offre anche una stimolante Discografia – che propone degli accostamenti tra gli esperimenti musicali dei bambini e quelli degli adulti – e molti suggerimenti pratici per l’insegnamento dall’asilo nido in poi.

Un libro che interesserà gli studiosi e gli educatori, ma che anche musicisti adulti troveranno utile e affascinante: numerose, interessanti e critiche saranno, infatti, le domande e le riflessioni che sorgeranno dopo la lettura del libro sul significato di fare musica, sull’ascolto della stessa e sull’essere musicisti.

François Delalande è direttore delle ricerche teoriche del Gruppo Ricerche Musicali dell'INA di Parigi. Sin dagli anni settanta ha rivolto i suoi studi alle condotte d'ascolto e di produzione della musica, con particolare attenzione ai bambini. È uno dei principali innovatori della pedagogia musicale orientata verso la pratica creativa. Coordinatore di molte esperienza educative in Francia, ha lavorato in diversi paesi europei e in Italia, dove, attualmente, insegna presso la scuola di Animazione Musicale promossa dal Centro Studi "Maurizio Di Benedetto" di Lecco. Sue opere sono state tradotte in diversi paesi europei, in America latina, in Cina e Giappone. Nel nostro paese ha pubblicato diversi articoli e la raccolta di saggi Le condotte musicali (1993).


Adriana Benignetti