Guida all’ascolto attraverso le parole del compositore
Ivan Fedele
(Lecce, 1953)
Ās-Lêb – Soffio Vitale
per coro e orchestra
Organico:
Coro, Ottavino, 2 Flauti, 2 Oboi, 2 Clarinetti, 2 Fagotti, Controfagotto, 4 Corni, 2 Trombe, 3 Tromboni, Basso Tuba, 2 Vibrafoni, Percussioni, Pianoforte, Organo, 2 Arpe, Archi
18 minuti circa
Anno di composizione:
2010-2011
Prima esecuzione:
9 aprile 2011, Accademia Nazionale di Santa Cecilia, Roma
Orchestra e Coro dell’Accademia Nazionale di Santa Cecilia, Antonio Pappano (direttore), Ciro Visco (direttore del coro)
Suvini Zerboni, 2011
Ās-Lêb – Soffio Vitale per coro e orchestra
«Ās-Lêb si configura come un canto alla sacralità della vita»
Commissionata dall’Accademia Nazionale di Santa Cecilia, per la Stagione Sinfonica 2010-2011, Ās-Lêb, un inno alla sacralità della vita, nasce dall’incontro tra Ivan Fedele e Antonio Pappano e dall’idea di rendere il coro parte essenziale dell’orchestra, attraverso non un testo, ma dei fonemi, dei suoni, che tentassero di concretizzare la parola e il suo significato profondo. Partendo da quest’idea, Fedele si è concentrato su poche parole, di origine aramaica; vocaboli dal significato particolare e che permettono di lavorare sul suono, attraverso un continuo gioco di transizioni vocaliche.
«Ās-Lêb si configura, così, come un canto alla sacralità della vita, scandito da un testo composto d’una dozzina di parole aramaiche che descrivono la natura dell’uomo e la sua origine materiale e spirituale».
Il titolo, come afferma Ivan Fedele, si rifà all’origine del suono, alla bocca:
«Ās è una parola antichissima, sanscrita, radice della parola latina Os, ovvero bocca: bocca, come primo strumento musicale, di quel tipo di espressione umana che è legata all’emozione attraverso il canto, al respiro che si fa musica e parola, alla nostra oralità. E Lêb, in aramaico “cuore”, cuore pulsante, simbolo non solo della vita ma anche “luogo” dei sentimenti di cui è capace l’essere umano».
Il testo
Il particolare “libretto” che accompagna questa composizione non è costituito da un vero e proprio testo organico, ma da vocaboli, tutti di origine aramaica, disposti per analogia di senso e che, insieme, formano un percorso “drammatico” dall’origine al divenire fisico-psichico e spirituale del ciclo della vita.
I movimento
‘adamah [terra]
‘adam [uomo]
II movimento
rûah [soffio vitale]
neshmah, nishmat-hajjîm [soffio vitale nell’uomo]
nefesh hajjâh [essere vivente]
basar [la transitorietà dell’uomo]
lêb [il cuore (l’anima interiore opposta all’io – nefesh)]
III movimento
selem [immagine]
demît [somiglianza]
IV movimento
rahamim [il ventre materno]
‘ish [maschile]
‘isshah [femminile]
«Questi vocaboli danno alla composizione il senso di una celebrazione della via, ma allo steso tempo sono dei vocaboli con delle consonanti e delle vocali che permettono di lavorare sul suono, non un suono astratto, ma volto a concretizzare il significato della parola».
La struttura dell’opera
Ās-Lêb è strutturata in quattro movimenti diversi, eppure indissolubilmente legati l’uno all’altro. I primi due celebrano l’origine della vita, la materia che da inanimata, attraverso il soffio vitale, prende vita: nel primo movimento, le voci, che entrano dopo i flauti e il pianoforte, quasi a imitare i suoni dei legni, delle percussioni e delle arpe, esprimono semplici suoni. «Le voci non cominciano ancora ad articolare delle figure. Sono le prime manifestazioni di un’esistenza. Poi, gradualmente, introducono piccoli accenti, addensamenti accordali, ma niente di più in questa prima parte».
Il secondo movimento, basato su cinque parole aramaiche «è invece tutto dedicato all’immissione di quell’alito vitale che fa sì che la materia prenda vita. Quell’alito vitale che poi diventa anima».
Nel terzo movimento il coro entra in maniera prorompente, con le parole selem [immagine] e demît [somiglianza], quasi a rappresentare una visione religiosa della vita umana; infine, l’ultimo movimento, è «il ritorno al ventre materno, un ritorno alle origini», che utilizza più di 20 cantus firmus del repertorio gregoriano, sovrapposti a formare un intreccio polifonico fino a convergere, nella parte conclusiva, in scale discendenti, via via più brevi, fino al do centrale, punto finale di tutta la composizione, sottolineato dai colpi del gong.
Il ruolo degli strumenti musicali
Il continuo gioco di transizioni vocaliche portato avanti dal coro è accentuato attraverso l’uso sapiente e particolare degli strumenti musicali e di particolari effetti, come ad esempio i registri vox humana o vox celesti dell’organo, l’apertura e chiusura delle sordine degli ottoni, i particolari effetti dei vibrafoni, ottenuti con motori a velocità diversa, l’uso particolare del vibrato («un vibrato quasi di bocca»), e l’effetto della spazializzazione.
2011
La pierre et l'étang (…les temps…) per un percussionista, quartetto d’archi, orchestra d’archi ed elettronica
Ās-lêb per coro misto e orchestra
2010
Lexicon per orchestra
Suite francese II per violino
Suite francese III per violoncello
Thanatoséros per soprane,tenore e ensemble
2009
Animus anima II pour sette voci soliste
Artéteka Folkdance 1, per orchestra
Levante versione per violoncello, quintetto d’archi e pianoforte
Nohtar per orchestra d’archi
Pentalogon quintet per orchestra d’archi
SYNTAX 0.1 if@hay.dn, per orchestra
2008
33 Noms per due voci femminili e orchestra
En archè per soprano, violino e orchestra
Mosaïque per violino e orchestra da camera
Nachtmusik per pianoforte
2007
Corrente per violoncello solo
Due notturni con figura per piano ed elettronica
Palimpsest per quattro quartetti d’archi
Stabat Mater per coro e sei percussionisti
2006
Antigone opera in 7 quadri
2005
Antipodes per pianoforte
Cadenze per pianoforte
Capt-actions per quartetto d’archi, accordeon, dispostivo elettronico in tempo reale
Est! secondo concerto per violoncello e orchestra da camera
Flug per clarinetto basso e orchestra
Immagini da Escher per ensemble
2004
Arc-en-ciel per violoncello solo
Arcipelago möbius per clarinetto, violino, violoncello e contrabbasso
Arco di vento per clarinetto in si b e orchestra
Notturno per 11 strumenti
Odós per oboe e coro misto Accord per orchestra da camera
Ali di cantor per quattro gruppi strumentali
Suite francese per clavicembalo antico a due manuali (accordatura Tartini-Vallotti)
Études (Études boréales - Études australes) per pianoforte
Études australes I-III per pianoforte
Études australes IV-V per pianoforte
2002
Canone infinito musica elettronica
Ruah per flauto e orchestra
2001
Accents per pianoforte e quartetto d’archi
De li duo soli et infiniti universi per due pianoforti e tre gruppi strumentali
2000
Animus anima per ensemble vocale
Apostrofe per flauto solo
Dedica per flauto solo
Levante per violoncello, quintetto d’archi e cimbalom
Messages per 2 soprani, 2 mezzosoprani e 8 strumentisti
Paroles y palabras quattro pezzi per soprano e violoncello
Paroles... due pezzi per voce femminile e viola
Querida presencia per soprano e violoncello
Two moons per due pianoforti ed elettronica
Târ terzo quartetto d’archi
¡Hasta siempre! per soprano e violoncello
1999
Codex 2 contrappunti de l'Arte della Fuga di Bach per orchestra da camera
Concerto per violino e orchestra
Corda d'aria per flauto e orchestra
Elettra per viola ed elettronica live
Maja per soprano ed ensemble
1998
Erinni per pianoforte, cimbalom e vibrafono
Scena per orchestra
1997
Corrente II per pianoforte e 7 strumenti
Correnti alternate per pianoforte e 7 strumenti
Dioscuri per 2 violoncelli e orchestra
Donacis Ambra per flauto ed elettronica
Imaginary depth per violoncello e orchestra da camera
L'Orizzonte di Elettra per viola, elettronica live e orchestra da camera
1996
Barbara mitica 20 quadri radiofonici sui miti di coppia su testo di Giuliano Corti
Concerto per violoncello e orchestra
Coram pour voci soliste, coro, orchestra ed elettronica
Coram requiem pour voci soliste, recitanti, coro, orchestra ed elettronica
Corrente per pianoforte e 7 strumenti
High In memoriam Miles Davis, per tromba
ça ira per voce e violoncello
1995
Allons per soprano con accompagnamento di violoncello
La Chute de la Maison Usher musica per il film di Jean Epstein, per voce femminile ed ensemble Profilo in eco per flauto solista ed ensemble
1994
Allegoria dell'indaco vesion pour orchestre de chambre
Flamen per quintetto di fiati
Orfeo al cinema Orfeo racconto in musica per due voci recitanti e tastiere Midi su testo di Giuliano Corti
Richiamo pour cuivres, percussions et électronique
1993
Carme Secondo per orchestra
Concerto per pianoforte e orchestra
Carme per ensemble
Donax per flauto solo
Imaginary islands per flauto, clarinetto basso e pianoforte
1991Concerto per viola e orchestra
Duo en résonance per due cori concertanti ed ensemble
Il giardino di Giada II per flauto e trio d’archi
1990
Imaginary sky-lines per flauto e arpa
Études boréales per pianoforte
1989
Epos per orchestra
Mixtim musica rituale per 7 strumenti
1988
Allegoria dell'indaco per 11 strumenti
Bias per oboe e chitarra
Modus per clarinetto basso e percussioni
1987
Flores per organo
Pentalogon quartet secondo quartetto d’archi
Chord per 10 strumenti
Ma Vièle per viola e orchestra, partitura ritirata dal catalogo
1985
Latinamix tre pezzi per chitarra, pianoforte e flauto ad libitum
Magic per quattro sassofoni
Windex per clarinetto in si b
1984Armoon Armonie di luna per quattro pianoforti
Electra glide per due violoncelli e viola
Ipermnestra dramma musicale in un atto, partitura ritirata dal catalogo
Naturae madrigale metafisico per controtenore, tenore e basso
1983
...Ma non troppo per quartetto d’archi, partitura ritirata dal catalogo
Aiscrim per flauto, clarinetto e pianoforte
Il giardino di Giada oboe d’amore e trio d’archi
Mox. Tempo di quartetto per quartetto d’archi, partitura ritirata dal catalogo
Rhapsody pour orchestre, partitura ritirata dal catalogo
Sorpresa Aiscrim II, per pianoforte, partitura ritirata dal catalogo
Toccata per pianoforte
Viaggiatori della notte tre pezzi per violino solo
1982
E poi... scena lirica per soprano e 12 strumenti
Oltre narciso cantata profana per un’azione scenica su libretto dell’autore
1981
Primo Quartetto (Per accordar) per quartetto d’archi
Chiari per orchestra (1981)
Divertimento per orchestra d’archi o dieci solisti, partitura ritirata dal catalogo
Passaggio per oboe, partitura ritirata dal catalogo
1980
Totem (1980), inedito
1977
Dodici figlie di O per pianoforte e banda magnetica, inedito
Ivan Fedele (Lecce, 1953). Breve biografia
Diplomatosi in pianoforte nel 1972 presso il Conservatorio Giuseppe Verdi di Milano, sotto la guida di Bruno Canino, Ivan Fedele si dedica alla composizione che studia con Renato Dionisi e Azio Corghi (diplomandosi, sempre a Milano, nel 1981), poi con Franco Donatoni (presso l’Accademia Nazionale di Santa Cecilia a Roma): contemporaneamente si laure in filosofia presso l’Università Statale di Milano. Il premio Gaudeamus, nel 1981, con Primo Quartetto e Chiari, gli permette di farsi conoscere a livello internazionale. Figlio di un matematico, deve a lui una grande passione per questa disciplina che lo accompagnerà in diverse ricerche compositive, in particolare sul concetto di spazializzazione, a formulare una “biblioteca” di procedure creative e a definire il prototipo di sintetizzatore granulare. È stato compositore residente all’IRCAM di Parigi e al CNR di Strasburgo e le sue composizioni sono state eseguite nei più importanti festival di musica contemporanea d’Europa, in collaborazione con personalità del calibro di Pierre Boulez, Esa-Pekka Saalonen, Dabid Robertson, Pierre-André Valade e Pascal Rophé. Ivan Fedele è regolarmente invitato a tenere masterclasses o corsi di perfezionamento presso istituzioni quali le Università di Harvard, Barcellona e di Parigi (Sorbonne), l’Ircam, l’Académie Sibelius d’Helsinki, l’Académie Chopin di Varsavia, il Centre Acanthes, il CNSM de Lyon, i Conservatorio di Strasburgo, Milano e Torino.Nel 2000, il ministero francese della cultura gli ha conferito il titolo di Chevalier de l'Ordre des Lettres et des Arts; dal 2002 è membro stabile del Conseil Musical du Prix “Prince Pierre” del Principato di Monaco, come rappresentante dell’Italia; dal 2005 è Accademico di Santa Cecilia e dal 2008 membro dell’Accademia Filarmonica Romana. Dal 2007, inoltre, è responsabile della cattedra di composizione presso l’Accademia di Santa Cecilia di Roma.
Su Ivan Fedele, leggi anche:
http://www.musicaprogetto.org/2011/07/la-pierre-et-letang-les-temps-di-ivan.html
E:
http://www.musicaprogetto.org/2011/05/colloquio-con-ivan-fedele.html
Adriana Benignetti