Autore: François Delalande
Edizione italiana: a cura di Maurizio Disoteo (Titolo originale: La musique est un jeu d’enfante, Institut National de l’Audiovisuel & Buchet/Chastel, Paris 1984)
Editore: FrancoAngeli
Collana: Idee e materiali musicali
Pagine: 192
Ristampa: 52011
Prezzo: € 21, 00
Codice ISBN: 88-464-3093-X
Quanti bambini, desiderosi di
avvicinarsi a uno strumento musicale, si sono ritirati “impauriti” dalle prime,
noiose, lezioni di solfeggio? E quanti musicisti, educati per anni alla sola
musica tonale, hanno difficoltà, ancora da adulti, a rapportarsi con musiche
extraeuropee o con la musica contemporanea? Forse, ipotizza François Delalande, è sbagliato
l’approccio musica e bisognerebbe riformare il ruolo dell’educatore: comprendere
che il loro compito potrebbe essere molto più agevole e immediato. Si tratta,
infatti, di «incitare i bambini a fare ciò che già fanno, cioè ad interessarsi
agli oggetti che producono rumore (che già li affascinano), poi ad agire su
questi oggetti per agire sui suoi (ma è quello che fanno da soli), a prolungare
questa esplorazione sonora (basta non ostacolarli) in modo da realizzare delle
sequenze musicali. In poche parole, si tratta di scoprire e incoraggiare
comportamenti spontanei e di guidarli tanto da consentire lo sviluppo di
un’autentica invenzione musicale». Perché, come dice lo stesso titolo del libro:
La musica è un gioco da bambini. Un cambiamento, profondo, per certi
versi totale, della concezione di insegnamento che si avvicina molto all’idea
socratica della maieutica: non inculcare nozioni, ma “risvegliare” attitudini e
condotte naturalmente insite nel bambino. Un percorso a ritroso, basato su tre
assunti – che i comportamenti musicali anche nell’adulto, sono molto vicini ai
comportamenti di gioco del bambino; che la musica ha molto ha che edere con il
gesto e che il ritmo non è così universale né fisiologico come si crede – che
trova spontaneo e logico fare attraversare la storia della musica partendo da
quella contemporanea e, via via, andando indietro nei secoli e che parte dal
fare musica.
Punti di riferimento
di Delalande sono: la musica concreta, in auge in Francia negli anni Sessanta e
Settanta, e che l’autore considera molto vicina alla sensibilità dei bambini;
l’antropologia della musica, in particolare le teorie di Schaeffer che
propugnava un “ritorno alle origini” nella definizione dell’attività musicale;
l’epistemologia genetica di Jean Piaget. Con quest’ultimo Delalande ritrova
profonde corrispondenze: la definizione dello sviluppo del gioco infantile e la
classificazione in tre grandi fasi (senso-motorio o d’esercizio, simbolica e di
regole) si presta perfettamente a descrivere lo sviluppo del gioco musicale nei
bambini.
Scritto in forma di
dieci dialoghi perché, come spiega Delalande, «questi temi sono stati
effettivamente trattati in dieci colloqui radiofonici con l’aiuto di Jack Vidal
e diffusi su France Culture nel 1976», il libro offre anche una stimolante Discografia – che propone degli
accostamenti tra gli esperimenti musicali dei bambini e quelli degli adulti – e
molti suggerimenti pratici per l’insegnamento dall’asilo nido in poi.
Un libro che
interesserà gli studiosi e gli educatori, ma che anche musicisti adulti
troveranno utile e affascinante: numerose, interessanti e critiche saranno,
infatti, le domande e le riflessioni che sorgeranno dopo la lettura del libro
sul significato di fare musica, sull’ascolto della stessa e sull’essere
musicisti.
François Delalande è direttore delle ricerche teoriche
del Gruppo Ricerche Musicali dell'INA di Parigi. Sin dagli anni settanta ha
rivolto i suoi studi alle condotte d'ascolto e di produzione della musica, con
particolare attenzione ai bambini. È uno dei principali innovatori della
pedagogia musicale orientata verso la pratica creativa. Coordinatore di molte
esperienza educative in Francia, ha lavorato in diversi paesi europei e in
Italia, dove, attualmente, insegna presso la scuola di Animazione Musicale
promossa dal Centro Studi "Maurizio Di Benedetto" di Lecco. Sue opere sono state
tradotte in diversi paesi europei, in America latina, in Cina e Giappone. Nel
nostro paese ha pubblicato diversi articoli e la raccolta di saggi Le
condotte musicali (1993).
Adriana
Benignetti